Le ultime ore di calciomercato si preannunciano incandescenti e le grandi sono alla caccia degli ultimi colpi.
Il Milan è quello che sembra meno attivo ma Galliani ha solo bisogno di piccoli aggiustamenti, guai comunque a sottovalutare il pelatone rossonero.
L'Inter è alla ricerca di quella punta di spessore di cui ha assolutamente bisogno dopo l'addio di Vieri, sfuggito Milito la società nerazzurra si è fiondata su Di Vaio.
In casa Juve come scontato Moggi nega tutto ma sembrano esserci grossi movimenti in vista:
Oggi Miccoli è andato in Portogallo per firmare col Benfica e Tudor è tornato al Siena per un'altro anno, ma i veri fuochi d'artificio potrebbero esserci sull'asse Torino-Roma.
L'affare Cassano è sempre in primo piano (oddio ho la nausea al solo pensarci) ma la vera novità delle ultime ore è la presa di posizione di Mancini che ha detto chiaro e tondo, dopo averlo sussurrato già agli inizi del mercato, che se ne vuole andare.
La Roma giustamente non ne vuole sapere ma le conviene tenersi in casa un nuovo caso Cassano?
Possibile anche l'acquisto di Dacourt nel caso Blasi venisse ceduto alla Fiorentina.
Riporto l'articolo apparso sul sito ufficiale della Gazzetta dello Sport che mette a fuoco la delicatissima situazione:
Il Milan è quello che sembra meno attivo ma Galliani ha solo bisogno di piccoli aggiustamenti, guai comunque a sottovalutare il pelatone rossonero.
L'Inter è alla ricerca di quella punta di spessore di cui ha assolutamente bisogno dopo l'addio di Vieri, sfuggito Milito la società nerazzurra si è fiondata su Di Vaio.
In casa Juve come scontato Moggi nega tutto ma sembrano esserci grossi movimenti in vista:
Oggi Miccoli è andato in Portogallo per firmare col Benfica e Tudor è tornato al Siena per un'altro anno, ma i veri fuochi d'artificio potrebbero esserci sull'asse Torino-Roma.
L'affare Cassano è sempre in primo piano (oddio ho la nausea al solo pensarci) ma la vera novità delle ultime ore è la presa di posizione di Mancini che ha detto chiaro e tondo, dopo averlo sussurrato già agli inizi del mercato, che se ne vuole andare.
La Roma giustamente non ne vuole sapere ma le conviene tenersi in casa un nuovo caso Cassano?
Possibile anche l'acquisto di Dacourt nel caso Blasi venisse ceduto alla Fiorentina.
Riporto l'articolo apparso sul sito ufficiale della Gazzetta dello Sport che mette a fuoco la delicatissima situazione:
Strappo Mancini, c'è la Juve
L'esterno brasiliano della Roma chiede alla società giallorossa di andarsene e il tecnico Spalletti sbotta: "Lui non si muove altrimenti rovescio Trigoria".
Amantino Mancini è nato il 1-8-1980. ApROMA, 31 agosto 2005 - Sembra di tornare indietro di un anno. Zlatan Ibrahimovic si presenta in sede all’Ajax e chiede di andare alla Juve a due giorni dalla chiusura del mercato. Uno strappo che permette a Luciano Moggi di centrare il gran colpo in extremis. La scena s’è ripetuta lunedì tra Amantino Mancini e la Roma. Stavolta l’incontro avviene in campo neutro, a Milano, ma la sostanza non cambia. Il brasiliano che tanto piace a Fabio Capello dice chiaramente ai dirigenti giallorossi Daniele Pradé e Antonio Tempestilli che lui ha in testa solo la Juve. E non intende restare alla Roma. Il brasiliano si presenta all’appuntamento con il suo procuratore Gilmar Veloz e l'agente Fifa Mino Raiola (guarda caso regista anche dell’affare-Ibrahimovic) e usa toni molto duri, nonostante in serata il club con un comunicato escluda la cessione e parli di generici "problemi familiari" del giocatore.
In effetti la questione-Mancini ha fatto sfiorare una crisi istituzionale all’interno della Roma. Luciano Spalletti, che non era stato messo al corrente dalla società sulla riunione milanese, è furibondo. C’è stata una telefonata di chiarimento con Pradè in cui l’allenatore della Roma ha fatto chiaramente intendere che se Mancini venisse ceduto le conseguenze potrebbero essere imprevedibili, comprese le sue dimissioni. E in serata Spalletti ha rilanciato: "Mancini non si muove da Roma, altrimenti rovescio Trigoria. E’ anche una questione di principio: la Juve non può permettersi di trattare gli altri come se fossero degli zerbini. Mancini non si muove neppure se ci offrono in cambio Ibrahimovic e Vieira".
"In relazione alle indiscrezioni diffuse nel tardo pomeriggio la AS Roma spa precisa che non vi è in corso alcuna trattativa per la possibile cessione del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Amantino Mancini, che è e resta un elemento fondamentale della rosa della propria prima squadra". Frasi forti, ma evidentemente condizionate dalla reazione di Spalletti e di un po’ tutto l’ambiente romanista. Ma la verità si avrà solo nella giornata di mercoledì. E in mattinata a Milano è previsto l’arrivo di Luciano Moggi (impegnato martedì con l’affare Miccoli). Si può dar per certo che il club bianconero farà la sua offerta per l’esterno brasiliano. Si sa che ai giallorossi serve un mancino di fascia sinistra. Ecco perché verrà offerto Balzaretti più un conguaglio non superiore ai 4 milioni di euro.
Di sicuro i bianconeri non mettono sul piatto il cartellino di Giorgio Chiellini, appena riscattato dalla Fiorentina per poco più di 4 milioni: una quotazione, dunque, superiore a quella attuale dello stesso Mancini. Vediamo come reagirà la Roma. Ma va messo in preventivo che neanche lo stesso Spalletti auspichi un nuovo caso-Cassano. Ecco perché è un finale di mercato incandescente. Di sicuro alla Juve hanno messo in preventivo di approfittare dell’effetto-sorpresa. E non è un caso che il contropiede bianconero sul brasiliano sia contemporaneo al rallentamento strategico per Antonio Cassano. L’improvviso dietro front sul barese, dunque, crea un problema di gestione non da poco per il tecnico toscano. La Roma può permettersi il lusso di tenere in rosa due corpi estranei di questa levatura? Attenzione, dunque, ai toni ultimativi di queste ore. Al fotofinish può accadere anche l’impossibile. E la Juve fa conto anche su questo per centrare quello che sarebbe un affare da antologia.
di Carlo Laudisa
L'esterno brasiliano della Roma chiede alla società giallorossa di andarsene e il tecnico Spalletti sbotta: "Lui non si muove altrimenti rovescio Trigoria".
Amantino Mancini è nato il 1-8-1980. ApROMA, 31 agosto 2005 - Sembra di tornare indietro di un anno. Zlatan Ibrahimovic si presenta in sede all’Ajax e chiede di andare alla Juve a due giorni dalla chiusura del mercato. Uno strappo che permette a Luciano Moggi di centrare il gran colpo in extremis. La scena s’è ripetuta lunedì tra Amantino Mancini e la Roma. Stavolta l’incontro avviene in campo neutro, a Milano, ma la sostanza non cambia. Il brasiliano che tanto piace a Fabio Capello dice chiaramente ai dirigenti giallorossi Daniele Pradé e Antonio Tempestilli che lui ha in testa solo la Juve. E non intende restare alla Roma. Il brasiliano si presenta all’appuntamento con il suo procuratore Gilmar Veloz e l'agente Fifa Mino Raiola (guarda caso regista anche dell’affare-Ibrahimovic) e usa toni molto duri, nonostante in serata il club con un comunicato escluda la cessione e parli di generici "problemi familiari" del giocatore.
In effetti la questione-Mancini ha fatto sfiorare una crisi istituzionale all’interno della Roma. Luciano Spalletti, che non era stato messo al corrente dalla società sulla riunione milanese, è furibondo. C’è stata una telefonata di chiarimento con Pradè in cui l’allenatore della Roma ha fatto chiaramente intendere che se Mancini venisse ceduto le conseguenze potrebbero essere imprevedibili, comprese le sue dimissioni. E in serata Spalletti ha rilanciato: "Mancini non si muove da Roma, altrimenti rovescio Trigoria. E’ anche una questione di principio: la Juve non può permettersi di trattare gli altri come se fossero degli zerbini. Mancini non si muove neppure se ci offrono in cambio Ibrahimovic e Vieira".
"In relazione alle indiscrezioni diffuse nel tardo pomeriggio la AS Roma spa precisa che non vi è in corso alcuna trattativa per la possibile cessione del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Amantino Mancini, che è e resta un elemento fondamentale della rosa della propria prima squadra". Frasi forti, ma evidentemente condizionate dalla reazione di Spalletti e di un po’ tutto l’ambiente romanista. Ma la verità si avrà solo nella giornata di mercoledì. E in mattinata a Milano è previsto l’arrivo di Luciano Moggi (impegnato martedì con l’affare Miccoli). Si può dar per certo che il club bianconero farà la sua offerta per l’esterno brasiliano. Si sa che ai giallorossi serve un mancino di fascia sinistra. Ecco perché verrà offerto Balzaretti più un conguaglio non superiore ai 4 milioni di euro.
Di sicuro i bianconeri non mettono sul piatto il cartellino di Giorgio Chiellini, appena riscattato dalla Fiorentina per poco più di 4 milioni: una quotazione, dunque, superiore a quella attuale dello stesso Mancini. Vediamo come reagirà la Roma. Ma va messo in preventivo che neanche lo stesso Spalletti auspichi un nuovo caso-Cassano. Ecco perché è un finale di mercato incandescente. Di sicuro alla Juve hanno messo in preventivo di approfittare dell’effetto-sorpresa. E non è un caso che il contropiede bianconero sul brasiliano sia contemporaneo al rallentamento strategico per Antonio Cassano. L’improvviso dietro front sul barese, dunque, crea un problema di gestione non da poco per il tecnico toscano. La Roma può permettersi il lusso di tenere in rosa due corpi estranei di questa levatura? Attenzione, dunque, ai toni ultimativi di queste ore. Al fotofinish può accadere anche l’impossibile. E la Juve fa conto anche su questo per centrare quello che sarebbe un affare da antologia.
di Carlo Laudisa
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