Dopo momenti di tensione e' partito dalla stazione ferroviaria di Napoli centrale il treno intercity fermo dalle ore 9,24 in seguito alle intemperanze dei tifosi del Napoli diretti verso la capitale per la partita con la Roma. Sul treno si trovano circa 1.300 tifosi partenopei, mentre i passeggeri che avevano scelto l'intercity - diretto a Roma e poi in prosecuzione verso a Torino - per far rientro a casa hanno deciso, consigliati da Trenitalia, di trovare altre soluzioni. A bordo del treno, al momento della partenza, si sono registrati gli applausi dei tifosi che, comunque, sono praticamente stipati a bordo del convoglio, superaffollato. Sul treno non ci sono forze dell'ordine, secondo quanto confermato dal questore di Napoli Antonino Puglisi che ha personalmente condotto la mediazione con i tifosi, insieme alla Digos.
Sono stati circa 250 i passeggeri che a causa delle intemperanze dei tifosi del Napoli hanno dovuto deviare il loro rientro: hanno, cioé, dovuto lasciare l'Intercity plus 520 diretto a Torino e viaggiare a bordo di altri treni. Solo in cinquanta, infatti, secondo una stima di Trenitalia, hanno deciso di continuare il viaggio con i tifosi. Anche per loro, comunque, disagi con una partenza che ha accumulato oltre tre ore di ritardo. Ritardi - secondo Trenitalia contenuti - anche per altri convogli il cui percorso è stato rallentato dalla partenza ritardata dell'Intercity. Sovraffollato anche il treno dei tifosi che ha viaggiato con circa 150 passeggeri in più rispetto alla normale capienza, nonostante fossero state aggiunte anche altre quattro carrozze. Trenitalia, anche ieri, aveva ribadito ai tifosi l'appello a non utilizzare il treno per recarsi a Roma, in virtù del fatto che oggi è una giornata da 'bollino rosso' anche per i treni, in considerazione dei rientri dalle vacanze.
I tifosi del Napoli, giunti in treno a Roma, sono arrivati a bordo di una ventina di autobus allo stadio Olimpico poco prima delle 16. I tifosi, molti con il volto coperto da cappucci, sono scesi dai pullman e sono entrati correndo dagli ingressi degli ospiti dello stadio. I tifosi hanno sfondato i cancelli e lanciato diversi petardi.
GLI ALTRI PASSEGGERI, E' ASSURDO - Stanchi e provati dall'esperienza di stamane ("una stazione sotto assedio per colpa di una partita di calcio") ma soprattutto inferociti per essere stati in pratica sfrattati dal loro convoglio: i passeggeri che avrebbero dovuto partire da Napoli con l'intercity delle 9.24, diretti a Torino, commentano con rabbia l'assalto dei tifosi, che li ha convinti ad accogliere la richiesta di Trenitalia, ossia scendere dal convoglio per far posto ai supporter azzurri. "Una scena incredibile", racconta Cinzia Vettosi, in viaggio con due bambini: "Ho avuto finanche paura di scendere dal treno, di fronte a centinaia di tifosi che inveivano pretendendo di salire, in un'atmosfera che è facile immaginare". Daniela Terrazzano, impiegata, deve tornare a Torino per riprendere domani il lavoro dopo le ferie: "Dovevo partire alle 9.24, ho già perso oltre tre ore e non so quando potrò prendere il prossimo treno. Scendere? In pratica non c'erano alternative: prima i tifosi hanno cominciato a chiedercelo urlando, poi sono saliti sul treno gli addetti di Trenitalia ribadendo la richiesta. Cosa dovevamo fare?". Alcuni passeggeri hanno reagito urlando contro l'assedio. Tra loro la signora Anna R., in viaggio con il figlio che deve essere visitato all'ospedale Gaslini: ha pianto e gridato all'indirizzo dei tifosi, alcuni dei quali hanno anche provato a confortarla. Anche lei, comunque, ha abbandonato l'intercity in attesa di una successiva partenza.
AHAHA. Ah.
Sono stati circa 250 i passeggeri che a causa delle intemperanze dei tifosi del Napoli hanno dovuto deviare il loro rientro: hanno, cioé, dovuto lasciare l'Intercity plus 520 diretto a Torino e viaggiare a bordo di altri treni. Solo in cinquanta, infatti, secondo una stima di Trenitalia, hanno deciso di continuare il viaggio con i tifosi. Anche per loro, comunque, disagi con una partenza che ha accumulato oltre tre ore di ritardo. Ritardi - secondo Trenitalia contenuti - anche per altri convogli il cui percorso è stato rallentato dalla partenza ritardata dell'Intercity. Sovraffollato anche il treno dei tifosi che ha viaggiato con circa 150 passeggeri in più rispetto alla normale capienza, nonostante fossero state aggiunte anche altre quattro carrozze. Trenitalia, anche ieri, aveva ribadito ai tifosi l'appello a non utilizzare il treno per recarsi a Roma, in virtù del fatto che oggi è una giornata da 'bollino rosso' anche per i treni, in considerazione dei rientri dalle vacanze.
I tifosi del Napoli, giunti in treno a Roma, sono arrivati a bordo di una ventina di autobus allo stadio Olimpico poco prima delle 16. I tifosi, molti con il volto coperto da cappucci, sono scesi dai pullman e sono entrati correndo dagli ingressi degli ospiti dello stadio. I tifosi hanno sfondato i cancelli e lanciato diversi petardi.
GLI ALTRI PASSEGGERI, E' ASSURDO - Stanchi e provati dall'esperienza di stamane ("una stazione sotto assedio per colpa di una partita di calcio") ma soprattutto inferociti per essere stati in pratica sfrattati dal loro convoglio: i passeggeri che avrebbero dovuto partire da Napoli con l'intercity delle 9.24, diretti a Torino, commentano con rabbia l'assalto dei tifosi, che li ha convinti ad accogliere la richiesta di Trenitalia, ossia scendere dal convoglio per far posto ai supporter azzurri. "Una scena incredibile", racconta Cinzia Vettosi, in viaggio con due bambini: "Ho avuto finanche paura di scendere dal treno, di fronte a centinaia di tifosi che inveivano pretendendo di salire, in un'atmosfera che è facile immaginare". Daniela Terrazzano, impiegata, deve tornare a Torino per riprendere domani il lavoro dopo le ferie: "Dovevo partire alle 9.24, ho già perso oltre tre ore e non so quando potrò prendere il prossimo treno. Scendere? In pratica non c'erano alternative: prima i tifosi hanno cominciato a chiedercelo urlando, poi sono saliti sul treno gli addetti di Trenitalia ribadendo la richiesta. Cosa dovevamo fare?". Alcuni passeggeri hanno reagito urlando contro l'assedio. Tra loro la signora Anna R., in viaggio con il figlio che deve essere visitato all'ospedale Gaslini: ha pianto e gridato all'indirizzo dei tifosi, alcuni dei quali hanno anche provato a confortarla. Anche lei, comunque, ha abbandonato l'intercity in attesa di una successiva partenza.
AHAHA. Ah.
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