L'inchiesta dei magistrati di Milano sulle intercettazioni illegali si allarga anche al mondo del calcio: fra i "sorvegliati speciali" Juve, Figc, Gea, Vieri e il guardalinee Ceniccola
MILANO, 28 settembre 2006 - Investigazioni non autorizzate, spionaggio per conto terzi: è il caso Telecom, in estrema sintesi. Gli uomini chiave sono Giuliano Tavaroli, 46 anni, ex responsabile della sicurezza di Telecom e di Pirelli, ed Emanuele Cipriani, 45 anni, ex capo dell’agenzia investigativa Polis d’Istinto. Tavaroli e Cipriani sono accusati di aver illegalmente spiato imprenditori, banchieri, giornalisti, sportivi, persino dipendenti di Telecom. Centinaia di persone. Secondo l’accusa si registravano telefonate e si accumulavano informazioni di ogni tipo (conti bancari, anagrafe tributaria, casellario giudiziario) attraverso corruzioni, anche di uomini delle forze dell’ordine abilitati ad accedere a casellari e banche dati riservate degli organi di polizia (oltre al denaro, alcuni avrebbero ricevuto biglietti per partite di calcio). Sarebbero stati archiviati migliaia di files. Tavaroli è sospettato di aver intrattenuto rapporti col Sismi (il servizio segreto militare).
IL CALCIO Telecom, oggi presieduta da Guido Rossi, ex commissario straordinario della Federcalcio, ha preso le distanze da Tavaroli e, attraverso l’ex presidente, Marco Tronchetti Provera, si è proclamata parte lesa. Tronchetti Provera è presidente e amministratore delegato di Pirelli, principale sponsor dell'Inter e azionista del club col 13,9% delle azioni. Carlo Buora, vicepresidente esecutivo di Telecom, è anche vicepresidente dell’Inter.
DE SANTIS Nelle carte di Cipriani gli inquirenti hanno trovato un dossier sull’ex arbitro Massimo De Santis, condannato dalla giustizia sportiva per l’ultimo scandalo del calcio. «Operazione Ladroni», il titolo del report che contiene informazioni su De Santis e la moglie (case, auto, redditi, visure bancarie). Il lavoro sarebbe stato compiuto sull’onda di una denuncia dell’ex arbitro Danilo Nucini a Giacinto Facchetti, ex presidente dell’Inter. Massimo Moratti, proprietario del club nerazzurro, ha detto: «Mai fatto pedinare nessuno, ma con De Santis sarei dovuto andare fino in fondo».
VIERI Sembra assodato che l’Inter abbia a suo tempo chiesto a Cipriani di investigare su Christian Vieri: pedinamenti tesi a fare chiarezza sulla vita privata del centravanti. Negli atti dell’inchiesta dei pm milanesi spiccherebbe una fattura di pagamento emessa dall’Inter a beneficio di una società estera di Cipriani. Analogo lavoro sarebbe stato svolto su Ronaldo. Il fatto è che la Security di Telecom avrebbe a sua volta compiuto accertamenti illegittimi sulle utenze telefoniche di Vieri.
JUVE, GEA E CENICCOLA Il 22 giugno 2006, interrogata dal tenente dei carabinieri Piero Vincenti, una dipendente Telecom, C.P., ha ammesso: «La documentazione che mi mostrate è relativa agli sviluppi del traffico in entrata e in uscita su utenze telefoniche intestate a Federazione gioco calcio, Ceniccola, Football Management, Juventus F.C., Gea World. Mi sono stati richiesti come al solito da Adamo Bove in data 11-2-2003 e dopo la mia elaborazione sono allo stesso stati consegnati. Non so che uso ne abbia fatto e la dicitura "pratica Como" era un promemoria solo a lui noto». Adamo Bove, ex collega di Tavaroli nella Security Telecom, si è suicidato il 21 luglio 2006. Perché la sicurezza di Telecom era interessata al traffico telefonico di Figc, Gea e Juve e del guardalinee Ceniccola, coinvolto in un’intercettazione di Moggiopoli a proposito di Lecce-Juve 0-1 del 2004-’05? Soprattutto: per conto di chi? Quanto alla dicitura «pratica Como», è possibile che il riferimento sia all’inchiesta sul fallimento del Como di Enrico Preziosi, di cui fu chiamato a rispondere pure Luciano Moggi per poco chiare operazioni di mercato.
GERONZI Dall’interrogatorio di C.P. si evince che la sicurezza Telecom vigilava anche sulle utenze intestate a Chiara e Benedetta Geronzi, figlie di Cesare, presidente di Capitalia. Chiara, giornalista del Tg5, era socia della Gea; Benedetta lavora al Marketing della Figc.
ANCORA VIERI La testimonianza di C.P. conferma poi che Vieri era tra i sorvegliati speciali di Telecom. «La documentazione che mi mostrate - dichiara C.P. a verbale - contrassegnata dai progressivi dal 51 al 54 è relativa, come leggo, a Vieri».
MILANO, 28 settembre 2006 - Investigazioni non autorizzate, spionaggio per conto terzi: è il caso Telecom, in estrema sintesi. Gli uomini chiave sono Giuliano Tavaroli, 46 anni, ex responsabile della sicurezza di Telecom e di Pirelli, ed Emanuele Cipriani, 45 anni, ex capo dell’agenzia investigativa Polis d’Istinto. Tavaroli e Cipriani sono accusati di aver illegalmente spiato imprenditori, banchieri, giornalisti, sportivi, persino dipendenti di Telecom. Centinaia di persone. Secondo l’accusa si registravano telefonate e si accumulavano informazioni di ogni tipo (conti bancari, anagrafe tributaria, casellario giudiziario) attraverso corruzioni, anche di uomini delle forze dell’ordine abilitati ad accedere a casellari e banche dati riservate degli organi di polizia (oltre al denaro, alcuni avrebbero ricevuto biglietti per partite di calcio). Sarebbero stati archiviati migliaia di files. Tavaroli è sospettato di aver intrattenuto rapporti col Sismi (il servizio segreto militare).
IL CALCIO Telecom, oggi presieduta da Guido Rossi, ex commissario straordinario della Federcalcio, ha preso le distanze da Tavaroli e, attraverso l’ex presidente, Marco Tronchetti Provera, si è proclamata parte lesa. Tronchetti Provera è presidente e amministratore delegato di Pirelli, principale sponsor dell'Inter e azionista del club col 13,9% delle azioni. Carlo Buora, vicepresidente esecutivo di Telecom, è anche vicepresidente dell’Inter.
DE SANTIS Nelle carte di Cipriani gli inquirenti hanno trovato un dossier sull’ex arbitro Massimo De Santis, condannato dalla giustizia sportiva per l’ultimo scandalo del calcio. «Operazione Ladroni», il titolo del report che contiene informazioni su De Santis e la moglie (case, auto, redditi, visure bancarie). Il lavoro sarebbe stato compiuto sull’onda di una denuncia dell’ex arbitro Danilo Nucini a Giacinto Facchetti, ex presidente dell’Inter. Massimo Moratti, proprietario del club nerazzurro, ha detto: «Mai fatto pedinare nessuno, ma con De Santis sarei dovuto andare fino in fondo».
VIERI Sembra assodato che l’Inter abbia a suo tempo chiesto a Cipriani di investigare su Christian Vieri: pedinamenti tesi a fare chiarezza sulla vita privata del centravanti. Negli atti dell’inchiesta dei pm milanesi spiccherebbe una fattura di pagamento emessa dall’Inter a beneficio di una società estera di Cipriani. Analogo lavoro sarebbe stato svolto su Ronaldo. Il fatto è che la Security di Telecom avrebbe a sua volta compiuto accertamenti illegittimi sulle utenze telefoniche di Vieri.
JUVE, GEA E CENICCOLA Il 22 giugno 2006, interrogata dal tenente dei carabinieri Piero Vincenti, una dipendente Telecom, C.P., ha ammesso: «La documentazione che mi mostrate è relativa agli sviluppi del traffico in entrata e in uscita su utenze telefoniche intestate a Federazione gioco calcio, Ceniccola, Football Management, Juventus F.C., Gea World. Mi sono stati richiesti come al solito da Adamo Bove in data 11-2-2003 e dopo la mia elaborazione sono allo stesso stati consegnati. Non so che uso ne abbia fatto e la dicitura "pratica Como" era un promemoria solo a lui noto». Adamo Bove, ex collega di Tavaroli nella Security Telecom, si è suicidato il 21 luglio 2006. Perché la sicurezza di Telecom era interessata al traffico telefonico di Figc, Gea e Juve e del guardalinee Ceniccola, coinvolto in un’intercettazione di Moggiopoli a proposito di Lecce-Juve 0-1 del 2004-’05? Soprattutto: per conto di chi? Quanto alla dicitura «pratica Como», è possibile che il riferimento sia all’inchiesta sul fallimento del Como di Enrico Preziosi, di cui fu chiamato a rispondere pure Luciano Moggi per poco chiare operazioni di mercato.
GERONZI Dall’interrogatorio di C.P. si evince che la sicurezza Telecom vigilava anche sulle utenze intestate a Chiara e Benedetta Geronzi, figlie di Cesare, presidente di Capitalia. Chiara, giornalista del Tg5, era socia della Gea; Benedetta lavora al Marketing della Figc.
ANCORA VIERI La testimonianza di C.P. conferma poi che Vieri era tra i sorvegliati speciali di Telecom. «La documentazione che mi mostrate - dichiara C.P. a verbale - contrassegnata dai progressivi dal 51 al 54 è relativa, come leggo, a Vieri».
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