Decreto legge: bloccati gli stadi non a norma
Varato il provvedimento composto da 13 articoli: chiusura degli impianti non in regola con la Pisanu, stretta su razzi e fumogeni
Pancalli: «Il campionato riparte nel prossimo week-end»
IL DECRETO - Prevista la chiusura al pubblico degli stadi non a norma con le regole Pisanu; proibiti inoltre razzi e fumogeni in tutte le manifestazioni sportive nelle 24 ore prima e in quelle successive l'evento. Previsto inoltre l'aumento delle pena per la resistenza a pubblico ufficiale, si rischierebbero da cinque a quindici anni.
Tra le altre misure: divieto di vendita dei biglietti in blocco per le società. Il divieto d'ingresso agli stadi per i facinorosi (il cosiddetto Daspo) può essere applicato anche come misura di pura prevenzione. Per quanto riguarda le misure comminate dal magistrato oltre all'obbligo di firma ci saranno anche possibilità d'impiego di carattere sociale.
Per quanto riguarda la flagranza differita si interverrà sotto due aspetti: portarla a 48 ore e sarà inserita nel quadro oggettivo delle immagini registrate che rappresentano eventuali reati.
Verrà tolta qualsiasi possibilità di rapporto economico tra i club e le tifoserie.
Il decreto legge, approvato stasera dal Consiglio dei Ministri, prevede il processo per direttissima per i reati connessi alla violenza nel calcio.
Ci sarà anche la possibilità di intervenire con misure di prevenzione personali e patrimoniali sulle associazioni di tifosi che ospitano i facinorosi.
Per quanto riguarda la qualificazione della soglia minima di spettatori a cui si applica il decreto Pisanu, verrà portata a 7.500 persone, ma la misura è contenuta nel disegno di legge e non nel decreto.
Per tutto il mese di febbraio saranno vietate le partite in notturna. Domenica prossima aperti solo 5 stadi in A, e 2 in B
«Nel decreto inoltre si avvia un progetto di trasformazione del modello degli stadi italiani. Le società sono oggi lontane da una responsabilità nella trasformazione di questi stadi. Il governo è impegnato in una riforma del calcio in tre tappe: la prima è stata quella avviata sui diritti tv, la seconda quella sulla natura giuridica delle società, la terza questa del modello di gestione degli stadi. Il modello inglese è stato evocato ripetutamente, ma basta guardare oltre confine per vedere che gli stadi sono una cosa diversa da quelli che abbiamo in Italia. Vogliamo trasformare la gestione degli stadi e guardare oltre il problema della sicurezza» ha dichiarato il ministro dello Sport Giovanna Melandri.
Porte chiuse per gli stadi non in regola, accesso ai soli abbonati quando cominciano ad essere in regola con le norme «che riguardano l'accesso: tornelli, prefiltraggio controlli nominativi». È la gradualità prevista per la ripresa delle partite, come ha spiegato il Ministro dell'Interno Giuliano Amato. Gli stadi non a norma dovrebbero essere chiusi anche in occasione delle partite Uefa.
________________________________
Ci sono andati giù VERAMENTE pesanti.
mentre intanto il club rossonero sta meditando di andare a giocare in Francia
Non sono per nulla d'accordo con i punti che ho evidenziato di rosso.
Comunque sia l'unico modo per salvare il calcio è: abbassare la pressione fiscale sulle società, incentivare la realizzazione di nuovi impianti con la vendita alle società stesse dello stadio. Posti numerati venduti nominalmente. Creare settori per famiglie nel quale tutelare i giovani tifosi. Se rilanciamo un po il gioco del calcio ne gioviamo tutti, dallo stato ai tifosi. Salviamolo cribbio!
Varato il provvedimento composto da 13 articoli: chiusura degli impianti non in regola con la Pisanu, stretta su razzi e fumogeni
Pancalli: «Il campionato riparte nel prossimo week-end»
IL DECRETO - Prevista la chiusura al pubblico degli stadi non a norma con le regole Pisanu; proibiti inoltre razzi e fumogeni in tutte le manifestazioni sportive nelle 24 ore prima e in quelle successive l'evento. Previsto inoltre l'aumento delle pena per la resistenza a pubblico ufficiale, si rischierebbero da cinque a quindici anni.
Tra le altre misure: divieto di vendita dei biglietti in blocco per le società. Il divieto d'ingresso agli stadi per i facinorosi (il cosiddetto Daspo) può essere applicato anche come misura di pura prevenzione. Per quanto riguarda le misure comminate dal magistrato oltre all'obbligo di firma ci saranno anche possibilità d'impiego di carattere sociale.
Per quanto riguarda la flagranza differita si interverrà sotto due aspetti: portarla a 48 ore e sarà inserita nel quadro oggettivo delle immagini registrate che rappresentano eventuali reati.
Verrà tolta qualsiasi possibilità di rapporto economico tra i club e le tifoserie.
Il decreto legge, approvato stasera dal Consiglio dei Ministri, prevede il processo per direttissima per i reati connessi alla violenza nel calcio.
Ci sarà anche la possibilità di intervenire con misure di prevenzione personali e patrimoniali sulle associazioni di tifosi che ospitano i facinorosi.
Per quanto riguarda la qualificazione della soglia minima di spettatori a cui si applica il decreto Pisanu, verrà portata a 7.500 persone, ma la misura è contenuta nel disegno di legge e non nel decreto.
Per tutto il mese di febbraio saranno vietate le partite in notturna. Domenica prossima aperti solo 5 stadi in A, e 2 in B
«Nel decreto inoltre si avvia un progetto di trasformazione del modello degli stadi italiani. Le società sono oggi lontane da una responsabilità nella trasformazione di questi stadi. Il governo è impegnato in una riforma del calcio in tre tappe: la prima è stata quella avviata sui diritti tv, la seconda quella sulla natura giuridica delle società, la terza questa del modello di gestione degli stadi. Il modello inglese è stato evocato ripetutamente, ma basta guardare oltre confine per vedere che gli stadi sono una cosa diversa da quelli che abbiamo in Italia. Vogliamo trasformare la gestione degli stadi e guardare oltre il problema della sicurezza» ha dichiarato il ministro dello Sport Giovanna Melandri.
Porte chiuse per gli stadi non in regola, accesso ai soli abbonati quando cominciano ad essere in regola con le norme «che riguardano l'accesso: tornelli, prefiltraggio controlli nominativi». È la gradualità prevista per la ripresa delle partite, come ha spiegato il Ministro dell'Interno Giuliano Amato. Gli stadi non a norma dovrebbero essere chiusi anche in occasione delle partite Uefa.
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Ci sono andati giù VERAMENTE pesanti.
mentre intanto il club rossonero sta meditando di andare a giocare in Francia
Non sono per nulla d'accordo con i punti che ho evidenziato di rosso.
Comunque sia l'unico modo per salvare il calcio è: abbassare la pressione fiscale sulle società, incentivare la realizzazione di nuovi impianti con la vendita alle società stesse dello stadio. Posti numerati venduti nominalmente. Creare settori per famiglie nel quale tutelare i giovani tifosi. Se rilanciamo un po il gioco del calcio ne gioviamo tutti, dallo stato ai tifosi. Salviamolo cribbio!
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