L'AJ batte 80-79 i campioni d'Europa firmando un'impresa. Primo tempo umiliante per i padroni di casa, che nella ripresa si trasformano da brutto anatroccolo a cigno rimontando fino alla vittoria
MILANO, 3 dicembre 2008 - Due punti che forse non cambieranno le sorti dell’Eurolega di Milano. Due punti che però sono un’Impresa con la "I" maiuscola. L’Armani Jeans batte 80-79 il Cska Mosca campione continentale, imbattuto in Europa e in campionato, e caccia gli incubi di due mesi disastrati. Per un tempo subisce in maniera umiliante gli avversari, poi accade qualcosa di misterioso e il brutto anatroccolo diventa un cigno. Una ripresa clamorosa, da battimani, contro una rivale che sembra imbattibile: di colpo ci si accorge che questa squadra ha mezzi e carattere per sbocciare. Forse, più che il mercato, sarà il lavoro a ranghi completi che potrà segnare il ritorno dell’Olimpia ai vertici.
LA CRONACA - Bastano cinque minuti per scavare un solco insormontabile: 15-5 dopo 5’09” con Planinic, sostituto extralusso dell’infortunato Holden, già autore di 7 punti e Milano che si aggrappa alla mano di Thomas. Fatto il vuoto rilassarsi sarebbe normale, non per il Cska di Messina che ancora una volta tramortito l’avversario ne abusa, sportivamente parlando. E così Lorbek stoppa Hawkins, suo compagno la scorsa stagione a Roma, ogni pallone è una battaglia e Milano, i cui tiri ben costruiti si contano sulle dita di una mano, resta a digiuno per cinque minuti e si trova sotto 21-5 al 10’. Vitali difetta d’esperienza ma non di personalità: segna due triple che strappano applausi, stridenti con i mugugni che accompagnano qualche giocata poco brillante di un Bulleri forse poco sereno per le voci che lo danno in possibile uscita dal progetto Armani.
A FONDO - Non c’è proprio partita: il Cska esegue i giochi come se avesse di fronte i New York Nationals, tradizionali sparring partner degli Harlem Globetrotters, e questo sebbene Milano ci provi a contrastare gli avversari e a fare le cose giuste. I problemi sono soprattutto nel tonnellaggio dei lunghi, l’area moscovita è un tabù che non viene sfatato per 15 minuti finché il convalescente Pape Sow fa gol contro Savrasenko. Nel frattempo l’Armani Jeans si aggrappa al solo Vitali che sul 30-11 infila altri due canestri dalla distanza. Al riposo è 43-26, Milano, con 0 punti e 0/6 di Hall e Hawkins, sorride solo perché Sow è ufficialmente abile alla competizione.
LA RIMONTA - La ripresa inizia con un 7-0, targato Thomas-Hall, di un’Armani tutto cuore, quella dote che il pubblico Olimpia ha storicamente preteso dai suoi beniamini, a prescindere da pedigree più o meno illustri. Milano rientra fino a -8 (45-37) al 25’ e anche Re Giorgio applaude convinto. Hawkins accorcia a 5 le distanze e con il Cska che in attacco è in bambola arriva il quarto, veniale, fallo di Vitali. Poco dopo sorte identica per Sow, ma questa Milano sembra voler dimostrare di non essere un progetto nato con delle falle irreparabili e chiude il terzo quarto sotto 53-49.
L’EPILOGO - A 6’52” dalla fine Hall firma il sorpasso (59-58), Siskauskas (6) e Bulleri (4) mettono dieci punti in due in quattro azioni. L’intensità è clamorosa: Hawkins e Rocca sono giganti, ma due ingenuità milanesi su due palle vaganti valgono i quinti falli di Vitali e Hall e quattro liberi per il 77-75 Mosca a 57”. Hawkins inventa un gioco da tre, Lorbek ribatte da 2 e Hawkins, immenso, ancora in penetrazione segna il tiro dell’80-79 a 9” dalla fine. L’ultimo tiro è per Siskauskas: Hawkins lo ipnotizza e il lituano perde il palleggio. Finisce così, l’invincibile armata russa si arrende e al Forum scatta un’invasione di campo che mancava da almeno una dozzina d’anni. I tifosi si fotografano col il tabellone del punteggio come gli atleti fanno dopo un record del mono di atletica: sembra una favola, è solo la magia di notte milanese.
Milano: Hawkins 20, Vitali 17, Thomas 10
Mosca: Planinic 15, Siskauskas 11, Langdon 10.
ieri era meglio se andavo al forum invece di vedere il milan
GRANDE OLIMPIA!!!
MILANO, 3 dicembre 2008 - Due punti che forse non cambieranno le sorti dell’Eurolega di Milano. Due punti che però sono un’Impresa con la "I" maiuscola. L’Armani Jeans batte 80-79 il Cska Mosca campione continentale, imbattuto in Europa e in campionato, e caccia gli incubi di due mesi disastrati. Per un tempo subisce in maniera umiliante gli avversari, poi accade qualcosa di misterioso e il brutto anatroccolo diventa un cigno. Una ripresa clamorosa, da battimani, contro una rivale che sembra imbattibile: di colpo ci si accorge che questa squadra ha mezzi e carattere per sbocciare. Forse, più che il mercato, sarà il lavoro a ranghi completi che potrà segnare il ritorno dell’Olimpia ai vertici.
LA CRONACA - Bastano cinque minuti per scavare un solco insormontabile: 15-5 dopo 5’09” con Planinic, sostituto extralusso dell’infortunato Holden, già autore di 7 punti e Milano che si aggrappa alla mano di Thomas. Fatto il vuoto rilassarsi sarebbe normale, non per il Cska di Messina che ancora una volta tramortito l’avversario ne abusa, sportivamente parlando. E così Lorbek stoppa Hawkins, suo compagno la scorsa stagione a Roma, ogni pallone è una battaglia e Milano, i cui tiri ben costruiti si contano sulle dita di una mano, resta a digiuno per cinque minuti e si trova sotto 21-5 al 10’. Vitali difetta d’esperienza ma non di personalità: segna due triple che strappano applausi, stridenti con i mugugni che accompagnano qualche giocata poco brillante di un Bulleri forse poco sereno per le voci che lo danno in possibile uscita dal progetto Armani.
A FONDO - Non c’è proprio partita: il Cska esegue i giochi come se avesse di fronte i New York Nationals, tradizionali sparring partner degli Harlem Globetrotters, e questo sebbene Milano ci provi a contrastare gli avversari e a fare le cose giuste. I problemi sono soprattutto nel tonnellaggio dei lunghi, l’area moscovita è un tabù che non viene sfatato per 15 minuti finché il convalescente Pape Sow fa gol contro Savrasenko. Nel frattempo l’Armani Jeans si aggrappa al solo Vitali che sul 30-11 infila altri due canestri dalla distanza. Al riposo è 43-26, Milano, con 0 punti e 0/6 di Hall e Hawkins, sorride solo perché Sow è ufficialmente abile alla competizione.
LA RIMONTA - La ripresa inizia con un 7-0, targato Thomas-Hall, di un’Armani tutto cuore, quella dote che il pubblico Olimpia ha storicamente preteso dai suoi beniamini, a prescindere da pedigree più o meno illustri. Milano rientra fino a -8 (45-37) al 25’ e anche Re Giorgio applaude convinto. Hawkins accorcia a 5 le distanze e con il Cska che in attacco è in bambola arriva il quarto, veniale, fallo di Vitali. Poco dopo sorte identica per Sow, ma questa Milano sembra voler dimostrare di non essere un progetto nato con delle falle irreparabili e chiude il terzo quarto sotto 53-49.
L’EPILOGO - A 6’52” dalla fine Hall firma il sorpasso (59-58), Siskauskas (6) e Bulleri (4) mettono dieci punti in due in quattro azioni. L’intensità è clamorosa: Hawkins e Rocca sono giganti, ma due ingenuità milanesi su due palle vaganti valgono i quinti falli di Vitali e Hall e quattro liberi per il 77-75 Mosca a 57”. Hawkins inventa un gioco da tre, Lorbek ribatte da 2 e Hawkins, immenso, ancora in penetrazione segna il tiro dell’80-79 a 9” dalla fine. L’ultimo tiro è per Siskauskas: Hawkins lo ipnotizza e il lituano perde il palleggio. Finisce così, l’invincibile armata russa si arrende e al Forum scatta un’invasione di campo che mancava da almeno una dozzina d’anni. I tifosi si fotografano col il tabellone del punteggio come gli atleti fanno dopo un record del mono di atletica: sembra una favola, è solo la magia di notte milanese.
Milano: Hawkins 20, Vitali 17, Thomas 10
Mosca: Planinic 15, Siskauskas 11, Langdon 10.
ieri era meglio se andavo al forum invece di vedere il milan
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GRANDE OLIMPIA!!!