Al varo la nuova Luna Rossa

[Britarello]

E' il challenge Italiano sponsorizzato da Prada e da Tim il primo a varare una barca di 5a classe nelle nuove basi di Valencia.
Al varo erano presenti tutti i Boss della sfida ad Alinghi.
Miuccia Prada,Ernesto Bertarelli,Marco Tronchetti Provera,Francesco De Angelis,tutto l'equipaggio e tutti gli uomini che lavorano in mare ed a terra per far andare quel gioiello di tecnologia quale è Luna Rossa.

ITA 86,questo è il numero velico della nuova barca,una barca radicalmente diversa dalle precedenti 4.
Nella corsa all'America's Cup 2000 la barca era ITA45,di colore argenteo,rifletteva a specchio l'acqua. Grazie e questo particolare colore e grazie alla strabiliante vittoria nella Louis Vuitton Cup,le venne attribuito il suprannome di "Proiettile d'Argento".

ITA 45 Caratteristiche : Barche: ITA45, ITA48. Nome: Luna Rossa. Stazza: IACC (Internatonal America's Cup Class). Lunghezza fuori tutto: m.23,80. Larghezza massima m.4,30. Pescaggio circa m.4,00. Dislocamento kg. 24000. Altezza albero in coperta m. 32,5. Superficie velica randa mq.225. Superficie velica genoa mq.110. Superficie velica gennaker/spinnaker mq.500. Materiali scafo e attrezzatura di coperta: fibra di carbonio, kevlar, fibra di vetro, titanio, acciaio, alluminio. Materiali vele: fibradi carbonio, kevlar, nylon, cuben fibre. Equipaggio 16 uomini più un ospite. Peso massimo equipaggio kg.1408.

Budget: 50 milioni di Dollari.



Nella sfida del 2003 invece,il Team Prada cambiò completamente lo scafo,dando origine alla ormai vista e stravista ITA74,rea di non aver reso quanto la sua precedente versione ITA45.
A colpire di ITA74 è il colore,non più argenteo riflettente ma un grigio opaco,deludendo i milioni di fans che seguivano la prima sfida nella XXX America's Cup.


ITA 74 Caratteristiche : Barche: ITA74, ITA80 nome: Luna Rossa Stazza: ACC (America's Cup Class). Lunghezza fuori tutto m.25,15. Larghezza massima m.4,30. Pescaggio circa m.4,00. Dislocamento kg. 25000. Altezza albero in coperta m. 32,5. Superficie velica randa mq.225. Superficie velica genoa mq.139. Superficie velica gennaker/spinnaker mq.495. Materiali scafo e attrezzatura di coperta: fibra di carbonio, kevlar, fibra di vetro, titanio, acciaio, alluminio. Materiali vele: fibradi carbonio, kevlar, nylon, cuben fibre. Equipaggio 16 uomini più un ospite. Peso massimo equipaggio kg.1408.

Budget: 60 milioni di dollari.

Ed eccoci arrivati alla XXXII America's Cup,alla terza sfida di Luna Rossa,mai come in questi anni vicina allo strapotere di Alinghi,defender della XXXI Coppa America.
Molti si aspettavano un ritorno al colore che portò gioia nelle case dei nottambuli Italiani,tutti speravano nella "Silver Bullet".
Invece dopo il varo del 22 Marzo abbiamo visto una Luna Rossa di colore carbonio,sfumato verso la prua a quel grigio tanto acclamato.
Ma a parte il colore,i progettisti parlano di ITA 86 come un missile leggerissimo sulle acque,speriamo che sia cosi,indimenticabili le notti passate a guardare i grinder,il tattico e lo skipper ad impartire ordini ai marinai.
Troveremo ITA 86 nelle acque di Valencia già a Maggio,negli atti 10 ed 11,pronta a stupire tutti.
Ed eccola qui,ITA86 :

[Britarello]

Altre immagini,alcune con dettagli,della nuova ITA 86

[gaiano]

bellissima..ho seguito tutta lì'ultima regata

[Britarello]

bellissima..ho seguito tutta lì'ultima regata

Quale sarebbe l'ultima regata?
Le ultime regate sono state fatte a Trapani,erano valide per la Coppa del Mondo 2005,e per gli Acts 8 e 9.

[Britarello]

Un'appunto importante.
La prua di ITA 86 ha una pendenza decisamente notevole rispetto alle altre barche.
Questo è dovuto principalmente ad una scelta tecnica,evidentemente è stato provato che quella prua taglia l'acqua in maniera migliore,e secondariamente al fatto che sulla barca mancano i 500kilogrammi di vele a bordo durante le regate,quindi la soglia di galleggiamento si abbasserà ancora,ma non di molto.

Qui di seguito la prua di ITA 86 a confronto di quella di Team New Zealand NZL84.




**Notare le due diverse inclinazioni**

[nikorb]

speriamo che abbia successo

[Introvabile]

Volevo solo aggiungere che la nuova Luna Rossa è stata progettata da Renzo Piano, il più grande e riconosciuto ingegnere italiano al mondo, che con i suoi progetti nel campo dell'edilizia ha reso grande l'ingegneria italiana agli occhi di tutti....Speriamo che abbia successo anche in nautica :P

[Britarello]

Un team di più di 10 ingegneri hanno progettato il gioellino ITA86.

Colgo l'occasione per ricordare che il varo di Luna Rossa verrà proposto domenica mattina alle 12 su LA7,da non perdere.

[Icestorm]

Potranno competere alla pari con BMV Oracle, New Zeland e Victory, ma Alinghi la vedo dura da battere..con o senza rulles cuttz.

Cmq complimenti, gran bel gioiellino veramente

[Britarello]

Negli Acts 8&9 di Trapani,Luna Rossa ha dimostrato di poter prevalere su Oracle e su Team New Zealand.
Ed inoltre ha evidenziato quanto Alinghi possa essere messa in grave difficoltà utilizzando una tattica aggressiva.

Se lo scafo nuovo da i risultati sperati,son convinto che LR riuscirà almeno a combattersela con tutti gli altri big,Alinghi compresa.
Sperando che Torben Grael azzecchi i venti giusti

[Britarello]

Ecco la differenza della prua di ITA80 (la gemella di ITA74 - Edizione 2003-)



Con quella di ITA86,ovvero la nuova barca per l'edizione 2007



Notate la differenza? Banale modo per capire è prendere come riferimento la banda rossa con la scritta Prada,notate la differenza?

Altre news : Sono due giorni che ITA86 esce in mare per dei test,assieme alla precedente ITA74,speriamo che i test portino ottimi risultati.

Per par condicio,anche Team Oracle BMW ha varato il suo nuovo gioiello,USA85.

[Britarello]

Bene,dopo il varo di USA87 possiamo dire che si sono scatenate delle polemiche diciamo abbastanza forti,vediamo il perchè.



USA87 ha un'appendice in lega metallica,chiamata Bompresso.Il bompresso teoricamente permette di effettuare in modo diverso manovre con un «punto di mura» delle vele più avanzato. ma non sembra che in realtà sia usato per questo: può essere un modo di interpretare le regole di stazza per quanto riguarda volumi e lunghezze, nella ricerca di prestazioni e manovrabilità maggiori.
Il bompresso divenne illegale durante l'edizione 1992 dell'AC,quando il Moro di Venezia di Raul Gardini sfidò in finale di LV NZL20,la quale aveva questo particolare "naso" :


Dopo una battaglia legale durissima i giudici ritennero irregolare l'appendice,favorendo così il Moro che vinse la LVCup,andando a sfidare il Team di San Diego per l'AC,perdendo.

Pertanto,indagini sono in atto su questo "naso" di USA87,ma in contemporanea il Team Oracle BMW porta in acqua le sue barche,USA67 e USA87,testandole.
Ecco a voi le due barche in mare.

[Britarello]

" Tratto da : www.americascup.com "

1992: Il piccolo Skiff rosso!

L’America’s Cup, come la storia insegna è sempre stata una fucina di idee e di soluzioni geniali, specialmente per quanto riguarda la sfera dell’architettura navale. Eppure, se guardiamo l’evoluzione delle appendici (chiglia, timone, trim tab) i grandi cambiamenti hanno sempre richiesto molto tempo. Pietre miliari si possono considerare Jubilee e Pilgrim nel 1893, o Intrepid nel 1967, quando Olin J. Stephen creò il trim tab e montò un timone separato e sospeso; e ancora Australia II nel 1983 quando Ben Lexcen osò costruire la famosa chiglia capovolta con alette. Più recentemente il 12 metri US 61 progettato da Gary Mull aveva due timoni, uno di questi era a prua. Tom Blackaller portò la barca sino alle semifinali della Louis Vuitton Cup 1987 a Freemantle. Questa configurazione si vide ancora su Nippon JPN-26, con Chris Dickson come skipper.


Poi nel 1992, con l’avvento dell’America’s Cup Class, l’immaginazione andò a briglia sciolta e almeno quattro competitori si presentarono a San Diego con la chiglia tandem o twin e due timoni. Il candidato alla difesa Stars and Stripes USA-11 con Dennis Conner, provò questa configurazione ma presto decise di tornare ad un sistema più classico. Anche il challenger giapponese Nippon aveva una twin-keel mentre Spirit of Australia AUS-21 di Iain Murray corse i round robin della Louis Vuitton Cup con una chiglia tandem. Ma la barca che certamente fece maggior impressione, durante l’edizione del 1992, fu New Zealand NZL-20. Soprannominata il piccolo Skiff rosso, NZL-20 era un progetto di Bruce Farr. Nacque già con l’idea della twin keel e fu anche corredata di un piccolo bompresso. E fu proprio questo bompresso a scatenare la protesta degli italiani de Il Moro di Venezia ITA-25. Nonostante avessero la Louis Vuitton Cup quasi in mano, i kiwi furono destabilizzati dalla polemica innescata e persero tutta la concentrazione, lasciando la vittoria della LVC agli italiani. Ma la sconfitta non tolse nulla alla bellezza e alla genialità della barca neozelandese.


Attrazione fatale

Nonostante la sconfitta kiwi del 1992, tre anni dopo gli australiani guidati da John Bertrand scelsero, così si dice, una configurazione di appendici simile per oneAustralia AUS-29 o AUS-31. Ma un cedimento strutturale si rivelò fatale per AUS-31, che si ruppe in due e affondò. Durante l’edizione 2000 dell’America’s Cup soltanto la barca svizzera behAPpy SUI-59 utilizzò le curiose appendici disegnate da Peter Van Oosanen, ma si dimostrò molto difficile da condurre con il timone di poppa zavorrato da un bulbo in piombo e raddoppiato da un altro timone di prua o canard. Nonostante le evidenti difficoltà, la barca ebbe spunti di velocità notevoli in alcune occasioni. Poi, nel 2003, le due barche della sfida inglese Wight Lightning GBR-70 e White Magic GBR-78 (Rob Humphrey, Stephen Jones, Tim Corben, Akihiro Kanai e Taro Takabashi progettisti) provarono per un certo tempo la twin keel ma non si rivelò la scoperta magica che il team sperava e, infatti, GBR Challenge venne eliminata nei quarti di finale della Louis Vuitton Cup.

Il sogno rimane…

Venticinque anni dopo NZL-20, con il varo di BMW Oracle Racing USA-87 a Valencia, martedì scorso, sono ricominciate le voci di misteriose configurazioni. Il piccolo bompresso ha attratto l’attenzione di tutti ma soprattutto è stato l’albero, montato circa un metro più a prua del normale, che ha incuriosito.


USA-87 ha una chiglia classica con timone a prua? Difficile, perché sarebbe troppo sbilanciata.

Si tratta di una chiglia a ‘Z’ con una ‘fin keel’ obliqua a prua e un timone parallelo sempre a prua? Sembra una soluzione abbastanza fragile.

Una configurazione con canard a prua? Non è escluso ma il timone dovrebbe essere molto piccolo e sistemato lontano dalla lama di deriva, e questo riduce drasticamente la manovrabilità.

È una chiglia tandem / twin? Il piano laterale è spostato molto in avanti ma i due timoni garantiscono una buona manovrabilità; la chiglia è fissa e non si muove quando la barca sbanda, la struttura potrebbe essere più leggera...è una possibilità.

Il progettista Bruce Farr, il coordinatore progettuale Ian Burns e lo skipper Chris Dickson conoscono la materia molto bene ed è chiaro che in un team con tali risorse ed esperienza siano state vagliate tutte le possibili opzioni. Forse USA-87 è solo una barca ‘intermedia’, un banco di prova, una sorta di ‘scafo lego’ su cui sperimentare tutte le idee possibili, prima di costruire la seconda barca...

Riusciranno Farr, Burns e Dickson a dare forma al sogno che attende la sua realizzazione da oltre un secolo? Queste sono le domande che contribuiscono ad alimentare la leggenda dell’America’s Cup.