Il rossonero attacca l'Inter: "Con Marco siamo amici, ma ora sta esagerando. Il Milan non accetta lezione di stile. A Moratti ricordo il gesto dell'ombrello"
MILANO, 28 maggio 2005 - Era stato zitto, ma a fatica. Fino a ieri sera, quando ha deciso che fosse giunto il momento di dire basta. Rino Gattuso è esploso e ha attaccato duramente l’Inter e il suo amico Marco Materazzi per la reazione nerazzurra allo striscione esposto da Massimo Ambrosini durante i festeggiamenti per la vittoria in Champions League ("Lo scudetto mettilo nel c..."). Ieri sera Rino era sul divano davanti alla tv, stava guardando l’intervento di Adriano Galliani ad Antenna 3. Pochi minuti dopo il commiato dell’amministratore delegato, l’emittente lombarda ha mandato in onda le immagini della festa scudetto dell’Inter e le dichiarazioni di Materazzi. Per l’ennesima volta il difensore ha sottolineato la «pulizia» dell’Inter, simboleggiata a suo dire dallo smoking bianco indossato domenica sera a San Siro, e la differente eleganza dei nerazzurri con evidente riferimento all’ormai famoso striscione milanista sulla sede ideale in cui piazzare lo scudetto appena vinto.
REAZIONE - Gattuso è saltato sul divano e ha telefonato in diretta durante il programma condotto da Fabio Ravezzani. Ed è stato durissimo: «L’Inter non può insegnarci come dobbiamo comportarci. Forse Moratti si è già dimenticato il suo gesto dell’ombrello durante il derby. Dopo quello che hanno fatto a Valencia non accettiamo lezioni da loro. Io e Materazzi siamo amici, ma adesso Marco la deve finire: sembra diventato Gesù Cristo. Io dico basta. Non voglio difendere il Milan perché sullo striscione siamo indifendibili. Ma non ce la faccio più a sentire certe cose. Moratti ha detto che i giocatori dell’Inter non dimenticheranno lo striscione: ma cosa sono queste minacce? Io lo rispetto, ma un presidente non può dire certe cose. Noi ci siamo scusati, cosa dovremmo fare di più? Andare a piedi fino in Germania? In Italia perdoniamo chi fa cose ben peggiori e invece da giorni si parla solo dello striscione. E’ un’esagerazione".
UN ANNO DI SOFFERENZA - Nello sfogo di ieri sera c’è tutta la delusione accumulata in quasi un anno di accuse e insulti. Rino non ha dimenticato i cori che accompagnano il Milan (e la Juve) dalla scorsa estate, quella in cui esplose lo scandalo del calcio: "Di quello striscione sul pullman dei nostri festeggiamenti noi ci siamo accorti tardi, ma in ogni caso qualcuno finge di ignorare che noi e i giocatori della Juve da un anno siamo costretti a sentire la storia dello scudetto degli onesti. E questa cosa mi pesa, perché in campo abbiamo sudato come gli altri. Anche Del Piero dopo un po’ ha reagito: certe cose non si possono accettare. Dà fastidio sentire che qualcuno ci debba insegnare a vivere enza motivo".
LA PROPOSTA - Gattuso non si limita a rispondere alle provocazioni nerazzurre. Lui è soprattutto un grandissimo appassionato di sport e lo vive nella maniera migliore. Ecco perché, dal suo cuore, nasce una proposta molto intelligente in un momento come questo in cui la rivalità cittadina rischia seriamente di trascendere con possibili problemi di ordine pubblico in occasione dei futuri derby: "Queste polemiche sono un peccato — spiega Rino — anche perché l’atmosfera delle partite tra Milan e Inter deve restare tranquilla come è sempre stata. Io non ho problemi a chiarire la situazione con Materazzi: ci vedremo subito in Nazionale e ci parleremo. Io gli assicurerò pure che nessuno di noi milanisti ha mai fatto un coro offensivo nei suoi confronti. Ma spero anche che capitan Maldini e capitan Zanetti possano presto incontrarsi e risolvano questa storia". E’ la speranza di tutti.
MILANO, martedì 29 maggio 2007
Gennaro Gattuso è intervenuto in diretta a "Lunedì di Rigore" ad Antenna3. Ecco le dichiarazioni del centrocampista del Milan.
Non ce la faccio più a sentire questa storia dei "signori". L'Inter non ci può insegnare come comportarci. Moratti si dimentica il gesto dell'ombrello. Io sono amico di Materazzi, gioco con lui in Nazionale, ma ora deve finirla anche lui. Quello che abbiamo fatto è indifendibile. Anche Moratti che dice "I giocatori non dimenticheranno" suona come una minaccia. Ma ora basta con queste polemiche. Ci siamo scusati. Cosa dobbiamo fare di più? Dobbiamo andare a piedi fino in Germania? In Italia perdoniamo gente che fa cose peggiori... Quando Maldini ha visto lo striscione, è diventato una bestia. Quello striscione è arrivato ad Ambrosini, ma poteva capitare a chiunque. Siamo reduce da un anno che ci sentiamo dire "lo scudetto degli onesti". Questa cosa mi pesa. Quando giocavo, ho sempre sudato in mezzo al campo, non mi accorgevo se c'erano dei favori esterni.
Anche Del Piero, qualche mese fa, non ce la faceva più e ha commentato sullo scudetto degli onesti.
Ci hanno sempre fatto i complimenti per il derby di Milano, per l'atmosfera tranquilla, voglio che rimanga così.
Giuro che non volevamo offendere nessuno
GRANDE GENNARO!!!
hanno rotto le palle questi "onestoni" e lo scudetto se lo devono mettere dove ormai tutti sanno!!!
http://www.youtube.com/watch?v=5SMSfIyCib4
MILANO, 28 maggio 2005 - Era stato zitto, ma a fatica. Fino a ieri sera, quando ha deciso che fosse giunto il momento di dire basta. Rino Gattuso è esploso e ha attaccato duramente l’Inter e il suo amico Marco Materazzi per la reazione nerazzurra allo striscione esposto da Massimo Ambrosini durante i festeggiamenti per la vittoria in Champions League ("Lo scudetto mettilo nel c..."). Ieri sera Rino era sul divano davanti alla tv, stava guardando l’intervento di Adriano Galliani ad Antenna 3. Pochi minuti dopo il commiato dell’amministratore delegato, l’emittente lombarda ha mandato in onda le immagini della festa scudetto dell’Inter e le dichiarazioni di Materazzi. Per l’ennesima volta il difensore ha sottolineato la «pulizia» dell’Inter, simboleggiata a suo dire dallo smoking bianco indossato domenica sera a San Siro, e la differente eleganza dei nerazzurri con evidente riferimento all’ormai famoso striscione milanista sulla sede ideale in cui piazzare lo scudetto appena vinto.
REAZIONE - Gattuso è saltato sul divano e ha telefonato in diretta durante il programma condotto da Fabio Ravezzani. Ed è stato durissimo: «L’Inter non può insegnarci come dobbiamo comportarci. Forse Moratti si è già dimenticato il suo gesto dell’ombrello durante il derby. Dopo quello che hanno fatto a Valencia non accettiamo lezioni da loro. Io e Materazzi siamo amici, ma adesso Marco la deve finire: sembra diventato Gesù Cristo. Io dico basta. Non voglio difendere il Milan perché sullo striscione siamo indifendibili. Ma non ce la faccio più a sentire certe cose. Moratti ha detto che i giocatori dell’Inter non dimenticheranno lo striscione: ma cosa sono queste minacce? Io lo rispetto, ma un presidente non può dire certe cose. Noi ci siamo scusati, cosa dovremmo fare di più? Andare a piedi fino in Germania? In Italia perdoniamo chi fa cose ben peggiori e invece da giorni si parla solo dello striscione. E’ un’esagerazione".
UN ANNO DI SOFFERENZA - Nello sfogo di ieri sera c’è tutta la delusione accumulata in quasi un anno di accuse e insulti. Rino non ha dimenticato i cori che accompagnano il Milan (e la Juve) dalla scorsa estate, quella in cui esplose lo scandalo del calcio: "Di quello striscione sul pullman dei nostri festeggiamenti noi ci siamo accorti tardi, ma in ogni caso qualcuno finge di ignorare che noi e i giocatori della Juve da un anno siamo costretti a sentire la storia dello scudetto degli onesti. E questa cosa mi pesa, perché in campo abbiamo sudato come gli altri. Anche Del Piero dopo un po’ ha reagito: certe cose non si possono accettare. Dà fastidio sentire che qualcuno ci debba insegnare a vivere enza motivo".
LA PROPOSTA - Gattuso non si limita a rispondere alle provocazioni nerazzurre. Lui è soprattutto un grandissimo appassionato di sport e lo vive nella maniera migliore. Ecco perché, dal suo cuore, nasce una proposta molto intelligente in un momento come questo in cui la rivalità cittadina rischia seriamente di trascendere con possibili problemi di ordine pubblico in occasione dei futuri derby: "Queste polemiche sono un peccato — spiega Rino — anche perché l’atmosfera delle partite tra Milan e Inter deve restare tranquilla come è sempre stata. Io non ho problemi a chiarire la situazione con Materazzi: ci vedremo subito in Nazionale e ci parleremo. Io gli assicurerò pure che nessuno di noi milanisti ha mai fatto un coro offensivo nei suoi confronti. Ma spero anche che capitan Maldini e capitan Zanetti possano presto incontrarsi e risolvano questa storia". E’ la speranza di tutti.
MILANO, martedì 29 maggio 2007
Gennaro Gattuso è intervenuto in diretta a "Lunedì di Rigore" ad Antenna3. Ecco le dichiarazioni del centrocampista del Milan.
Non ce la faccio più a sentire questa storia dei "signori". L'Inter non ci può insegnare come comportarci. Moratti si dimentica il gesto dell'ombrello. Io sono amico di Materazzi, gioco con lui in Nazionale, ma ora deve finirla anche lui. Quello che abbiamo fatto è indifendibile. Anche Moratti che dice "I giocatori non dimenticheranno" suona come una minaccia. Ma ora basta con queste polemiche. Ci siamo scusati. Cosa dobbiamo fare di più? Dobbiamo andare a piedi fino in Germania? In Italia perdoniamo gente che fa cose peggiori... Quando Maldini ha visto lo striscione, è diventato una bestia. Quello striscione è arrivato ad Ambrosini, ma poteva capitare a chiunque. Siamo reduce da un anno che ci sentiamo dire "lo scudetto degli onesti". Questa cosa mi pesa. Quando giocavo, ho sempre sudato in mezzo al campo, non mi accorgevo se c'erano dei favori esterni.
Anche Del Piero, qualche mese fa, non ce la faceva più e ha commentato sullo scudetto degli onesti.
Ci hanno sempre fatto i complimenti per il derby di Milano, per l'atmosfera tranquilla, voglio che rimanga così.
Giuro che non volevamo offendere nessuno
GRANDE GENNARO!!!
hanno rotto le palle questi "onestoni" e lo scudetto se lo devono mettere dove ormai tutti sanno!!!
http://www.youtube.com/watch?v=5SMSfIyCib4
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