L'ex dirigente Telecom indica nei nerazzurri i committenti dei controlli su De Santis. L'investigatore Cipriani: "Più di una squadra in ufficio". Martedì Moratti vede Borrelli
Massimo Moratti, patron dell'Inter. AnsaMILANO, 1 ottobre 2006 - L'ex responsabile della sicurezza di Telecom, Giuliano Tavaroli, nel suo interrogatorio di venerdì con i giudici milanesi che indagano sull'acquisizione illegale di informazioni riservate, avrebbe parlato di un'attività di spionaggio nei confronti dell'arbitro Massimo De Santis commissionata, almeno in parte, dall'Inter (contraddicendo quanto dichiarato dal patron nerazzurro Massimo Moratti nei giorni scorsi). A rivelarlo è il suo legale, l'avvocato Massimo Dinoia: "L'attività - dice - è stata commissionata dall'Inter, dalla sua dirigenza, ed è stata svolta in parte da Tavaroli, in parte da Cipriani dell'agenzia investigativa Polis d'Istinto". Gli accertamenti avrebbero riguardato soprattutto controlli sul patrimonio dell'ex fischietto internazionale e si sarebbero svolti "tra la fine del 2002 e gli inizi del 2003".
Tavaroli è stato sentito nel carcere di Voghera, dove è rinchiuso dopo l'ordinanza di arresto nei suoi confronti emessa dal Gip Paola Belsito il 20 settembre scorso. L'ex manager di Telecom, che sarà risentito dai magistrati tra qualche giorno, avrebbe poi escluso l'esistenza di conti irregolari all'estero a disposizione dei vertici della società.
Dal canto suo, Emanuele Cipriani, nell'interrogatorio di garanzia sostenuto davanti al gip di Milano, Paola Belsito, dopo il suo arresto, ha spiegato che il suo rapporto di lavoro con il gruppo Pirelli-Telecom cominciò inizialmente solo con Pirelli, "quando c'era il dottor Sola", ma l'exploit, in termini di quantità di incarichi, si verificò con l'avvento di Giuliano Tavaroli in Telecom. Da quel momento in poi, "c'è stato un momento in Pirelli - ha raccontato - in cui erano più d'una le squadre di calcio in ufficio". L'investigatore privato ha anche detto di non escludere che "su alcune pratiche" ci potessero essere informazioni "non legali", prima dell'arrivo di Tavaroli, il quale, quando Cipriani cominciò il suo rapporto con Pirelli, "era all'Italtel, lontanissimo da Telecom".
Intanto si è appreso che martedì si svolgerà l'atteso incontro tra Moratti e il capo Ufficio indagini della Figc, Francesco Saverio Borrelli.
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Per quei 3 o 4 rosikoni che si divertono solamente prendendo in giro l'Inter, approfittatene se volete.
Massimo Moratti, patron dell'Inter. AnsaMILANO, 1 ottobre 2006 - L'ex responsabile della sicurezza di Telecom, Giuliano Tavaroli, nel suo interrogatorio di venerdì con i giudici milanesi che indagano sull'acquisizione illegale di informazioni riservate, avrebbe parlato di un'attività di spionaggio nei confronti dell'arbitro Massimo De Santis commissionata, almeno in parte, dall'Inter (contraddicendo quanto dichiarato dal patron nerazzurro Massimo Moratti nei giorni scorsi). A rivelarlo è il suo legale, l'avvocato Massimo Dinoia: "L'attività - dice - è stata commissionata dall'Inter, dalla sua dirigenza, ed è stata svolta in parte da Tavaroli, in parte da Cipriani dell'agenzia investigativa Polis d'Istinto". Gli accertamenti avrebbero riguardato soprattutto controlli sul patrimonio dell'ex fischietto internazionale e si sarebbero svolti "tra la fine del 2002 e gli inizi del 2003".
Tavaroli è stato sentito nel carcere di Voghera, dove è rinchiuso dopo l'ordinanza di arresto nei suoi confronti emessa dal Gip Paola Belsito il 20 settembre scorso. L'ex manager di Telecom, che sarà risentito dai magistrati tra qualche giorno, avrebbe poi escluso l'esistenza di conti irregolari all'estero a disposizione dei vertici della società.
Dal canto suo, Emanuele Cipriani, nell'interrogatorio di garanzia sostenuto davanti al gip di Milano, Paola Belsito, dopo il suo arresto, ha spiegato che il suo rapporto di lavoro con il gruppo Pirelli-Telecom cominciò inizialmente solo con Pirelli, "quando c'era il dottor Sola", ma l'exploit, in termini di quantità di incarichi, si verificò con l'avvento di Giuliano Tavaroli in Telecom. Da quel momento in poi, "c'è stato un momento in Pirelli - ha raccontato - in cui erano più d'una le squadre di calcio in ufficio". L'investigatore privato ha anche detto di non escludere che "su alcune pratiche" ci potessero essere informazioni "non legali", prima dell'arrivo di Tavaroli, il quale, quando Cipriani cominciò il suo rapporto con Pirelli, "era all'Italtel, lontanissimo da Telecom".
Intanto si è appreso che martedì si svolgerà l'atteso incontro tra Moratti e il capo Ufficio indagini della Figc, Francesco Saverio Borrelli.
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