La Phonak ha confermato che è il suo corridore, vincitore del Tour, il ciclista i cui test erano risultati positivi. La sostanza incriminata è il testosterone, uno steroide anabolizzante
LONDRA, 27 luglio 2006 - E' Floyd Landis il corridore risultato positivo all'antidoping durante il recente Tour de France. Lo ha reso noto la Phonak, squadra dell'americano che aveva chiuso la Grande Boucle in prima posizione. La sostanza incriminata è il testosterone, uno steriode anabolizzante piuttosto comune e tra l'altro facilmente rintracciabile ai controlli. Non si tratta quindi di doping ematico. La frazione incriminata sarebbe proprio quella di Morzine, quando l'americano firmò l'impresa più bella di tutto il Tour, vincendo la tappa e rientrando in classifica generale.
Ieri, dopo il responso delle analisi del laboratorio parigino di Chatenay-Malabry, l'Uci aveva diffuso la notizia secondo cui un corridore d'alta classifica del Tour era risultato positivo. Si era subito parlato di una sostanza facilmente rintracciabile. Il nome non era stato reso noto, perché il regolamento mondiale prevede la sua diffusione solo dopo la conferma delle controanalisi o solo dopo che lo stesso corridore abbia rinunciato a sottoporvisi.
Subito si erano diffuse voci e si erano addensati sospetti proprio su Landis, che ieri sera, a sopresa, non si era presentato al via del Criterium di Chaam (Olanda), rendendosi anche irreperibile agli organizzatori. Ai media belgi e olandesi due compagni di squadra dello statunitense, Robert Hunter e Koos Moerenhout, avevano spiegato che il loro leader aveva avvertito dolori all'anca (Landis ha una necrosi e dovrà operarsi per sostituire la testa del femore destro con una nuova protesi artificiale). Per questa ragione, secondo i due corridori, avrebbe lasciato l'albergo per recarsi da un medico in Germania. Inoltre, Landis ha cancellato la sua partecipazione al Grand Prix Jyske Bank (Danimarca), dove era atteso oggi.
A fare apertamente il nome di Landis era stato oggi il giornale danese Ekstra Bladet, che, senza rivelare le fonti dell'informazione, diceva che sarebbe stato proprio l'americano il corridore trovato positivo. Secondo il quotidiano, il ciclista della Phonak sarebbe risultato positivo a una sostanza ancora non resa nota al termine della tappa di Morzine. In quella frazione, dopo la crisi nera del giorno prima, Landis aveva dominato dall'inizio alla fine, tagliando per primo il traguardo dopo una lunghissima cavalcata solitaria e riaprendo così il discorso Tour. E proprio al termine di quella tappa, sempre secondo il giornale danese, Landis sarebbe stato costretto al controllo antidoping. La Federazione ciclistica statunitense ha però smentito possibili coinvolgimenti di propri tesserati. Inoltre, secondo L'Equipe esisteva una relazione tra gli improvvisi forfeit di Landis e la notizia di una positività al Tour, resa nota dall'Uci proprio nel giorno in cui l'americano non ha partecipato a una corsa nonostante un accordo contrattuale.
Una nuova bufera, dunque, si abbatte sul ciclismo e sul Tour, dopo quella scatenatasi alla vigilia della Grande Boucle, quando, a seguito dello scandalo del doping spagnolo, l'Operacion Puerto, molti corridori erano stati esclusi dalla corsa francese. Tra loro, Ivan Basso, Jan Ullrich e Oscar Sevilla.
http://www.gazzetta.it/Ciclismo/Prim...andisdop.shtml
ke buffoni gli organizzatori del tour..prima nn ammettono basso e poi il vincitore e' un dopato
LONDRA, 27 luglio 2006 - E' Floyd Landis il corridore risultato positivo all'antidoping durante il recente Tour de France. Lo ha reso noto la Phonak, squadra dell'americano che aveva chiuso la Grande Boucle in prima posizione. La sostanza incriminata è il testosterone, uno steriode anabolizzante piuttosto comune e tra l'altro facilmente rintracciabile ai controlli. Non si tratta quindi di doping ematico. La frazione incriminata sarebbe proprio quella di Morzine, quando l'americano firmò l'impresa più bella di tutto il Tour, vincendo la tappa e rientrando in classifica generale.
Ieri, dopo il responso delle analisi del laboratorio parigino di Chatenay-Malabry, l'Uci aveva diffuso la notizia secondo cui un corridore d'alta classifica del Tour era risultato positivo. Si era subito parlato di una sostanza facilmente rintracciabile. Il nome non era stato reso noto, perché il regolamento mondiale prevede la sua diffusione solo dopo la conferma delle controanalisi o solo dopo che lo stesso corridore abbia rinunciato a sottoporvisi.
Subito si erano diffuse voci e si erano addensati sospetti proprio su Landis, che ieri sera, a sopresa, non si era presentato al via del Criterium di Chaam (Olanda), rendendosi anche irreperibile agli organizzatori. Ai media belgi e olandesi due compagni di squadra dello statunitense, Robert Hunter e Koos Moerenhout, avevano spiegato che il loro leader aveva avvertito dolori all'anca (Landis ha una necrosi e dovrà operarsi per sostituire la testa del femore destro con una nuova protesi artificiale). Per questa ragione, secondo i due corridori, avrebbe lasciato l'albergo per recarsi da un medico in Germania. Inoltre, Landis ha cancellato la sua partecipazione al Grand Prix Jyske Bank (Danimarca), dove era atteso oggi.
A fare apertamente il nome di Landis era stato oggi il giornale danese Ekstra Bladet, che, senza rivelare le fonti dell'informazione, diceva che sarebbe stato proprio l'americano il corridore trovato positivo. Secondo il quotidiano, il ciclista della Phonak sarebbe risultato positivo a una sostanza ancora non resa nota al termine della tappa di Morzine. In quella frazione, dopo la crisi nera del giorno prima, Landis aveva dominato dall'inizio alla fine, tagliando per primo il traguardo dopo una lunghissima cavalcata solitaria e riaprendo così il discorso Tour. E proprio al termine di quella tappa, sempre secondo il giornale danese, Landis sarebbe stato costretto al controllo antidoping. La Federazione ciclistica statunitense ha però smentito possibili coinvolgimenti di propri tesserati. Inoltre, secondo L'Equipe esisteva una relazione tra gli improvvisi forfeit di Landis e la notizia di una positività al Tour, resa nota dall'Uci proprio nel giorno in cui l'americano non ha partecipato a una corsa nonostante un accordo contrattuale.
Una nuova bufera, dunque, si abbatte sul ciclismo e sul Tour, dopo quella scatenatasi alla vigilia della Grande Boucle, quando, a seguito dello scandalo del doping spagnolo, l'Operacion Puerto, molti corridori erano stati esclusi dalla corsa francese. Tra loro, Ivan Basso, Jan Ullrich e Oscar Sevilla.
http://www.gazzetta.it/Ciclismo/Prim...andisdop.shtml
ke buffoni gli organizzatori del tour..prima nn ammettono basso e poi il vincitore e' un dopato
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