fonte goal.com
A Lione fischiano i bambini italiani
Tira brutta aria se nella faida che si è aperta in Francia contro il calcio italiano, per non dire contro gli italiani tout court, ci vanno di mezzo i bambini come è successo ieri allo stadio di Lione davanti a un festeggiatissimo Zinedine Zidane; il cui colpo di testa allo sterno di Materazzi fu la miccia di questa pericolosa intolleranza. C'era un torneo. Anzi una festa. La Danone, multinazionale alimentare con cui Zizou ha rapporti commerciali molto stretti tanto che un mese fa si diffuse la voce, poi smentita, del suo ingresso nel consiglio di amministrazione, aveva organizzato una manifestazione internazionale di calcio giovanile: club di 32 nazioni, selezioni di bambini dai 10 ai 12 anni.
Ebbene quando lo speaker ha presentato la squadra arrivata dall'Italia, i trentamila che erano accorsi ad applaudire Zidane l'hanno fischiata e si può immaginare l'effetto sui pargoli. Raccontano che cose del genere hanno punteggiato l'estate, soprattutto nel Midì, dove non è raro trovare sportivi che partono dall'Italia per disputare qualche torneo, non soltanto di calcio: ma riversare su dei ragazzini di quarta elementare l'odio per la sconfitta nei Mondiali è il punto più basso raggiunto dopo la finale di Berlino. La faida è entrata nei cuori popolani e li riscalda. Speriamo che mercoledì ci si limiti ai fischi dell'inno italiano e dei giocatori azzurri, roba sgradevole ma che non fa male, quando ci si è preparati.
A Lione fischiano i bambini italiani
Tira brutta aria se nella faida che si è aperta in Francia contro il calcio italiano, per non dire contro gli italiani tout court, ci vanno di mezzo i bambini come è successo ieri allo stadio di Lione davanti a un festeggiatissimo Zinedine Zidane; il cui colpo di testa allo sterno di Materazzi fu la miccia di questa pericolosa intolleranza. C'era un torneo. Anzi una festa. La Danone, multinazionale alimentare con cui Zizou ha rapporti commerciali molto stretti tanto che un mese fa si diffuse la voce, poi smentita, del suo ingresso nel consiglio di amministrazione, aveva organizzato una manifestazione internazionale di calcio giovanile: club di 32 nazioni, selezioni di bambini dai 10 ai 12 anni.
Ebbene quando lo speaker ha presentato la squadra arrivata dall'Italia, i trentamila che erano accorsi ad applaudire Zidane l'hanno fischiata e si può immaginare l'effetto sui pargoli. Raccontano che cose del genere hanno punteggiato l'estate, soprattutto nel Midì, dove non è raro trovare sportivi che partono dall'Italia per disputare qualche torneo, non soltanto di calcio: ma riversare su dei ragazzini di quarta elementare l'odio per la sconfitta nei Mondiali è il punto più basso raggiunto dopo la finale di Berlino. La faida è entrata nei cuori popolani e li riscalda. Speriamo che mercoledì ci si limiti ai fischi dell'inno italiano e dei giocatori azzurri, roba sgradevole ma che non fa male, quando ci si è preparati.
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