Siccome qualcuno vuol far intendere che il processo è finito.. e che moggi sia risultato innocente vi posto un piccolo articolo
Requisitoria al primo processo - quello con rito abbreviato - scelto da 11 arbitri, assitenti e Giraudo. La vicenda delle 39 Sim criptate per non essere intercettati che coinvolge anche l’ex Ds di Salernitana, Genoa e Messina, Fabiani. Genoa estraneo alla vicenda, Fabiani venne indagato quando era a Messina. Le richieste di condanna o assoluzione il 3 aprile. Gli altri imputati, Moggi compreso, hanno scelto il rito ordinario
Un mix micidiale secondo i pm di calciopoli che hanno iniziato a parlare di fronte al Gup nell’ambito della parte di processo in rito abbreviato che si celebra a Napoli: Moggi e Giraudo coprivano, con la sudditanza di alcuni esponenti dei media e del giornalismo, mediaticamente gli arbitri una parte dei quali rinunciava ai principi etici per la propria carriera. Così il campionato ne uscì falsato. Questa la sintesi della prima parte della requisitoria che si concluderà ad aprile per gli 11 arbitri e assistenti che hanno scelto il processo con rito abbreviato mentre gli altri imputati (compresi Moggi, Giraudo, Fabiani e altri) hanno scelto il processo in aula. Moggi e Fabiani (ex Ds di Messina, Salernitana e Genoa) è coinvolto nella vicenda per la vicenda delle carte “sim” criptate che erano state distribuite agli arbitri fedeli per evitare intercettazioni, sim svizzere e slovene (39) che sono uno dei punti cardine della requisitoria che coinvole tra gli imputati anche l’arbitro genovese Tiziano Pieri oltre ai colleghi Marco Gabriele, Tullio Lanese, Stefano Cassarà, Duccio Baglioni, Domenico Messina, Gianluca Rocchi, Paolo Dondarini, Alessandro Griselli, Giuseppe Foschetti e l’ex Ad juventino Antonio Giraudo che a differenza di Moggi ha scelto la strada dell’abbreviato sia per discutere il processo sugli atti esistenti, sia per scontare in caso di condanna una riduzione di pena ed evitare soprattutto l’esposizione mediatica delle udienze pubbliche del processo ordinario.
Media che oggi dopo avere seguito poco o nulla il processo Gea (nelle udienze emersero clamorose ritrattazioni dei testi di accusa tanto che le originarie imputazioni di associazione a delinquere sono cadute e le due condanne emesse sono state limitate a reati meno gravi, sulla base di quanto emerso in aula), poco seguono la vicenda napoletana. L’unica agenzia di stampa ad avere diffuso servizi riepilogativi sull’a requisitoria che si concluderà il 3 aprile è stata infatti l’Ansa.
Ecco la sintesi della requisitoria diffusa dall’Ansa (unica agenzia di stampa ad avere diffuso due take di servizio sull’udienza del processo)dei pm Beatrice e Narducci che già in occasione della richiesta di giudizio avevano espresso serie riserve e critiche sul comportamento di parte del mondo dei media e del giornalismo rispetto alla vicenda, prima come parte attiva e coinvolta seppur in alcuni casi senza responsabilità di rilievo penale, poi o come indagati o con cronache e servizi non del tutto rispondenti al vero.
CALCIOPOLI: PM, MOGGI OFFRIVA COPERTURA MEDIATICA AGLI ARBITRI
«La copertura mediatica che Moggi offriva agli arbitri», e il «rapporto di sudditanza» manifestato da alcuni giornalisti nei confronti dell’ex dg della Juventus Luciano Moggi. È uno degli aspetti affrontati dal pm Filippo Beatrice nel corso della requisitoria che, con il pm Giuseppe Narducci, è in corso al processo contro 11 imputati di «calciopoli» che hanno scelto il rito abbreviato. Beatrice ha sostenuto, tra l’altro, che i designatori e gli arbitri finiti sotto processo si dimostravano «attenti alla carriera piuttosto che alla correttezza» del loro operato. Il magistrato si è soffermato in primo luogo sulle schede telefoniche acquistate da Moggi in Svizzera e consegnate a designatori e arbitri ricostruendo i contatti nell’imminenza degli incontri di calcio. La requisitoria del processo che si svolge davanti al gup Eduardo De Gregorio, riprenderà il 3 aprile prossimo quando i pm formuleranno le richieste nei confronti degli imputati, tra i quali l’ex amministratore delegato della Juve Antonio Giraudo e l’ex presidente dell’Aia Tullio Lanese.
CALCIOPOLI: PM, COSÌ SI FAVORIVANO CARRIERE ARBITRI/ LA REQUISITORIA
AL PROCESSO IN RITO ABBREVIATO A NAPOLI SI CONCLUDERÀ IL 3 APRILE
Le schede telefoniche acquistate da Moggi in Svizzera e consegnate a designatori e arbitri per conversazioni riservate nell’imminenza degli incontri di calcio. Quelle sim «segrete» rappresentano uno degli elementi cardine delle accuse formulate nei confronti degli imputati del processo «calciopoli». Una vicenda in cui emerge che i direttori di gara pensavano soprattutto a fare carriera mettendo da parte i principi dell’etica sportiva. È quanto, in sintesi, ha ribadito il pm di Napoli Filippo Beatrice che insieme con il pm Giuseppe Narducci sta svolgendo la requisitoria al processo, davanti al gup Eduardo De Gregorio, a carico di 11 imputati che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. Beatrice ha illustrato i risultati della complessa attività di indagine sulle 29 schede (su 39 complessive) che hanno consentito, attraverso l’esame di celle e tabulati, di scoprire i contatti avuti da arbitri e designatori con l’ex dg della Juve Luciano Moggi e con Mariano Fabiani, ex dirigente del Messina ritenuto molto legato a Moggi.
Sia Moggi sia Fabiani sono imputati nel processo con rito ordinario che riprenderà il 24 marzo davanti alla nona sezione del tribunale, ma i riferimenti, soprattutto all’ex dg della Juve, sono ritenuti importanti per definire il coinvolgimento degli imputati del processo abbreviato, tra i quali l’ex amministratore delegato della Juve Antonio Giraudo, la cui posizione - ha spiegato il pm - è strettamente connessa a quella di Moggi. Beatrice ha parlato di «materiale probatorio imponente» e ha sottolineato che esistono molti elementi che dimostrano «la sussistenza di un delitto associativo: il reato dell’art. 416 non viene qui utlizzato a casaccio».
Beatrice si è poi soffermato su quella che ha definito «la copertura mediatica che Moggi offriva agli arbitri», accennando a tal proposito al «rapporto di sudditanza» manifestato da alcuni giornalisti. I designatori e gli arbitri finiti sotto processo si dimostravano «attenti alla carriera piuttosto che alla correttezza» del loro operato, e l’ex dg bianconoro, ha ricordato il pm, «si attiva con i suoi sodali a cui dà indicazioni precise su chi portare avanti». «Più si viene elogiati in Tv più si può fare carriera», ha affermato Beatrice che ha poi citato alcuni interventi sul Processo del Lunedì da parte di Moggi, emersi da intercettazioni telefoniche, per far esprimere giudizi positivi sull’operato degli arbitri ritenuti legati all’ex dg.
Nel corso della requisitoria Beatrice ha ricostruito la questione delle «ammonizioni mirate» nei confronti dei calciatori in diffida, la formazione delle griglie arbirali e e i presunti «sorteggi truccatì relativi alle designazioni arbitrali. Il pm ha successivamente esaminato alcune partite del campionato 2004-2005 alla luce di quanto emerso dalle intercettazioni.
Beatrice e Narducci concluderanno la requisitoria il 3 aprile prossimo quando avanzeranno le richieste al gup riguardanti le posizioni degli undici imputati (Marco Gabriele, Tullio Lanese, Stefano Cassarà, Duccio Baglioni, Domenico Messina, Gianluca Rocchi, Paolo Dondarini, Alessandro Griselli, Giuseppe Foschetti, Antonio Giraudo e Tiziano Pieri). La parola passerà poi alle parti civili e a metà maggio inizieranno le arringhe dei difensori.
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I Pm: Moggi-Giraudo-media Ecco il tris di Calciopoli | Sport | Il Secolo XIX
Io credo in questo processo e se moggi ne uscirà pulito sarà solo perchè i reati andranno in prescrizione. Non di certo perchè sia innocente.
Il processo gea non centra una sega con questo. E nel processo gea han dimostrato esattamente quello che ho sempre pensato. Moggi minacciava i giocatori per far firmare i contratti. E se non sono riusciti nel condannarlo è stato per mancanza di prove. Dato che son stati pochi i giocatori che si sono voluti esporre
Requisitoria al primo processo - quello con rito abbreviato - scelto da 11 arbitri, assitenti e Giraudo. La vicenda delle 39 Sim criptate per non essere intercettati che coinvolge anche l’ex Ds di Salernitana, Genoa e Messina, Fabiani. Genoa estraneo alla vicenda, Fabiani venne indagato quando era a Messina. Le richieste di condanna o assoluzione il 3 aprile. Gli altri imputati, Moggi compreso, hanno scelto il rito ordinario
Un mix micidiale secondo i pm di calciopoli che hanno iniziato a parlare di fronte al Gup nell’ambito della parte di processo in rito abbreviato che si celebra a Napoli: Moggi e Giraudo coprivano, con la sudditanza di alcuni esponenti dei media e del giornalismo, mediaticamente gli arbitri una parte dei quali rinunciava ai principi etici per la propria carriera. Così il campionato ne uscì falsato. Questa la sintesi della prima parte della requisitoria che si concluderà ad aprile per gli 11 arbitri e assistenti che hanno scelto il processo con rito abbreviato mentre gli altri imputati (compresi Moggi, Giraudo, Fabiani e altri) hanno scelto il processo in aula. Moggi e Fabiani (ex Ds di Messina, Salernitana e Genoa) è coinvolto nella vicenda per la vicenda delle carte “sim” criptate che erano state distribuite agli arbitri fedeli per evitare intercettazioni, sim svizzere e slovene (39) che sono uno dei punti cardine della requisitoria che coinvole tra gli imputati anche l’arbitro genovese Tiziano Pieri oltre ai colleghi Marco Gabriele, Tullio Lanese, Stefano Cassarà, Duccio Baglioni, Domenico Messina, Gianluca Rocchi, Paolo Dondarini, Alessandro Griselli, Giuseppe Foschetti e l’ex Ad juventino Antonio Giraudo che a differenza di Moggi ha scelto la strada dell’abbreviato sia per discutere il processo sugli atti esistenti, sia per scontare in caso di condanna una riduzione di pena ed evitare soprattutto l’esposizione mediatica delle udienze pubbliche del processo ordinario.
Media che oggi dopo avere seguito poco o nulla il processo Gea (nelle udienze emersero clamorose ritrattazioni dei testi di accusa tanto che le originarie imputazioni di associazione a delinquere sono cadute e le due condanne emesse sono state limitate a reati meno gravi, sulla base di quanto emerso in aula), poco seguono la vicenda napoletana. L’unica agenzia di stampa ad avere diffuso servizi riepilogativi sull’a requisitoria che si concluderà il 3 aprile è stata infatti l’Ansa.
Ecco la sintesi della requisitoria diffusa dall’Ansa (unica agenzia di stampa ad avere diffuso due take di servizio sull’udienza del processo)dei pm Beatrice e Narducci che già in occasione della richiesta di giudizio avevano espresso serie riserve e critiche sul comportamento di parte del mondo dei media e del giornalismo rispetto alla vicenda, prima come parte attiva e coinvolta seppur in alcuni casi senza responsabilità di rilievo penale, poi o come indagati o con cronache e servizi non del tutto rispondenti al vero.
CALCIOPOLI: PM, MOGGI OFFRIVA COPERTURA MEDIATICA AGLI ARBITRI
«La copertura mediatica che Moggi offriva agli arbitri», e il «rapporto di sudditanza» manifestato da alcuni giornalisti nei confronti dell’ex dg della Juventus Luciano Moggi. È uno degli aspetti affrontati dal pm Filippo Beatrice nel corso della requisitoria che, con il pm Giuseppe Narducci, è in corso al processo contro 11 imputati di «calciopoli» che hanno scelto il rito abbreviato. Beatrice ha sostenuto, tra l’altro, che i designatori e gli arbitri finiti sotto processo si dimostravano «attenti alla carriera piuttosto che alla correttezza» del loro operato. Il magistrato si è soffermato in primo luogo sulle schede telefoniche acquistate da Moggi in Svizzera e consegnate a designatori e arbitri ricostruendo i contatti nell’imminenza degli incontri di calcio. La requisitoria del processo che si svolge davanti al gup Eduardo De Gregorio, riprenderà il 3 aprile prossimo quando i pm formuleranno le richieste nei confronti degli imputati, tra i quali l’ex amministratore delegato della Juve Antonio Giraudo e l’ex presidente dell’Aia Tullio Lanese.
CALCIOPOLI: PM, COSÌ SI FAVORIVANO CARRIERE ARBITRI/ LA REQUISITORIA
AL PROCESSO IN RITO ABBREVIATO A NAPOLI SI CONCLUDERÀ IL 3 APRILE
Le schede telefoniche acquistate da Moggi in Svizzera e consegnate a designatori e arbitri per conversazioni riservate nell’imminenza degli incontri di calcio. Quelle sim «segrete» rappresentano uno degli elementi cardine delle accuse formulate nei confronti degli imputati del processo «calciopoli». Una vicenda in cui emerge che i direttori di gara pensavano soprattutto a fare carriera mettendo da parte i principi dell’etica sportiva. È quanto, in sintesi, ha ribadito il pm di Napoli Filippo Beatrice che insieme con il pm Giuseppe Narducci sta svolgendo la requisitoria al processo, davanti al gup Eduardo De Gregorio, a carico di 11 imputati che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. Beatrice ha illustrato i risultati della complessa attività di indagine sulle 29 schede (su 39 complessive) che hanno consentito, attraverso l’esame di celle e tabulati, di scoprire i contatti avuti da arbitri e designatori con l’ex dg della Juve Luciano Moggi e con Mariano Fabiani, ex dirigente del Messina ritenuto molto legato a Moggi.
Sia Moggi sia Fabiani sono imputati nel processo con rito ordinario che riprenderà il 24 marzo davanti alla nona sezione del tribunale, ma i riferimenti, soprattutto all’ex dg della Juve, sono ritenuti importanti per definire il coinvolgimento degli imputati del processo abbreviato, tra i quali l’ex amministratore delegato della Juve Antonio Giraudo, la cui posizione - ha spiegato il pm - è strettamente connessa a quella di Moggi. Beatrice ha parlato di «materiale probatorio imponente» e ha sottolineato che esistono molti elementi che dimostrano «la sussistenza di un delitto associativo: il reato dell’art. 416 non viene qui utlizzato a casaccio».
Beatrice si è poi soffermato su quella che ha definito «la copertura mediatica che Moggi offriva agli arbitri», accennando a tal proposito al «rapporto di sudditanza» manifestato da alcuni giornalisti. I designatori e gli arbitri finiti sotto processo si dimostravano «attenti alla carriera piuttosto che alla correttezza» del loro operato, e l’ex dg bianconoro, ha ricordato il pm, «si attiva con i suoi sodali a cui dà indicazioni precise su chi portare avanti». «Più si viene elogiati in Tv più si può fare carriera», ha affermato Beatrice che ha poi citato alcuni interventi sul Processo del Lunedì da parte di Moggi, emersi da intercettazioni telefoniche, per far esprimere giudizi positivi sull’operato degli arbitri ritenuti legati all’ex dg.
Nel corso della requisitoria Beatrice ha ricostruito la questione delle «ammonizioni mirate» nei confronti dei calciatori in diffida, la formazione delle griglie arbirali e e i presunti «sorteggi truccatì relativi alle designazioni arbitrali. Il pm ha successivamente esaminato alcune partite del campionato 2004-2005 alla luce di quanto emerso dalle intercettazioni.
Beatrice e Narducci concluderanno la requisitoria il 3 aprile prossimo quando avanzeranno le richieste al gup riguardanti le posizioni degli undici imputati (Marco Gabriele, Tullio Lanese, Stefano Cassarà, Duccio Baglioni, Domenico Messina, Gianluca Rocchi, Paolo Dondarini, Alessandro Griselli, Giuseppe Foschetti, Antonio Giraudo e Tiziano Pieri). La parola passerà poi alle parti civili e a metà maggio inizieranno le arringhe dei difensori.
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I Pm: Moggi-Giraudo-media Ecco il tris di Calciopoli | Sport | Il Secolo XIX
Io credo in questo processo e se moggi ne uscirà pulito sarà solo perchè i reati andranno in prescrizione. Non di certo perchè sia innocente.
Il processo gea non centra una sega con questo. E nel processo gea han dimostrato esattamente quello che ho sempre pensato. Moggi minacciava i giocatori per far firmare i contratti. E se non sono riusciti nel condannarlo è stato per mancanza di prove. Dato che son stati pochi i giocatori che si sono voluti esporre
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