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Scandalo Plusvalenze

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  • #16
    Posto qualche altra cosa cosi per fare un altro po di chiarezza...

    'Inter, presunte irregolarità bilancio 'Rischio retrocessione e revoca Scudetto'

    18.29 L'avvocato Mario Stagliano, ex numero due dell'Ufficio indagini Figc ad Affaritaliani.it interviene sul caso Inter. "Una volta che fosse accertata, da parte dell'Inter o di qualsiasi altra squadra, l'avvenuta falsificazione dei documenti contabili, grazie alla quale si è ottenuta l'iscrizione al campionato cui non avrebbe potuto essere ammessa, sarebbero applicabili, come recitava l'art. 7 n.3 del Codice di Giustizia Sportiva vigente all'epoca dei fatti, la penalizzazione di uno o più punti in classifica, l'esclusione dal campionato di competenza, la non assegnazione o revoca dello scudetto".

    18.20 A proposito delle presunte irregolarià di bilancio dell'Inter nella stagione 2005-2006 l'avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo, preoccupa il club nerazzurro. "L'illecito amministrativo è un reato gravissimo, secondo nella giustizia sportiva solo a quello sportivo - spiega -. In questo caso le sanzioni vanno per i dirigenti dalla semplice ammonizione fino ai 5 anni con proposta di radiazione, e per i club dalla sanzione in denaro fino alla retrocessione. Nel codice c'è anche la revoca dello scudetto ma spetta al presidente federale decidere se ci sono gli estremi".

    17.12 "Non siamo preoccupati nella maniera più assoluta per questa inchiesta sui bilanci. Certo, dispiace che ci sia, ma francamente non mi sembra preoccupante". Il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, durante l'inaugurazione dell'Inter Club nel carcere romano di Rebibbia, spiega di non essere turbato dalle annunciate novità dell'inchiesta della Procura di Milano sui bilanci.
    "Mi dispiace molto a livello di immagine - ha aggiunto Moratti -, ma sono certo che le ombre di questa storia verranno presto dissipate. Manca ancora la nostra deposizione che servirà a chiarire definitivamente una vicenda che mi sembra un po' assurda". Il presidente nerazzurro ha tirato in ballo anche altre società: "Mi risulta che ci siano anche altri club - ha detto - e ritengo che da parte nostra la sottocapitalizzazione non esista. Pago miliardi tutti i giorni, proprio questo no. Sono abituato a non sbagliare sui bilanci, però è vero che la valutazione dei giocatori in questo mercato è difficile da comprendere. Un giocatore che oggi vale cinque tra un mese può valere 12, e poi magari niente".
    "Non pensiamo nella maniera più assoluta di restituire lo scudetto della stagione 2005-2006, perché era giusto che lo assegnassero a noi. E poi sembrerebbe quasi una ammissione di colpa". Il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, risponde così, a margine dell'inaugurazione dell'Inter Club nel carcere di Rebibbia, ai cronisti che gli chiedevano se non fosse il caso, per dissipare ogni dubbio, di riconsegnare quello scudetto assegnato alla società nerazzurra a tavolino. "Le dichiarazioni di Capello? Questa dello scudetto rubato alla sua Juve è una vecchia teoria del tecnico friulano - ha ribadito Moratti -. Forse è giunto il momento di mettere un punto definitivo su questa storia".

    17.10 L'ex presidente del Bologna Giuseppe Gazzoni Frascara, dal cui esposto era partita l'inchiesta di Nocerino, si schiera con Moratti: "Strano che sia coinvolta l'Inter - dice -. Moratti ha le possibilità di cassa per non ricorrere a questi sotterfugi. La Covisoc ha passato, nel 2005, una fidejussione tarocca della Reggina, da che pulpito può adesso fare la predica a Moratti? Non voglio fare il suo difensore d'ufficio ma sono sorpreso, perchè questi artifici li fa chi non ha disponibilità economiche, non certo uno come Moratti. In ogni caso ogni giorno vedo nuove bizzarrie. Ormai sono un osservatore esterno, ma credo che una cosa da fare subito sia separare la Federazione dalla giustizia sportiva, come, del resto, voleva fare Guido Rossi".

    16.57 Anche nel caso in cui le conclusioni di Nocerino fossero tali da indurre la giustizia sportiva ad acquisire le carte, il rischio (sempre eventuale) è esclusivamente di carattere amministrativo, cioè una maxi-ammenda per una presunta, appunto, violazione amministrativa, relativa all’equilibrio del bilancio dell’Inter in relazione all’iscrizione al campionato. Comunque la Figc, per qualsiasi ed eventuale decisione, attenderebbe la conclusione dell’indagine preliminare del pubblico ministero Nocerino.

    15.56 Ecco la replica dell'Inter attraverso un comunicato ufficiale:
    In merito alle agenzie di stampa relative all'iscrizione al campionato di Serie A 2005-2006, nell'ambito dell'inchiesta penale pendente presso la Procura della Repubblica di Milano,
    F.C. Internazionale Milano s.p.a. precisa di non aver mai appostato plusvalenze fittizie nei propri bilanci e di aver già presentato necessaria e completa documentazione tecnica a dimostrazione che, anche attraverso i sistematici versamenti di capitale effettuati dai soci, è sempre stato garantito il pieno e ampio rispetto dei dovuti equilibri finanziari.

    14.30 Nel provvedimento di chiusura delle indagini sulle plusvalenze, dove sono indagati per falso in bilancio il presidente dell'Inter Massimo Moratti, l'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani e altri, il pm milanese Carlo Nocerino mette in dubbio la regolarita' dell'iscrizione dei nerazzurri al campionato 2005/2006, quello vinto a tavolino dal club di Moratti: "L'equilibrio finanziario sarebbe saltato - scrive Nocerino - se la societa' avesse evidenziato le perdite connesse alle plusvalenze fittizie e l'Inter non avrebbe superato i parametri chiesti dalla Covisoc per l'iscrizione al campionato 2005-2006".

    Fonte: calciomercato.com

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    • #17
      Originariamente inviato da rolonoazoro Visualizza il messaggio
      'Inter, presunte irregolarità bilancio 'Rischio retrocessione e revoca Scudetto'
      sperem

      Azazel
      Roth Al Goth [FdN] - Gran Master Power Player
      ZULUHOTELITALIA

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      • #18
        Moratti risponde
        ''Non ci pensiamo
        a restituire lo scudetto"

        Chiusa l'indagine per falso in bilancio per Moratti: "Inter senza requisiti per la stagione 2005-06". Quella incriminata è quella vinta a tavolino dai nerazzurri. Probabile richiesta di processo anche per Galliani
        Milano, 20 giugno 2007- ''Non pensiamo nella maniera piu' assoluta di restituire lo scudetto della stagione 2005-2006, perche' era giusto che lo assegnassero a noi. E poi sembrerebbe quasi una ammissione di colpa''.



        Il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, risponde cosi', a margine dell'inaugurazione dell'Inter club nel carcere di Rebibbia, ai cronisti che gli chiedevano se non fosse il caso, per dissipare ogni dubbio, di riconsegnare quello scudetto assegnato alla societa' nerazzurra a tavolino.


        ''Le dichiarazioni di Capello? Questa dello scudetto rubato alla sua Juve e' una vecchia teoria del tecnico friulano - ha ribadito Moratti - forse e' giunto il momento di mettere un punto definitivo su questa storia''.

        "L'equilibrio finanziario sarebbe saltato se la società avesse evidenziato le perdite connesse alle plusvalenze fittizie e l'Inter non avrebbe superato i parametri chiesti dalla Covisoc per l'iscrizione al campionato 2005-2006". Questo sostiene la Commissione per la vigilanza sulle società calcistiche e le parole sono riportate dal pm milanese Carlo Nocerino nel provvedimento di chiusura delle indagini sulle plusvalenze dove sono indagati per falso in bilancio il presidente dell'Inter Massimo Moratti, altri due amministratori della società nerazzurra Rinaldo Ghelfi e Mauro Gambaro, l'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani.



        Il campionato 2005-2006 è quello vinto a tavolino dall'Inter dopo il terremoto di calciopoli e la revoca di due scudetti alla Juventus. L'avviso di chiusura delle indagini significa che entro 20 giorni il pm ha intenzione di chiedere il processo per i 4 indagati per falso in bilancio. I fatti risalgono agli anni tra il 2003 e il 2005 e riguardano lo scambio di calciatori tra le due squadre di Milano, con i valori che venivano gonfiati e conseguente alterazione dei bilanci di Milan e Inter.



        L'inchiesta era nata da un esposto presentato dall'allora presidente del Bologna Giuseppe Gazzoni Frascara a Roma e poi trasmesso a Milano per Milan e Inter, a Torino per la Juventus. Dei 4 indagati sembra che solo Moratti sia intenzionato a chiedere l'interrogatorio davanti al pm. Moratti è assistito dall'avvocato Francesco Mucciarelli, che, ironia della sorte, è tifoso della Juventus.



        Victor Uckmar, ex presidente della Covisoc, ammette che quella delle plusvalenze è sempre stata una pratica diffusa tra i club di calcio. L'ammissione arriva a poche ore dalla notizia shock secondo cui l'Inter nella stagione 2005/2006 non aveva i requisiti per l'iscrizione al campionato.



        "Dal 2001 non mi occupo più di calcio - ha dichiarato Uckmar all'emittente radiofonica 'Radio Radio' - ma confermo che c'era ampio uso e abuso delle plusvalenze da parte delle società per superare i controlli ed essere in grado di iscriversi al campionato successivo. Per questo caso potrebbero essere presi provvedimenti gravi".

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        • #19
          Originariamente inviato da Blackhawk19 Visualizza il messaggio


          Il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, risponde cosi', a margine dell'inaugurazione dell'Inter club nel carcere di Rebibbia
          cosi l anno prosssimo potra' ancora seguire al sua pazza inter anche dal gabbio

          + un uomo e' gretto + le sue affermazioni sono assolute
          Parla in modo sensato ad uno stupido e questi ti chiamerà stupido.
          Accetto qualunque critica ma non accetto insulti
          3. È VIETATO scrivere messaggi senza contenuto (SPAM - solo puntini, emoticons etc..) o fuori argomento, con l'intento, volontario o involontario, di creare flame ed appesantire le discussioni.

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          • #20
            pazza inter amala


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            • #21
              ECCO COME TAROCCAVANO I BILANCI. - "Espresso" - Quanto vale Hernan Crespo? È fuor di dubbio che l'attaccante argentino sia un gran campione. Ma quando si passa dai discorsi da bar alle valutazioni monetarie, quelle che hanno a che fare con i bilanci e il vil denaro, allora la questione si fa più complicata. Difficile, davvero difficile, individuare i parametri giusti per trasformare il giudizio sportivo in un dato finanziario. La materia, a quanto pare, si è rivelata particolarmente ostica per i dirigenti dell'Inter. A proposito di Crespo, i manager nerazzurri hanno cambiato idea tre volte nel giro di un anno o poco più. Secondo il bilancio chiuso a giugno 2002, il campione sudamericano valeva 38 milioni di euro. A febbraio del 2003, la perizia contabile redatta in osservanza del decreto spalmaperdite dà un taglio netto di oltre 33 milioni: Crespo vale 4,45 milioni garantisce il professionista Luigi Borrè. Passano quattro mesi e il fuoriclasse prende il volo. In tutti i sensi, contabile e non. Viene spedito in Inghilterra, al Chelsea, che per averlo sborsa 24 milioni, somma iscritta nei conti interisti del 2004, con relativa maxiplusvalenza. E allora qual è il prezzo giusto? Mistero. L'interrogativo potrebbe tutt'al più restare oggetto di talk show televisivo pallonaro, se non fosse che quei valori sono finiti anche sui bilanci dell'Inter. E il codice civile prescrive che le poste dello stato patrimoniale, così come del conto economico, devono dare una rappresentazione veritiera e corretta della situazione della società e del suo risultato economico. Può essere considerata "veritiera e corretta" la valutazione di un calciatore come Crespo che cala di quasi il 90 per cento in pochi mesi per poi risalire di lì a poco del 500 per cento? Nasce anche da questa domanda l'indagine penale che coinvolge, tra gli altri, il patron dell'Inter, Massimo Moratti, insieme al suo collega rossonero Adriano Galliani. False comunicazioni sociali, questa l'ipotesi di reato formulata dai pm di Milano. L'inchiesta riguarda i bilanci al 30 giugno del 2003 e del 2004 per la squadra nerazzurra. Stesso discorso per la società controllata da Berlusconi, che però, dal 2003, chiude i conti al 31 dicembre. Va detto che in quel periodo le due storiche rivali si sono date una mano a vicenda, scambiandosi una pattuglia di giovani promesse. Operazioni a dir poco fortunate, che hanno fruttato profitti per milioni di euro a entrambe. Adesso però la Procura vuol capire se erano in qualche modo giustificabili, sempre alla luce del codice civile, le stratosferiche valutazioni attribuite a giocatori di livello tecnico, per usare un eufemismo, non proprio eccelso. Ma l'inchiesta ruota anche attorno ad alcune transazioni incrociate concluse dalle due milanesi con altre squadre come Chievo, Sampdoria e Parma. Gli affari sospetti sono stati ricostruiti e analizzati dal consulente tecnico della procura Luigi Magistro, un colonnello della Finanza da anni in forze come dirigente all'Agenzia delle entrate. Le plusvalenze registrate nei bilanci 2003 di Inter e Milan «risultano ancorate a valori palesemente irrealistici», queste le conclusioni della perizia, che "L'espresso" ha potuto consultare. In sostanza, le due squadre hanno gonfiato i proventi da calcio mercato. E senza queste manovre le perdite di bilancio sarebbero state ancora più elevate. Ad esempio, nel 2003 il Milan sarebbe andato in rosso per circa 46 milioni, contro i 25,6 che compaiono nei conti ufficiali. L'Inter invece, sempre nell'esercizio al 30 giugno 2003, ha limitato i danni a un deficit di 15 milioni circa grazie a plusvalenze "anomale" per 22,3 milioni. I reati ipotizzati dalla Procura si sarebbero estesi anche ai bilanci dell'anno successivo, influenzati anch'essi dalle irregolarità contabili del 2003. Per l'Inter, oltre alla grana penale, c'è un rischio in più. Il lifting ai conti, infatti, sarebbe servito anche ad aggirare i parametri della Federcalcio per l'iscrizione al campionato 2004-05, quello dello scudetto non assegnato per lo scandalo Moggiopoli. La «mancata evidenziazione» delle perdite supplementari, recita la perizia, ha indotto «l'organismo di vigilanza (la Covisoc, ndr) a richiedere ripianamenti finanziari inferiori a quelli effettivamente necessari». Insomma, secondo i magistrati, Moratti si è iscritto con lo sconto. E ora tocca all'ufficio indagini della Federcalcio, guidato dall'ex capo della procura Francesco Saverio Borrelli, valutare se la ricostruzione dei suoi ex colleghi ha fondamento anche per la giustizia sportiva. La perizia di Magistro racconta operazioni quantomeno sorprendenti. L'affare Crespo s'intreccia con il passaggio dall'Inter alla Lazio di un altro calciatore di fama come Bernardo Corradi. A fine giugno 2002 la società nerazzurra si assicurò l'attaccante, allora in comproprietà con il Chievo, versando alla squadra veneta 4,5 milioni, che sommati agli 800 mila già sborsati a giugno 2000, quando venne definita la comproprietà, portavano a 5,3 milioni il prezzo di Corradi. Fin qui niente di strano. Ma due mesi dopo, a fine agosto, l'ex calciatore del Chievo finì alla Lazio come parziale contropartita per il pagamento di Crespo. In quell'occasione il giocatore venne ceduto per 12 milioni. Buon per l'Inter che nel 2003 riuscì a mettere a bilancio una plusvalenza, scontando gli ammortamenti del caso, di quasi 8 milioni. I sospetti della Procura si concentrano sull'improvviso boom della valutazione di Corradi. «La circostanza che il valore (...) aumenti, in due mesi, di quasi il 140 per cento vale di per sé sola a dimostrare la palese anomalia del corrispettivo apparentemente pattuito nella cessione alla Lazio». Queste, in breve, le conclusioni del perito. Ma, come emerge dall'indagine, la giostra degli scambi incrociati ha fruttato profitti d'oro alle due squadre milanesi anche in altre occasioni. Nel 2003 la compravendita di quattro giovani ai rivali rossoneri ha fruttato all'Inter plusvalenze per 12,9 milioni considerate "anomale" dalla Procura. Vale anche il discorso inverso: per il Milan i profitti gonfiati degli affari con la squadra di Moratti ammonterebbero a 10,7 milioni. E le poste di bilancio? Questione di opinioni, a quanto pare. Le valutazioni scendevano e salivano a seconda delle esigenze. Un caso su tutti, quello del centrocampista Giuseppe Ticli. Nel 2001 l'Inter lo mise a bilancio per 41 mila euro, salvo venderlo alla Reggiana (in serie C) per un milione. Nel 2002 Ticli torna all'Inter per 77 mila euro e la perizia ad hoc per lo spalmaperdite (febbraio 2003) valuta il calciatore soli 10 mila euro. Il boom arriva a primavera: a giugno 2003 Ticli passa al Milan per l'astronomica cifra di 3,5 milioni. Non c'è passaggio di denaro contante. L'operazione rientra in un affare più complesso tra le società milanesi che coinvolge altri sette sconosciuti giocatori. Con un'anomalia in più: le firme dei calciatori sui contratti di cessione appaiono spesso diverse da quelle che compaiono su altri documenti firmati dagli stessi giocatori. Un altro aspetto su cui ora indagano Procura e Federcalcio. Poi c'è il giallo Morfeo. La militanza nerazzurra di Domenico Morfeo è stata breve e poco fortunata:17 presenze e un gol nella stagione 2002-03. Ma il suo passaggio ha lasciato una traccia nel bilancio 2003 dell'Inter che ha incuriosito gli investigatori. Una traccia che porta alla società inglese Unitotalsport uk, gestita da un fiduciario e controllata da due finanziarie off shore delle British Virgin island. Come spiega la relazione del perito Luigi Magistro, Morfeo venne prelevato a costo zero dal fallimento della Fiorentina nell'estate 2002. Nella contabilità interista, però, spunta l'importo di 1,9 milioni alla voce 'capitalizzazione costo procuratore Morfeo'. Questa voce fa riferimento a un conto fornitori intestato Unitotalsport Uk. Si direbbe che l'Inter abbia girato denaro alla società britannica in qualche modo coinvolta nell'acquisto di Morfeo. Chi c'è dietro Unitotalsport? Le carte ufficiali consultate da 'L'espresso' rimandano a schermi off shore. E Magistro, nel segnalare lo strano caso di Morfeo, conclude: sarebbero necessari approfondimenti.

              INTER BANCA 2 A 0 - Potrebbe essere uno gioco di parole messo ad arte dal destino e forse lo è. Le strade di Interbanca, banca d’affari del gruppo Abn Amro Antonveneta, e l’Inter, si sono incrociate proprio a causa dell’operazione di cessione del marchio effettuata nel dicembre 2005. Infatti, stando alla nota integrativa del bilancio della capogruppo, l’operazione «ha consentito di ottenere da un primario istituto di c redito un finanziamento a medio-lungo termine per 120 milioni». Alcuni paragrafi dopo l’Inter rivela il nome della banca, specificando che a garanzia del prestito è stato acceso il «pegno, a favore di Banca Antonveneta, sul 100% delle quote sociali di Inter Brand». C’è però da evidenziare che l’azionista di riferimento e presidente della società nerazzurra, Massimo Moratti, è anche consigliere esecutivo di Interbanca, banca d’affari di Abn Amro Antonveneta: stando alle visure camerali, infatti, è stato «nominato con atto del 21 aprile 2004» per una «durata in carica di tre esercizi» . Quindi, eccoci davanti ad un bel conflitto d’interessi per il generoso presidente nerazzurro, che riveste il contemporaneo doppio ruolo di banchiere e cliente. Un considerevole punto di forza rispetto alle società concorrenti della serie A.

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              • #22
                LE GRAVISSIME ACCUSE DEL PM ALLA BANDA MORATTI. - Affari Italiani - Il campionato maledetto stavolta mette nei guai l'Inter, proclamata campione d'Italia ("Lo scudetto degli onesti", rivendicò il patron Massimo Moratti) dai tre saggi di Guido Rossi: torneo 2005/2006, vittoria finale della Juventus (con festa scudetto al termine dell'ultima giornata quasi irreale, mentre il mondo attorno franava). Poi la bufera. Con calciopoli che spazzò via i festeggiamenti bianconeri, spingendo la Vecchia Signora in serie B (rischiando il fallimento se fossero state ascoltate le richieste di Stefano Palazzi che voleva la serie C) e tanti campioni lontano da Torino. E ora a finire in mezzo al tornado potrebbe finire l'Inter:
                "L'equilibrio finanziario sarebbe saltato se la società avesse evidenziato le perdite connesse alle plusvalenze fittizie e l'Inter non avrebbe superato i parametri chiesti dalla Covisoc per l'iscrizione al campionato 2005-2006". E' il parere della commissione per la vigilanza sulle società calcistiche portato dal pm Carlo Nocerino. In queste ore, si sta notificando l'avviso di chiusura delle indagini per il presidente dell'Inter Massimo Moratti, l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, due dirigenti nerazzurri, Rinaldi Ghelfi e Mauro Gambaro, accusati di falso in bilancio. L'inchiesta riguarda il biennio 2003-2005 quando, secondo la ricostruzione della procura, le società milanesi avrebbero dato vita a una serie di scambi di giocatori di non primissimo livello, i cui valori di mercato venivano gonfiati, allo scopo di 'abbellire' i bilanci. Tutto era nato da un esposto presentato dall'ex presidente del Bologna, Giuseppe Gazzoni Frascara, alla magistratura di Roma e poi trasmesso alla Procura di Milano per quanto riguarda Milan e Inter. Intanto Victor Uckmar, ex presidente della Covisoc, ammette che quella delle plusvalenze è sempre stata una pratica diffusa tra i club di calcio: "Dal 2001 non mi occupo più di calcio, ma confermo che c'era ampio uso e abuso delle plusvalenze da parte delle società per superare i controlli ed essere in grado di iscriversi al campionato successivo. Per questo caso potrebbero essere presi provvedimenti gravi".
                MORATTI E QUEL BUCO DA SCUDETTO: DEBITI PER 424 MILIONI DI EURO - di Marco Liguori - UN POTENZIALE conflitto d’interessi , un macigno debitorio di 424 milioni, un buon rapporto d’affari con Mediaset e un’operazione di cessione del marchio per ridurre l’indebitamento bancario che giace sotto la spada di Damocle della nullità. E’ questo in sintesi ciò che emerge dal bilancio 2005-06 della Fc. Internazionale, Inter per i suoi fans, che per la prima volta nella sua storia ha composto anche il bilancio consolidato, comprendente le sue società interamente possedute Inter Futura e Inter Brand. Come si legge nel testo del documento, reperibile in Camera di commercio, la scelta della redazione del consolidato è stata fatta per «fornire una adeguata informativa sull’andamento economico e patrimoniale del gruppo». E la differenza del risultato finale di esercizio è molto marcata: la capogruppo Inter spa ha chiuso con un rosso di appena 31,1 milioni di euro, contro i 181,4 milioni del consolidato. La diversità di cifre è stata causata dall’operazione di “maquillage finanziario” della cessione dei marchi, contabilizzata in Inter spa, alla controllata al 100% Inter Brand, che ha apportato alla capogruppo una plusvalenza straordinaria di 158 milioni. Invece, nel consolidamento sono state eliminate tutte le transazioni con le società controllate. La nota integrativa della società nerazzurra sottolinea che grazie alla cessione dei marchi i debiti bancari di Inter spa sono diminuiti del 34,15%. La maggior parte dell’indebitamento totale del gruppo è nella capogruppo, schiacciata dal peso di 424,4 milioni, in aumento del 54,1% rispetto ai 275,3 milioni del 2004-05. Assieme al contratto di cessione «è stata redatta la relativa scrittura di licenza d’uso dei marchi del valore complessivo di 160 milioni» di durata decennale. Ma l’operazione potrebbe esse sub judice. «La vendita dei marchi dall’Inter alla controllata Inter Brand – spiega l’avvocato Domenico Latino, specializzato in diritto civile e sportivo – configura l’ipotesi del contratto con se stesso: quindi per la legge è nulla». In pratica, è come se il marchio fosse passato dalla tasca destra a quella sinistra. «Inoltre, l’Inter al termine del contratto di licenza d’uso - aggiunge Latino – perderà il marchio. La società avrà tre alternative per evitarlo: può incorporare la Inter Brand, rinnovare l’accordo o riacquistare il marchio» .
                IL TRUCCO C’É - Nonostante la dichiarata rivalità calcistica, gli stretti legami tra Moratti e Berlusconi sono anche evidenti per la vicenda delle plusvalenze incrociate fittizie di calciatori sconosciuti tra Inter e Milan. La vicenda, strombazzata solo ora dalla stampa nazionale a causa delle indagini per falso in bilancio condotte dal Pm di Milano Carlo Nocerino, era stata evidenziata nel 2003 sul quotidiano Il Manifesto e ai primi del 2004 nel libro “Il pallone nel burrone” e ripetuto il 27 aprile 2004 davanti alla VII Commissione Cultura della Camera dagli autori del volume. Oltre agli ormai celebri Simone Brunelli, Matteo Deinite, Matteo Giordano, Ronny Toma, Salvatore Ferraro, Alessandro Livi, Giuseppe Ticli e Marco Varaldi ci sono stati anche altri scambi di carneadi tra nerazzurri e rossoneri. Tra la stagioni 1999-2000 e 2001-2002 Inter e Milan si sono passati Paolo Ginestra e Matteo Bogani, Fabio Di Sauro e Davide Cordone, Andrea Polizzano e Marco Bonura. Ogni operazione ha fruttato una plusvalenza reciproca variabile tra i 7 e i 10 miliardi di vecchie lire: valutazioni completamente fuori mercato per l’epoca. Ma ci sono stati anche scambi di giocatori celebri, come Francesco Coco e Clarence Seedorf: sia l’Inter che il Milan hanno incassato la stessa cifra di 29 milioni. E proprio qui sta il trucco. La cifra della vendita è identica e quindi l’operazione non movimenta denaro, ma ha solo un risvolto contabile. Le due società hanno segnato nell’esercizio di competenza la plusvalenza incassata, ripartendo invece su cinque anni la cifra della cessione. Quest’ultima è però una passività che pesa sugli anni futuri: ed ecco spiegato il perché Milan e Inter hanno proseguito ad effettuare altri scambi a prezzi ben superiori rispetto ad ogni logica di mercato.

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                • #23
                  Quindi lo scudetto di qeust'anno lo daranno alla Roma?

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                  • #24
                    grazie inter grazie di esistere


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                    • #25
                      Ogni anno che passa è sempre peggio...

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                      • #26
                        Vorrei sentire l'opinione di Wang se è possibile. Che premo, tasto rosso?

                        Commenta


                        • #27
                          Non per cattiveria è, ma questa è fresca fresca, ed ha parlato chi forse era meglio non parlasse...

                          Originariamente inviato da gazzetta
                          Vecchi bilanci Milan e Inter
                          per il pm ci sono irregolarità
                          Stampa Articolo Stampa articolo | Invia Articolo Invia articolo | Commenti:66 Di' la tua
                          Nell'avviso di chiusura delle indagini il magistrato Nocerino parla di "falsa esposizione derivata da operazioni di compravendita". Sotto la lente le operazioni Crespo e Corradi. Moratti: "Siamo sereni". I due club hanno 20 giorni per replicare e farsi interrogare
                          Massimo Moratti, presidente dell'Inter. Omega
                          Massimo Moratti, presidente dell'Inter. Omega
                          MILANO, 20 giugno 2007 - Sono stati resi noti i contenuti dell'avviso di chiusura delle indagini dell'inchiesta milanese del pm Nocerino sul presunto falso in bilancio di Milan e Inter.
                          IL MILAN - Per quanto riguarda i rossoneri, è scritto che l'amministratore delegato e vice presidente del Adriano Galliani, avrebbe commesso irregolarità relative a diversi bilanci. Si tratterebbe di irregolarità che riguardano i bilanci chiusi al 30 giugno 2003, al 31 dicembre 2003 e al 31 dicembre 2004 "ai fini delle verifiche propedeutiche all'ammissione ai campionati 2004-2005 e 2005-2006". Nei bilanci sospetti sarebbero stati esposti "fatti materiali non rispondenti al vero, concernenti i componenti positivi del reddito, nonchè le attività e le passività". In base a quanto evidenziato dalla procura di Milano, vi sarebbe, nel dettaglio, una "falsa esposizione derivata da operazioni di compravendita dei diritti alle prestazioni pluriennali e delle compartecipazioni da considerasi fittizie nella determinazione del prezzo di cessione o acquisto in quanto artatamente incrociate a tavolino". Questi fatti - viene osservato ancora - avrebbero "determinato il superamento delle soglie del cinque per cento del risultato economico e dell'uno per cento del patrimonio netto, nonché l'alterazione sensibile della situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società".
                          L'INTER - Tra le varie operazioni contestate dalla Procura di Milano al presidente dell'Inter Massimo Moratti e ai manager della società nerazzurra Rinaldo Ghelfi e Mauro Gambaro, ai fini di determinare plusvalenze, vi è anche lo compravendita incrociata degli ex laziali Bernardo Corradi ed Hernan Crespo. Una "compravendita incrociata" che avrebbe visto "diritti ipervalutati per un importo almeno pari a euro 6.669.491,80. Vi sarebbero poi "compravendite incrociate, realizzate, in data 26.6.2003, con il Milan, con corrispettivi falsamente ipervalutati" per un totale di 10 milioni e 770 mila euro.
                          LE SANZIONI - Come è ormai noto, secondo la tesi del magistrato Nocerino, senza le plusvalenze fittizie il club nerazzurro non avrebbe potuto iscriversi al campionato 2005-06 (valutazione già respinta da via Durini in un comunicato). Stando al codice di giustizia sportiva, in presenza di falso in bilancio le sanzioni vanno da un punto di penalizzazione in classifica all'esclusione dal campionato e alla non assegnazione del titolo sportivo. Ma resta da provare che le plusvalenze fittizie siano effettivamente falso in bilancio. In ogni caso, Milan e Inter hanno 20 giorni di tempo per produrre le loro controdeduzioni e per farsi interrogare.
                          MORATTI - "Non siamo preoccupati nella maniera più assoluta per questa inchiesta sui bilanci. Certo, dispiace che ci sia ma francamente non mi sembra preoccupante". Il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, durante l'inaugurazione dell'Inter club nel carcere romano di Rebibbia, ha spiegato nel pomeriggio di non essere turbato dalle annunciate novità dell'inchiesta della procura di Milano sui bilanci. "Mi dispiace molto a livello di immagine - ha aggiunto Moratti - ma sono certo che le ombre di questa storia verranno presto dissipate. Manca ancora la nostra deposizione che servirà a chiarire definitivamente una vicenda che mi sembra un po' assurda". Il presidente nerazzurro ha tirato in ballo anche altre società: "Mi risulta che ci siano anche altri club - ha detto - ritengo che da parte nostra la sottocapitalizzazione non esista. Pago miliardi tutti i giorni, proprio questo no. Sono abituato a non sbagliare sui bilanci, però è vero che la valutazione dei giocatori in questo mercato è difficile da comprendere, un giocatore che oggi vale cinque tra un mese può valere 12, e poi magari niente". 
                          GAZZONI - L'ex presidente del Bologna Giuseppe Gazzoni Frascara, dal cui esposto era partita l'inchiesta di Nocerino, si schiera con Moratti: "Strano che sia coinvolta l'Inter - dice -. Moratti ha le possibilità di cassa per non ricorrere a questi sotterfugi. La Covisoc ha passato, nel 2005, una fidejussione tarocca della Reggina, da che pulpito può adesso fare la predica a Moratti? Non voglio fare il suo difensore d'ufficio ma sono sorpreso, perchè questi artifici li fa chi non ha disponibilità economiche, non certo uno come Moratti. In ogni caso ogni giorno vedo nuove bizzarrie. Ormai sono un osservatore esterno, ma credo che una cosa da fare subito sia separare la Federazione dalla giustizia sportiva, come, del resto, voleva fare Guido Rossi".
                          ICQ : 266-267-262
                          MSN : gladius88@hotmail.com

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                          • #28
                            Originariamente inviato da DarioLampa Visualizza il messaggio
                            Non per cattiveria è, ma questa è fresca fresca, ed ha parlato chi forse era meglio non parlasse...
                            e anche stavolta toppi


                            sul piano sportivo il milan nn rischia niente perche' pure senza quelle plusvalenze la squadra rossonera si sarebbe potuta iscrivere al campionato

                            al massimo rischia sul piano penale ma sappiamo tutti che ormai il falso in bilancio e paragonabile a passare col rosso (poveri noi aggiungo)


                            mentre l inter senza quella plusvalenza nn avrebbe potuto iscriversi al campionato e quindi rischia pure un procedimento a livello SPORTIVO

                            + un uomo e' gretto + le sue affermazioni sono assolute
                            Parla in modo sensato ad uno stupido e questi ti chiamerà stupido.
                            Accetto qualunque critica ma non accetto insulti
                            3. È VIETATO scrivere messaggi senza contenuto (SPAM - solo puntini, emoticons etc..) o fuori argomento, con l'intento, volontario o involontario, di creare flame ed appesantire le discussioni.

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                            • #29
                              Originariamente inviato da xvaso Visualizza il messaggio
                              e anche stavolta toppi


                              sul piano sportivo il milan nn rischia niente perche' pure senza quelle plusvalenze la squadra rossonera si sarebbe potuta iscrivere al campionato

                              al massimo rischia sul piano penale ma sappiamo tutti che ormai il falso in bilancio e paragonabile a passare col rosso (poveri noi aggiungo)


                              mentre l inter senza quella plusvalenza nn avrebbe potuto iscriversi al campionato e quindi rischia pure un procedimento a livello SPORTIVO
                              Vabbè, la mia era una frase per dire che anche il Milan non è del tutto pulito poi che non si sarebbe potuta iscrivere o meno non lo sapevo, resta il fatto che avete fatto le plusvalenze anche voi
                              ICQ : 266-267-262
                              MSN : gladius88@hotmail.com

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                              • #30
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                                Sto operando...
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