Roma promossa senza affanno
I giallorossi battono 1-0 un Valencia imbottito di riserve, ma già qualificato, e conquistano gli ottavi di finale di Champions League. A decidere è il gol di Panucci al 13' del primo tempo Christian Panucci, un gol in Champions. Liverani Christian Panucci, un gol in Champions. Liverani ROMA, 5 dicembre 2006 - Dopo Milan e Inter anche la Roma supera la fase a gironi e raggiunge gli ottavi di finale di Champions League. Impresa che non era mai riuscita ai giallorossi, nemmeno quando era allenata da Fabio Capello. E' sufficiente una prestazione con un Valencia sazio, straqualificato, malleabile e zeppo di riserve. Il lasciapassare è firmato da Panucci dopo 13' di gioco, dopo un'occasione sciupata da Vucinic in apertura di gioco, da ricordare per lo splendido lancio di De Rossi da metà campo. Per risolvere la pratica, con il derby alle porte Luciano Spalletti fa riposare Totti e rinuncia anche a Perrotta, schierando al fianco di De Rossi il giovane Virga. |
Al piccolo trotto la Roma ha il pregio di realizzare il massimo nel primo tempo; andare cioè subito in gol con Panucci. Bello tutto, tratto da uno schema di Spalletti che, scena inconsueta, si alza dalla panchina per applaudire: punizione di Mancini, torre di Mexes e appoggio in rete di Panucci. Poi è spettacolo davvero mediocre, con un Valencia a tratti inesistente, a cui si adegua la squadra giallorossa, convinta di avere gli ottavi in mano e con la testa rivolta verso la stracittadina di domenica sera. Gli iberici, come se non bastasse, devono anche rinunciare ad Aaron che lascia per infortunio a Nacho Insa. Non funziona davanti la coppia Mancini-Vucinic: sempre troppo avanzato il brasiliano, ancora fuori forma il montenegrino. Il gioco è monotono, quasi sempre cadenzato da lanci lunghi imprendibili, ma sufficiente per contenere il Valencia che esce dal guscio solo al 44' con il tiro dal limite di Joaquin.
La ripresa è un allenamento proficuo per la Roma a cui non resta che controllare il Valencia e di tanto in tanto cercare la penetrazione, ma senza mai dare l'impressione di voler chiudere il match, anche perché il deludente Vucinic non sembra in grado di bucare nuovamente la rete di Butelle. Alla mezzora spazio a Perrotta (fuori De Rossi) e Romero (esce Jorge Lopez); al 36' a Rosi che rileva Virga. Ma sono solo sostituzioni tattiche. La vittoria con il minimo sforzo, con la Lazio alle porte, è ossigeno puro. Alla faccia del gioco spettacolare, perché la Roma (giustamente) sa anche essere calcolatrice e cinica.
Da Gazzetta.it
ROMA HA VINTO!
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