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Leonardo allenatore

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  • #16
    Originariamente inviato da s_12 Visualizza il messaggio
    La cosa che mi ha fatto ridere e che per la tattica avrà 2 persone che decideranno le strategie della partita

    fighissimo, grande allenatore
    guarda che anche l inter quest anno aveva il "tattico"...hai riso tutto l anno?


    e cmq nn è che decide la tattica questa figura ma guarda e analizza la squadra avversaria passando poi al tecnico le informazioni

    + un uomo e' gretto + le sue affermazioni sono assolute
    Parla in modo sensato ad uno stupido e questi ti chiamerà stupido.
    Accetto qualunque critica ma non accetto insulti
    3. È VIETATO scrivere messaggi senza contenuto (SPAM - solo puntini, emoticons etc..) o fuori argomento, con l'intento, volontario o involontario, di creare flame ed appesantire le discussioni.

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    • #17
      Originariamente inviato da xvaso Visualizza il messaggio
      guarda che anche l inter quest anno aveva il "tattico"...hai riso tutto l anno?


      e cmq nn è che decide la tattica questa figura ma guarda e analizza la squadra avversaria passando poi al tecnico le informazioni
      Io so che la tattica la fa Mourinho, che ha dei suoi collaboratori... ma lui il patentino lo ha preso... E il suo staff nn è stato deciso dalla società, ma da lui.
      ModeratoreGDR CARTACEI-WAR GAMES-TCG
      - UFO-MISTERI-PARANORMALE
      - Al Bar dello sport

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      • #18
        se nn altro ha detto che compreremo qlc sulle fasce.
        e' gia' un inizio.

        Cmq ora potete parlare quanto volete, dello staff, del patentino, della patente x guidare i camion, e quella nautica, ma tanto x avere risposte bisognera' aspettare qlc mese...

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        • #19
          Infatti baresi ce l'aveva con sè al chelsea

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          • #20
            MILANO - Oggi per il Milan inizia un nuovo corso, una nuova era, nata dai sogni e dai progetti del presidente Silvio Berlusconi. Il nuovo allenatore del Milan Leonardo oggi in conferenza stampa a San siro ha presentato la suo filosofia, il suo nuovo progetto:

            "GRAZIE CARLO"

            "Oggi per me è un giorno assolutamente speciale. Ho sognato di diventare calciatore, ma mai avrei pensato di diventare un allenatore. Per iniziare questa avventura ci vogliono basi solide come il grande affetto che mi lega a questa società e senza dubbio la grande stima. Sono in questo ambiente da 12 anni e per me ripartire dopo Carlo Ancelotti ha un significato molto profondo. Ciò che mi lega a Carlo è un legame straordinario, lui è una persona sensibilissima ed è stato molto forte vedere quanto tutto lo spogliatoio e l'ambiente si sia legato a lui. Non avrei mai potuto accettare questo compito se tra me e lui non ci fosse stato questo grande rapporto e se soprattutto non ci fosse stato questo finale che ha visto tutti di comune accordo. Devo ammettere che proprio Carlo Ancelotti è la persona che più mi ha stimolato ad accettare questo ruolo, tra me e lui c'è stato una sorta di percorso comune e questo è stato molto bello. Oggi per me inizia una nuova avventura, inizio con grande umiltà, entusiasmo e voglia di fare e ciò che mi rende felice è sentire molta fiducia attorno a me".

            "MI SENTO UN GESTORE"

            "Come mi vedo? Più con la cravatta che con la tuta. Io senza dubbio mi sposto di ruolo ma sono un allenatore. Quello che può essere diverso da un altro tecnico è il percorso. Io oggi ho una visione societaria, conosco perfettamente la cultura, la filosofia, le esigenze di questo Club perchè ho lavorato nella dirigenza. Io oggi tuttavia non sono più il direttore dell'area tecnica, il mio compito sarà quello di trasportare queste mie esperienze in lavoro sul campo. La parola perfetta può essere gestore. Ecco si, mi vedo come un gestore di una struttura che già funziona molto bene e che può essere migliorata, mi vedo come la persona giusta per reimpostare nuovi meccanismi. Parto dal presupposto fondamentale che nulla verrà stravolto perchè credo che una struttura di lavoro debba essere mantenuta. Questo staff, questa organizzazione conosce tutto di questa squadra, ha un bagaglio di esperienza dal quale bisogna ripartire con più idee e nuovi obiettivi. Abbiamo un margine di crescita importante a livello di programmi e possiamo crescere anche sul lavoro tattico".

            IL NUOVO STAFF TECNICO

            "Sul campo mi appoggerò tantissimo a Mauro Tassotti che sarà il mio vice. Con lui valutremo la gestione degli allenamenti, del lavoro quotidiano. A capo della struttura atletica ci sarà Daniele Tognaccini con il compito di cercare nuovi metodi, nuovi test, nuovi controlli e nuovi metodi di lavoro. Io per esempio credo tantissimo in una preparazione atletica con la palla per velocizzare l'azione, per avere più possesso palla nella metà campo avversaria. Per quanto riguarda la parte medica faremo ancora delle valutazioni. E poi ci appoggeremo a due figure specifiche per la raccolta di dati tattici e scientifici. Si tratterà di due persone con una visione distaccata rispetto all'evento, posizionate in zone specifiche per il controllo di avversari, movimenti, spazi di gioco. Preparatori dei portieri rimarranno Villiam Vecchi e Valerio Fiori".

            "IL CALCIO CHE AMO"

            "Non so ancora con quale modulo tattico giocheremo definitivamente perchè tutto dipenderà dal materiale tecnico a nostra disposizione. Direi che c'è una base solida che è quella del 4-3-1-2 che può variare di identità. Penso ad un gioco offensivo, che diverte che fa rendere al massimo il talento dei giocatori senza perdere consistenza. Oggi la squadra che meglio si esprime in questo senso è il Barcellona, il calcio italiano invece ha vissuto diversi periodi, penso per esempio a quello dei 4-4-2 piuttosto statici e alla conseguente voglia, da parte dei tifosi, di vedere un gioco più spettacolare. Io mi ispiro al gioco del Brasile di Tele Santana, ma quelli erano gli anni 80, oggi non si può prescindere dal talento appoggiato alla forza, alla battaglia perchè il calcio è cambiato, è diventato più agonistico. Anche un allenatore del mio passato come Guus Hiddink, ultimamente ha variato un po' il suo modo di giocare impostandolo più sulla forza fisica. I cambiamenti ci saranno sempre. Ho ammirato tantissimo il Brasile dell'82, leggero nel gioco, con calciatori che basicamente non avevano compiti precisi e che avevano due terzini che spingevano tantissimo.
            In ogni caso questa squadra ha una base solida dalla quale ripartire e sicuramente qualcosa in entrata verrà fatto. Ecco io per esempio in questo senso sono molto concentrato sulle fasce laterali, sulla spinta che sugli esterni la mia squadra dovrà avere. Qualcosa in questo senso verrà sicuramente fatto. Kakà? E' certamente un uomo mercato, ma io mi auguro possa rimanere e con lui ripartire. Ronaldinho? E' arrivato con un grande entusiasmo e nei primi sei mesi ha fatto molto bene segnando anche gol importanti. Poi dopo l'infortunio ha faticato, si è accorto quanto il calcio italiano sia difficile e quanto impegno ci debba essere nel lavoro quotidiano. Credo che questo anno per lui sia stato molto importante per capire diverse cose".

            + un uomo e' gretto + le sue affermazioni sono assolute
            Parla in modo sensato ad uno stupido e questi ti chiamerà stupido.
            Accetto qualunque critica ma non accetto insulti
            3. È VIETATO scrivere messaggi senza contenuto (SPAM - solo puntini, emoticons etc..) o fuori argomento, con l'intento, volontario o involontario, di creare flame ed appesantire le discussioni.

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            • #21
              E' sempre più fine del Milan.

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              • #22
                Originariamente inviato da xvaso Visualizza il messaggio
                MILANO - Oggi per il Milan inizia un nuovo corso, una nuova era, nata dai sogni e dai progetti del presidente Silvio Berlusconi. Il nuovo allenatore del Milan Leonardo oggi in conferenza stampa a San siro ha presentato la suo filosofia, il suo nuovo progetto:

                "GRAZIE CARLO"

                "Oggi per me è un giorno assolutamente speciale. Ho sognato di diventare calciatore, ma mai avrei pensato di diventare un allenatore. Per iniziare questa avventura ci vogliono basi solide come il grande affetto che mi lega a questa società e senza dubbio la grande stima. Sono in questo ambiente da 12 anni e per me ripartire dopo Carlo Ancelotti ha un significato molto profondo. Ciò che mi lega a Carlo è un legame straordinario, lui è una persona sensibilissima ed è stato molto forte vedere quanto tutto lo spogliatoio e l'ambiente si sia legato a lui. Non avrei mai potuto accettare questo compito se tra me e lui non ci fosse stato questo grande rapporto e se soprattutto non ci fosse stato questo finale che ha visto tutti di comune accordo. Devo ammettere che proprio Carlo Ancelotti è la persona che più mi ha stimolato ad accettare questo ruolo, tra me e lui c'è stato una sorta di percorso comune e questo è stato molto bello. Oggi per me inizia una nuova avventura, inizio con grande umiltà, entusiasmo e voglia di fare e ciò che mi rende felice è sentire molta fiducia attorno a me".

                "MI SENTO UN GESTORE"

                "Come mi vedo? Più con la cravatta che con la tuta. Io senza dubbio mi sposto di ruolo ma sono un allenatore. Quello che può essere diverso da un altro tecnico è il percorso. Io oggi ho una visione societaria, conosco perfettamente la cultura, la filosofia, le esigenze di questo Club perchè ho lavorato nella dirigenza. Io oggi tuttavia non sono più il direttore dell'area tecnica, il mio compito sarà quello di trasportare queste mie esperienze in lavoro sul campo. La parola perfetta può essere gestore. Ecco si, mi vedo come un gestore di una struttura che già funziona molto bene e che può essere migliorata, mi vedo come la persona giusta per reimpostare nuovi meccanismi. Parto dal presupposto fondamentale che nulla verrà stravolto perchè credo che una struttura di lavoro debba essere mantenuta. Questo staff, questa organizzazione conosce tutto di questa squadra, ha un bagaglio di esperienza dal quale bisogna ripartire con più idee e nuovi obiettivi. Abbiamo un margine di crescita importante a livello di programmi e possiamo crescere anche sul lavoro tattico".

                IL NUOVO STAFF TECNICO

                "Sul campo mi appoggerò tantissimo a Mauro Tassotti che sarà il mio vice. Con lui valutremo la gestione degli allenamenti, del lavoro quotidiano. A capo della struttura atletica ci sarà Daniele Tognaccini con il compito di cercare nuovi metodi, nuovi test, nuovi controlli e nuovi metodi di lavoro. Io per esempio credo tantissimo in una preparazione atletica con la palla per velocizzare l'azione, per avere più possesso palla nella metà campo avversaria. Per quanto riguarda la parte medica faremo ancora delle valutazioni. E poi ci appoggeremo a due figure specifiche per la raccolta di dati tattici e scientifici. Si tratterà di due persone con una visione distaccata rispetto all'evento, posizionate in zone specifiche per il controllo di avversari, movimenti, spazi di gioco. Preparatori dei portieri rimarranno Villiam Vecchi e Valerio Fiori".

                "IL CALCIO CHE AMO"

                "Non so ancora con quale modulo tattico giocheremo definitivamente perchè tutto dipenderà dal materiale tecnico a nostra disposizione. Direi che c'è una base solida che è quella del 4-3-1-2 che può variare di identità. Penso ad un gioco offensivo, che diverte che fa rendere al massimo il talento dei giocatori senza perdere consistenza. Oggi la squadra che meglio si esprime in questo senso è il Barcellona, il calcio italiano invece ha vissuto diversi periodi, penso per esempio a quello dei 4-4-2 piuttosto statici e alla conseguente voglia, da parte dei tifosi, di vedere un gioco più spettacolare. Io mi ispiro al gioco del Brasile di Tele Santana, ma quelli erano gli anni 80, oggi non si può prescindere dal talento appoggiato alla forza, alla battaglia perchè il calcio è cambiato, è diventato più agonistico. Anche un allenatore del mio passato come Guus Hiddink, ultimamente ha variato un po' il suo modo di giocare impostandolo più sulla forza fisica. I cambiamenti ci saranno sempre. Ho ammirato tantissimo il Brasile dell'82, leggero nel gioco, con calciatori che basicamente non avevano compiti precisi e che avevano due terzini che spingevano tantissimo.
                In ogni caso questa squadra ha una base solida dalla quale ripartire e sicuramente qualcosa in entrata verrà fatto. Ecco io per esempio in questo senso sono molto concentrato sulle fasce laterali, sulla spinta che sugli esterni la mia squadra dovrà avere. Qualcosa in questo senso verrà sicuramente fatto. Kakà? E' certamente un uomo mercato, ma io mi auguro possa rimanere e con lui ripartire. Ronaldinho? E' arrivato con un grande entusiasmo e nei primi sei mesi ha fatto molto bene segnando anche gol importanti. Poi dopo l'infortunio ha faticato, si è accorto quanto il calcio italiano sia difficile e quanto impegno ci debba essere nel lavoro quotidiano. Credo che questo anno per lui sia stato molto importante per capire diverse cose".
                Un progetto concreto, il milan in.....
                ModeratoreGDR CARTACEI-WAR GAMES-TCG
                - UFO-MISTERI-PARANORMALE
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                • #23
                  Bè, massimo in coppa uefa l'anno prossimo.

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                  • #24
                    Originariamente inviato da pyro989 Visualizza il messaggio
                    Nessuno parla del "povero" tassotti. Dopo 8 anni da vice e la possibilità di prendere in mano la squadra viene sorpassato da un dirigente senza nemmeno il patentino da allenatore. Io avrei mandato affanculo galliani e compagnia bella.
                    Per me è una scelta sua perchè se non ho capito male rimane come secondo di Leonardo. Mi sembra evidente che Tassotti voglia fare un lavoro tranquillo e dietro le linee a differenza del primo allenatore che viene massacrato da ogni parte se le cose non vanno bene.

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