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inizia la farsa all italiana

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  • #31
    Mah, abbiamo Moggi che dovrà fare sei anni di galera, e i politici che parlano di rivalutazione di Mussolini come grande statista. Io le priorità di questo paese continuo a non coglierle.

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    • #32
      il bello è che questo processo non centra niente con quello degli arbitri...

      questo era talmente tanto corrotto che faceva magagne ovunque e c'è gente che ancora lo difenre assurdo
      ModeratoreGDR CARTACEI-WAR GAMES-TCG
      - UFO-MISTERI-PARANORMALE
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      • #33
        Pensare che se moggi e co. vadano in galera sia la liberazione o l' uscita del tunnel dei favori, mafia calcistica ecc.. sia la cosa più idiota che c'è. Moggi è un coglionazzo che si è fatto sgamare, ma se volevano fare una cosa giusta mezza, se non più, serie A doveva scoppiare, tra arbitri, procuratori, passaporti falsi, plusvalenze, iscrizioni ambigue ecc... si è voluti colpire la juve perchè era qualla più facile da colpire, visto che ogni nano secondo s iparlava di moggi che comprava le partite ecc.. Parlo da tifoso juventino, dicendo, inanzitutto, che per quello che ci è andata di "lusso" la serie B, ma la cosa che mi fa incazzare è che gli "aiutini" ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre, non solo per la juve, ma per molte big, ma nonostante questo la juve ha dimostrato che sul campo era la migliore, sopratutto l'anno di calciopoli, dove ha preso a calci nel culò tette le squadre di serie A.
        Quindi ora togliendo moggi, si toglie solo una minima parte dei problemi, la "mafia" c'è ancora, tra un pò ci sarà l' ennesima "vittima sacrificale" così da far pensare alla gente che ora è tutto pulito ed è tutto ok

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        • #34
          IMPUTATI ALLA SBARRA, MOGGI&MOGGI RICHIESTA CHOC: 11 ANNI!

          11:00 del 12 novembre

          Moggi Sr. e Jr.

          Una dinastia dal potere al tramonto
          L'unico pentimento di Big Luciano: "Sono dispiaciuto per mio figlio".
          Si affermi la personale responsabilità», ripete in aula il pubblico ministero Luca Palamara a ogni illecito Gea ricordato, e così impone l’alfabeto delle leggi, ma per raccontare il tramonto di una dinastia, i fattacci dei Moggi, padre e figlio, vanno annodati: associazione a delinquere, forse, associazione famigliare, di certo. Non c’è uno, senza l’altro. Difatti, appena saputa dagli avvocati la stangata chiesta dalla Procura, il primo pensiero di Lucianone è per l’erede, Alessandro: «È la vita, ma in questo momento mi dispiace soprattutto per mio figlio». Non sono sei anni a lui e cinque al baby: sono undici anni alla famiglia.

          Erano una cosa sola, pure per i documenti raccolti durante le indagini, anche se facevano due mestieri diversi: papà direttore generale della Juve, il figlio capo della Gea World, la società di procuratori. Dal settembre 2001 al luglio 2006 - secondo l’accusa - i due consumano reati insieme, anche se poi è Moggi senior a pilotare le trattative: Alessandro - ricordano alcuni testimoni sentiti nelle indagini preliminari - appariva soggiogato dal padre, quasi incapace di spiccicare parola durante le trattative sulle procure dei giocatori, spesso dentro la sede bianconera. Uniti dal sangue e dai soldi, «perché i guadagni di un procuratore sono impensabili per un dirigente sportivo». Loro, erano da entrambi le parti del tavolo. Anni da padroni.

          Con il «calcio nel cuore» dell’estate 2006, Lucianone perse il lavoro, non l’indole, fin dentro l’aula di giustizia: «Guarda che così finisci male», disse nei corridoi del tribunale di Roma all’ex ds della Roma Franco Baldini, prima che costui confermasse le accuse sul banco dei testimoni. Come nulla fosse successo, anche il 16 ottobre scorso, quando si parlava di pressioni attorno a un giovane portiere del Brescia. Afferrò il microfono: «Macché Viviano, io non mi occupavo di ragazzini, io ho portato dieci giocatori più l’allenatore alla Nazionale. E ho fatto vincere il mondiale all’Italia». Sempre dentro lo show. Fino a ieri pomeriggio, quando s’è profilata la tempesta per Alessandro, che ha continuato a condurre solidi affari anche dopo la sparizione della Gea. Si sente in colpa e responsabile, papà Moggi, ma mica per le decine di episodi contestati, figurarsi: per le disavventure in cui ha trascinato il sangue del suo sangue. Ammaccato pure nella vita privata. «Mi spiace per mio figlio», ripeteva ieri sera Lucianone, che s’era sentito solo la prima parte della requisitoria, allontanandosi per il pranzo. L’associazione famigliare, ormai, esisteva solo nelle parole del pm: «Non si può parlare certo di mafia», ma «si scorgono parallelismi di comportamento con quelli maf.iosi». Non è «un mondo maf.ioso», però «manda avvertimenti». L’aveva fatto pure il 26 febbraio, al suo debutto nell’aula C, quando era intervenuto sulla deposizione di un teste: «Gliel’hanno suggerito nei corridoi di dire così». Alla fine gli era sembrato di stare a teatro, risate da pazzi: «Se il processo è così divertente, torno». Poi gli hanno toccato il figlio.

          Conclusa la requisitoria del processo sulla società che ha gestito i cartellini di numerosi calciatori
          Processo Gea: il pm chiede 6 anni per Luciano Moggi e 5 per il figlio
          A Luciano Moggi «non bastava il ruolo che aveva nella Juventus», per questo ha messo le mani nella «ricca torta» delle procure sportive attraverso la società del figlio Alessandro, la Gea. In quel sistema «fatto di uomini fidati e di avvertimenti verso gli altri», altro organizzatore era Francesco Zavaglia, noto agente di calciatori, da Zidane a Totti, sino ad Aquilani. Gli altri, a cominciare dall’ex capo degli osservatori della Juve, Francesco Ceravolo, hanno partecipato all’associazione a delinquere. Il gruppo, in cui sono compresi il medico e talent scout Pasquale Gallo e Davide Lippi, anche lui rappresenta diversi professionisti del pallone, sono sotto processo. Per loro il pubblico ministero Luca Palamara ha parlato per oltre cinque ore, nella requisitoria di oggi, davanti alla X sezione del tribunale di Roma.

          Chiare le richieste del rappresentante dell’accusa. Sei anni di reclusione per Luciano Moggi, cinque anni per il figlio Alessandro Paolo; condanna a tre anni e sei mesi di reclusione per Zavaglia; a un anno e quattro mesi per Lippi jr e assoluzione dall’accusa di aver partecipato all’associazione a delinquere; a due anni e quattro mesi per Ceravolo ed a otto mesi per Gallo e assoluzione dal reato associativo. «Si affermi la personale responsabilità», è una frase che è stata ripetuta per ogni episodio di «illecita concorrenza con minacce e violenza» o di «violenza privata», che è stato ricordato in aula. Da quello con protagonista il centravanti del Torino, Nicola Amoruso, a quello che riguarda il centrocampista del Napoli Emanuele Blasi. Entrambe con un passato alla Juve, tutti e due con un agente «cambiato in fretta». L’accusa di associazione a delinquere è stata comprovata, secondo il pm, dalle molte dichiarazioni rese in aula. «Il sistema calcio sta implodendo. Il segnale è dato non da delazioni anonime ma dalle testimonianze di persone che svolgono un ruolo specifico».

          «Dobbiamo ritenere che tutte le persone che sono venute a riferire in aula lo hanno fatto per inimicizia? - ha continuato Palamara - In questo processo si è riferita una situazione che aveva prodotto inquinamento nel sistema calcio». Dove certo «nessuno metteva la pistola alla tempia di Amoruso affinchè cambiasse procuratore» ma erano nette le minacce pronunciate dall’ex dg bianconero, se lo stesso attaccante non avesse accettato la destinazione di Perugia. Così come un «medesima condotta» è stata utilizzata nei confronti di Salvatore Fresi. Il «modus operandi» era che «partendo dall’acquisizione delle procure dei calciatori, aveva come obiettivo il controllo del mondo del calcio», ha detto il pm motivando le richieste.

          Il magistrato ha spiegato, in più occasioni, nel corso del suo intervento, che i «giocatori sono vittime del sistema». Attori «inconsapevoli del fatto che al passaggio in un grande club od alla convocazione in nazionale ci si arriva grazie al lavoro svolto sul campo e non a quello, più o meno pulito, del procuratore, dell’agente». I calciatori - comunque - vanno considerati come «anelli deboli della catena». Secondo il pm, «il clima intimidatorio, lo schema degli avvertimenti dati e minacciati», si è avvertito «anche in aula», ogni volta che un testimone citato dall’accusa doveva deporre nel processo. «È successo per Baldini, per Stefano Antonelli, per Allegrini, ed ogni volta che un giocatore, da Fresi a Corrado Grabbi, a Fabrizio Miccoli, hanno raccontato quel che hanno dovuto passare».


          Tutte le notizie - IMPUTATI ALLA SBARRA, MOGGI&MOGGI RICHIESTA CHOC: 11 ANNI! (11:00 del 12 novembre) | Calciomercato.com



          Continuate a dire che Moggi è stato una vittima del sistema... ma gli altri non hanno figli procuratori o che possiedono agenzie di procuratori.
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          • #35
            Puttanate.

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            • #36
              Moggi è solo i farmakòn del calcio italiano. Quando verrà "giustiziato" allora potremo esorcizzare il pallone e vivremo di nuovo nella credenza che tutto sarà ormai di nuovo giusto

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              • #37
                Peccato che, alla sbarra, non ci siano finiti Moratti, Rossi e Provera o Berlusconi e Galliani. Quindi, sostanzialmente, la mafia è rimasta intoccata.


                .

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                • #38
                  Originariamente inviato da dummyplug Visualizza il messaggio
                  Peccato che, alla sbarra, non ci siano finiti Moratti, Rossi e Provera o Berlusconi e Galliani. Quindi, sostanzialmente, la mafia è rimasta intoccata.

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                  • #39
                    Originariamente inviato da juseppegar Visualizza il messaggio
                    Quindi ora togliendo moggi, si toglie solo una minima parte dei problemi, la "mafia" c'è ancora, tra un pò ci sarà l' ennesima "vittima sacrificale"
                    dai che ne manca una...

                    Azazel
                    Roth Al Goth [FdN] - Gran Master Power Player
                    ZULUHOTELITALIA

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                    • #40
                      Originariamente inviato da dummyplug Visualizza il messaggio
                      Peccato che, alla sbarra, non ci siano finiti Moratti, Rossi e Provera o Berlusconi e Galliani. Quindi, sostanzialmente, la mafia è rimasta intoccata.


                      è diffamazione questa. Lo sai?
                      ModeratoreGDR CARTACEI-WAR GAMES-TCG
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                      • #41
                        Originariamente inviato da s_12 Visualizza il messaggio
                        è diffamazione questa. Lo sai?
                        Aspetta che uppo anche io allora

                        Originariamente inviato da dummyplug Visualizza il messaggio
                        Peccato che, alla sbarra, non ci siano finiti Moratti, Rossi e Provera o Berlusconi e Galliani. Quindi, sostanzialmente, la mafia è rimasta intoccata.
                        *


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                        • #42
                          lol

                          milan & l altra nn hanno bisogno di creare organizzazioni x gestire le procure dei giocatori perchè hanno i soldi x comprarseli e hanno anche i soldi per ripianare una stagione in cui nn vincono a differenza di altre che senza i soldi che arrivavano dalle vitotrie chiudevano il pari il bilancio

                          + un uomo e' gretto + le sue affermazioni sono assolute
                          Parla in modo sensato ad uno stupido e questi ti chiamerà stupido.
                          Accetto qualunque critica ma non accetto insulti
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