Ho letto ora questa notizia: che francamente nn so neppure se sia vera
Al Mansour offre 500 milioni, i rossoneri pronti a trattare.
Lo sceicco del City rilancia: ora vuole il 40% del Milan.
L'uomo che voleva portare Kakà a Manchester prova a sbarcare in Italia: appartenente alla famiglia regnante di Adu Dubai, è anche proprietario del 5% delle azioni di Mediaset.
Dopo 23 anni di Milan targati Silvio Berlusconi, potrebbe iniziare una nuova era. Gli sceicchi stanno per sbarcare a San Siro. L'Abu Dhabi United Group for the development and investment è pronto a rilevare il 40% del pacchetto azionario del Milan versando nelle casse sociali una cifra monstre, pari a 500 milioni di euro. Gli arabi avevano avanzato la proposta a margine dei colloqui tenutisi per Kaká nel mese scorso quando il fuoriclasse brasiliano era a un passo dal Manchester City. Se all'epoca lo sceicco Mansour Bin Zayed Al Nayhan aveva puntato sull'ex Pallone d'oro per rendere più prestigioso il marchio della seconda squadra di Manchester, ora ha intenzione di andare oltre, entrando nella proprietà del club più titolato al mondo, la squadra che vanta tre palloni d'oro (Kaká, Ronaldinho e Shevchenko).
Pare che nelle ultime ore la Fininvest, di cui il Milan è una controllata, abbia fornito l'ok a iniziare i dialoghi. Nel tempo Silvio Berlusconi ha ripetuto che «il Milan è una questione di cuore», forse ora dopo anni di disavanzo, stufo di ripianare le perdite del club, il Cavaliere potrebbe cambiare idea. Del resto non è un mistero che la figlia Marina, presidente di Fininvest, abbia a più riprese mostrato insofferenza per il mantenimento di un club così costoso. Primo in Italia per fatturato (210 milioni di euro), secondo il report di Deloitte pubblicato solo due settimane fa, il Milan è ottavo in Europa. Ma i contratti dei giocatori sono costati al Milan 124,91 milioni di euro. L'ultimo bilancio si è chiuso con una perdita di esercizio di 31,98 milioni.
Tra l'altro è curioso ricordare che Mansour, sceicco appartenente alla famiglia regnante di Abu Dhabi, attraverso il fondo sovrano di Abu Dhabi, controlla già il 5% di Mediaset. Ovvero, dopo Silvio Berlusconi c'è lui. Del resto che facesse sul serio si era già capito nel mese scorso quando aveva messo sul piatto l'equivalente di 108 milioni di euro per strappare ai rossoneri il suo campione più puro, Kaká. Nutriva la speranza che ingaggiando il 22 rossonero, tutti gli altri oggetti del desiderio (da Buffon a Cristiano Ronaldo) si convincessero a seguirlo al City. In quell'occasione Berlusconi acconsentì a iniziare la trattativa e furono solo i progetti fumosi del club inglese e la ritrosia del brasiliano a esiliarsi in una squadra di medio-bassa classifica a far saltare l'affare.
Stavolta cosa succederà? Di certo il Milan ha bisogno di quattrini visto che anche ieri Adriano Galliani nel ribadire di voler puntare su Ancelotti per il futuro ha posto delle condizioni ben precise, legate appunto ad aspetti sportivi ed economici. «Mi auguro che raggiungendo gli obiettivi che ci eravamo prefissati si possa andare avanti con lui. Siamo contrari ai mutamenti in panchina ma dobbiamo agguantare i traguardi minimi. Il primo obiettivo del Milan resta il campionato: il secondo o il terzo posto. Non basterebbe neanche vincere la Coppa Uefa per andare in Champions: la Coppa Uefa è molto meno importante del campionato».
Quesito: perché la dirigenza rossonera non reputa sufficiente un'eventuale conquista della Coppa Uefa e punta invece a un semplice podio in campionato? Risposta: «I nostri costi sono gli stessi di una squadra che disputa la Champions League ma i ricavi sono stati di circa 30 milioni di euro in meno (ovvero quelli derivanti dalla mancata partecipazione alla competizione più prestigiosa, ndr). Perciò dobbiamo assolutamente tornare in Champions». Certo che se nel frattempo arrivasse nelle casse sociali rossonere un'iniezione di denaro fresco (ovvero 500 milioni di euro!) tutto diverrebbe più semplice.
(Corriere della Sera)
L'indiscrezione è stata lanciata nella notte dal sito sportivo di Mediaset, dove adesso non c'è più traccia della notizia...
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Sara' pur vero che silvio non investe, ma sti arabi nn mi ispirano x niente
Al Mansour offre 500 milioni, i rossoneri pronti a trattare.
Lo sceicco del City rilancia: ora vuole il 40% del Milan.
L'uomo che voleva portare Kakà a Manchester prova a sbarcare in Italia: appartenente alla famiglia regnante di Adu Dubai, è anche proprietario del 5% delle azioni di Mediaset.
Dopo 23 anni di Milan targati Silvio Berlusconi, potrebbe iniziare una nuova era. Gli sceicchi stanno per sbarcare a San Siro. L'Abu Dhabi United Group for the development and investment è pronto a rilevare il 40% del pacchetto azionario del Milan versando nelle casse sociali una cifra monstre, pari a 500 milioni di euro. Gli arabi avevano avanzato la proposta a margine dei colloqui tenutisi per Kaká nel mese scorso quando il fuoriclasse brasiliano era a un passo dal Manchester City. Se all'epoca lo sceicco Mansour Bin Zayed Al Nayhan aveva puntato sull'ex Pallone d'oro per rendere più prestigioso il marchio della seconda squadra di Manchester, ora ha intenzione di andare oltre, entrando nella proprietà del club più titolato al mondo, la squadra che vanta tre palloni d'oro (Kaká, Ronaldinho e Shevchenko).
Pare che nelle ultime ore la Fininvest, di cui il Milan è una controllata, abbia fornito l'ok a iniziare i dialoghi. Nel tempo Silvio Berlusconi ha ripetuto che «il Milan è una questione di cuore», forse ora dopo anni di disavanzo, stufo di ripianare le perdite del club, il Cavaliere potrebbe cambiare idea. Del resto non è un mistero che la figlia Marina, presidente di Fininvest, abbia a più riprese mostrato insofferenza per il mantenimento di un club così costoso. Primo in Italia per fatturato (210 milioni di euro), secondo il report di Deloitte pubblicato solo due settimane fa, il Milan è ottavo in Europa. Ma i contratti dei giocatori sono costati al Milan 124,91 milioni di euro. L'ultimo bilancio si è chiuso con una perdita di esercizio di 31,98 milioni.
Tra l'altro è curioso ricordare che Mansour, sceicco appartenente alla famiglia regnante di Abu Dhabi, attraverso il fondo sovrano di Abu Dhabi, controlla già il 5% di Mediaset. Ovvero, dopo Silvio Berlusconi c'è lui. Del resto che facesse sul serio si era già capito nel mese scorso quando aveva messo sul piatto l'equivalente di 108 milioni di euro per strappare ai rossoneri il suo campione più puro, Kaká. Nutriva la speranza che ingaggiando il 22 rossonero, tutti gli altri oggetti del desiderio (da Buffon a Cristiano Ronaldo) si convincessero a seguirlo al City. In quell'occasione Berlusconi acconsentì a iniziare la trattativa e furono solo i progetti fumosi del club inglese e la ritrosia del brasiliano a esiliarsi in una squadra di medio-bassa classifica a far saltare l'affare.
Stavolta cosa succederà? Di certo il Milan ha bisogno di quattrini visto che anche ieri Adriano Galliani nel ribadire di voler puntare su Ancelotti per il futuro ha posto delle condizioni ben precise, legate appunto ad aspetti sportivi ed economici. «Mi auguro che raggiungendo gli obiettivi che ci eravamo prefissati si possa andare avanti con lui. Siamo contrari ai mutamenti in panchina ma dobbiamo agguantare i traguardi minimi. Il primo obiettivo del Milan resta il campionato: il secondo o il terzo posto. Non basterebbe neanche vincere la Coppa Uefa per andare in Champions: la Coppa Uefa è molto meno importante del campionato».
Quesito: perché la dirigenza rossonera non reputa sufficiente un'eventuale conquista della Coppa Uefa e punta invece a un semplice podio in campionato? Risposta: «I nostri costi sono gli stessi di una squadra che disputa la Champions League ma i ricavi sono stati di circa 30 milioni di euro in meno (ovvero quelli derivanti dalla mancata partecipazione alla competizione più prestigiosa, ndr). Perciò dobbiamo assolutamente tornare in Champions». Certo che se nel frattempo arrivasse nelle casse sociali rossonere un'iniezione di denaro fresco (ovvero 500 milioni di euro!) tutto diverrebbe più semplice.
(Corriere della Sera)
L'indiscrezione è stata lanciata nella notte dal sito sportivo di Mediaset, dove adesso non c'è più traccia della notizia...
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Sara' pur vero che silvio non investe, ma sti arabi nn mi ispirano x niente
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