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Il mensile francese So Foot riunisce in un improbabile undici i giocatori più scorretti e antisportivi. Ci sono anche due italiani: Paolo Di Canio e Marco Materazzi
PARIGI (12 ottobre 2006) - Ogni settimana si distinguono per colpi proibiti, takle assassini, gomitate spezza naso, insulti irripetibili, e naturalmente espulsioni, ammonizioni a go-go, sospensioni esemplari, processi pubblici senza appello. E i regolamenti sempre più severi, applicati con meticolosità da arbitri dal cartellino facile, li rendono ormai una razza in via di estinzione. Sono la banda di “salopards”, mascalzoni-farabutti, che il mensile francese So Foot riunisce in una squadra di magnifici undici, improbabili “animali” da proteggere. Tra questi, due italiani: Paolo Di Canio e l’immancabile Marco Matrix Materazzi.
MORALE - Un team necessario, secondo So Foot, sguardo alternativo sul mondo calcistico, soprattutto dopo la finale di Berlino che ha rilanciato il dibattito sulla violenza, ma con “toni moralizzanti e drammaticamente ottusi”. In realtà, il calcio di oggi non è più violento di quello di una volta. Lo sostiene anche il cattedratico di Amiens, Luc Collard, autore di un libro intitolato “Sport e aggressività”. "La differenza – sottolinea il professore – è che oggi tutto si vede molto di più. Tentano di farci credere che la violenza rovini lo sport, in realtà esiste da sempre". Quindi, se si interpreta il calcio come una “guerra pacifica moderna”, allora i veri protagonisti sono loro, i salopards, idoli alternativi di una specie da proteggere.
ITALIANI - Due gli italiani. In attacco, Paolo Di Canio, titolare per la sua reputazione impresentabile di “bruto fascista”, rappresentante della “duce vita”. In difesa, Marco Materazzi, “l’immenso”. L’antieroe per antonomasia che dopo aver subito, per una volta, un fallo di reazione violento, su scala planetaria, da parte di un eroe buono come Zidane, è stato punito dalla Fifa. Il “diavolo” che guadagna punti anche quando dichiara di aspettarsi le scuse dal francese. So Foot gli dedica così un alfabeto, un Materazzi dalla A alla Zeta, per scoprire aneddoti, difetti (tanti), pregi (pochi) del cattivo più simpatico del calcio europeo.
FORMAZIONE - E gli altri? Davanti, immancabile, “John” Wayne Rooney, furia del Manchester United, abbonato alle sospensioni da tre match. Il numero 10 va a Marc Van Bommel (Bayern Monaco), adepto al fallo a quaranta metri dalla porta. Poi, tre centrocampisti difensivi: la coppia danese Gravesen-Tofting, e Cyril Rool (Nizza), recordman francese in materia di cartellini (127 gialli e 19 rossi). In difesa, l’argentino Heinze, “angelo sterminatore del Manchester Utd” a fianco di Matrix. Sulle fasce, Ben Thatcher “il terrore” del Manchester City a sinistra, e Khalid Boulahrouz, “il cannibale” del Chelsea, a destra. In porta, Olivier Kahn, erede spirituale di Harald Schumacher, “l’anticristo” per i francesi, dopo il fallo assassino su Battiston in seminale dei mondiali dell’82.
GLI UNDICI - Eccoli, schierati con il 4-3-1-2: Kahn; Boulahrouz, Materazzi, Heinze, Thatcher; Rool, Gravesen, Tofting; Van Bommel; Di Canio, Rooney.
secondo me manca qualcuno che invece meritava di stare il questa formazione.....adesso mi sfugge ma sono sicuro che c'e',fatemi pensare.....eppure ero sicuro che manca 1 antisportivo che merita + di alcuni dei presenti
ho sbagliato forum...moderatori me lo spostate?
Il mensile francese So Foot riunisce in un improbabile undici i giocatori più scorretti e antisportivi. Ci sono anche due italiani: Paolo Di Canio e Marco Materazzi
PARIGI (12 ottobre 2006) - Ogni settimana si distinguono per colpi proibiti, takle assassini, gomitate spezza naso, insulti irripetibili, e naturalmente espulsioni, ammonizioni a go-go, sospensioni esemplari, processi pubblici senza appello. E i regolamenti sempre più severi, applicati con meticolosità da arbitri dal cartellino facile, li rendono ormai una razza in via di estinzione. Sono la banda di “salopards”, mascalzoni-farabutti, che il mensile francese So Foot riunisce in una squadra di magnifici undici, improbabili “animali” da proteggere. Tra questi, due italiani: Paolo Di Canio e l’immancabile Marco Matrix Materazzi.
MORALE - Un team necessario, secondo So Foot, sguardo alternativo sul mondo calcistico, soprattutto dopo la finale di Berlino che ha rilanciato il dibattito sulla violenza, ma con “toni moralizzanti e drammaticamente ottusi”. In realtà, il calcio di oggi non è più violento di quello di una volta. Lo sostiene anche il cattedratico di Amiens, Luc Collard, autore di un libro intitolato “Sport e aggressività”. "La differenza – sottolinea il professore – è che oggi tutto si vede molto di più. Tentano di farci credere che la violenza rovini lo sport, in realtà esiste da sempre". Quindi, se si interpreta il calcio come una “guerra pacifica moderna”, allora i veri protagonisti sono loro, i salopards, idoli alternativi di una specie da proteggere.
ITALIANI - Due gli italiani. In attacco, Paolo Di Canio, titolare per la sua reputazione impresentabile di “bruto fascista”, rappresentante della “duce vita”. In difesa, Marco Materazzi, “l’immenso”. L’antieroe per antonomasia che dopo aver subito, per una volta, un fallo di reazione violento, su scala planetaria, da parte di un eroe buono come Zidane, è stato punito dalla Fifa. Il “diavolo” che guadagna punti anche quando dichiara di aspettarsi le scuse dal francese. So Foot gli dedica così un alfabeto, un Materazzi dalla A alla Zeta, per scoprire aneddoti, difetti (tanti), pregi (pochi) del cattivo più simpatico del calcio europeo.
FORMAZIONE - E gli altri? Davanti, immancabile, “John” Wayne Rooney, furia del Manchester United, abbonato alle sospensioni da tre match. Il numero 10 va a Marc Van Bommel (Bayern Monaco), adepto al fallo a quaranta metri dalla porta. Poi, tre centrocampisti difensivi: la coppia danese Gravesen-Tofting, e Cyril Rool (Nizza), recordman francese in materia di cartellini (127 gialli e 19 rossi). In difesa, l’argentino Heinze, “angelo sterminatore del Manchester Utd” a fianco di Matrix. Sulle fasce, Ben Thatcher “il terrore” del Manchester City a sinistra, e Khalid Boulahrouz, “il cannibale” del Chelsea, a destra. In porta, Olivier Kahn, erede spirituale di Harald Schumacher, “l’anticristo” per i francesi, dopo il fallo assassino su Battiston in seminale dei mondiali dell’82.
GLI UNDICI - Eccoli, schierati con il 4-3-1-2: Kahn; Boulahrouz, Materazzi, Heinze, Thatcher; Rool, Gravesen, Tofting; Van Bommel; Di Canio, Rooney.
secondo me manca qualcuno che invece meritava di stare il questa formazione.....adesso mi sfugge ma sono sicuro che c'e',fatemi pensare.....eppure ero sicuro che manca 1 antisportivo che merita + di alcuni dei presenti
ho sbagliato forum...moderatori me lo spostate?
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