Cioè.. LOL non so se è una bufala ma essendo scritto sulla gazzetta....
http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadr...ilardino.shtml
Chiamata di Moratti al Parma: "E' in vendita?". Per battere il Milan pronti Morfeo, Pasquale, Cruz e 22 milioni. Con Adriano coppia da sogno
MILANO, 3 luglio 2005 - "E se riuscissi a mandare all’aria questo matrimonio Gilardino-Milan che tutti hanno già celebrato?". E’ venerdì mattina, in America, il pomeriggio da noi. Massimo Moratti viene svegliato dalla notizia che aspettava: Vieri ha rescisso il contratto. L’ha voluto soprattutto il patron nerazzurro questo divorzio, stanco di incassare delusioni sul piano umano dal giocatore che più di tutti aveva pagato e più di tutti ha arricchito. L’ultima, la goccia, quell’assenza dalla festa per la coppa Italia, ha messo in moto il meccanismo del distacco: Moratti il giorno dopo, ha chiamato il suo braccio destro di sempre, Rinaldo Ghelfi, per affidargli il delicato incarico. Il vicepresidente ha cominciato a tessere, la trattativa non poteva che essere lunga e difficile avendo di fronte, oltretutto, un abilissimo procuratore, Sergio Berti, nonché la ferma volontà del calciatore di non regalare nulla all’Inter.
Liquidare Vieri è costato molto alla società nerazzurra, non solo in termini economici. Su quel piano, anzi, Ghelfi è riuscito ad evitare il disastro, ma adesso il vuoto tecnico c’è e si vede. In più esiste il pericolo che il giocatore firmi per una rivale tradizionale. E proprio il campo squisitamente tecnico da sempre è in cima ai pensieri di Moratti, che ha un sacro rispetto delle esigenze del pubblico oltre che dei desiderata dei suoi allenatori. Il patron nerazzurro, passeggiando a Central Park, ha immaginato il Milan con Sheva, Gilardino, Vieri e Inzaghi. Poi ha esaminato la prospettiva di una Juve con Ibra, Del Piero, Trezeguet e Bobone. Brrr.
"Certo, noi abbiamo Adriano, cioè l’attaccante più forte del momento: con Martins può fare benissimo. E poi ci sono Cruz e Recoba, mica due riserve. Inoltre potremmo prendere Makinwa, oppure Vucinic, giovani di valore. Eppure...". A furia di ragionarci su, a Moratti è venuta una pazza idea: sostituire Bobo proprio con Alberto Gilardino. Più la cosa gli ronzava nel cervello più lo "divertiva" e più si appassionava alla missione impossibile. Così, dando un’occhiata distratta alla skyline di New York, uno dei suoi posti preferiti nel mondo, nel quale torna quando può, si è deciso a comporre un numero di telefono: quello del presidente del Parma, Angiolini. Pochi convenevoli e la domanda diretta: "State chiudendo col Milan o c’è ancora spazio per intervenire?".
L’interlocutore, senza dissimulare la sorpresa, ha registrato con evidente interesse questa intrusione improvvisa in una vicenda che per molti operatori di mercato, la stragrande maggioranza, non può che avere il finale già scritto: il Gila in rossonero. L’Inter, per scavalcare le intese raggiunte, soprattutto tra il giocatore e il club di via Turati, deve compiere un’autentica impresa. Però ogni anno il mercato regala un colpaccio inatteso, Moratti spera di poterlo assestare lui, stavolta. Ricordate? meno di un mese fa, nell’amichevole del 7 giugno giocata a Suzzara, il paese di Italo Allodi, il principale inquilino di Palazzo Durini aveva lasciato trapelare l’intenzione di fare una sorpresona ai tifosi nerazzurri. In quel momento si pensò a Ronaldinho, che stava preparando il terreno per un robusto aumento degli emolumenti e dunque lanciava messaggi di qua e di là.
Era giunta voce di un ammiccamento affidato dal Gaucho ad Adriano: non mi dispiacerebbe giocare con te a Milano. Adriano aveva informato Facchetti e Moratti si era subito incontrato con il suo amico e socio Tronchetti Provera, sempre pronto a dare un contributo se c’è da comprare dei campioni. Verificando la situazione in tutti i suoi aspetti, Moratti aveva però compreso che la reale intenzione di Ronaldinho era quella di costringere il Barça ad aumentargli lo stipendio. Così il patron liquidò la questione con poche e sentite parole: "Ci costerebbe di meno l’acquisto del club catalano"(mio commento personale, LOL per la serie si ho i soldi). Stavolta il colloquio con Angiolini ha aperto una strada percorribile. Il Parma, si sa da tempo, chiede per Gilardino esclusivamente contanti: trenta milioni.
E’ una linea di condotta normale per chi deve risanare i buchi di bilancio, ma la richiesta diventa abnorme per le attuali possibilità di spesa delle nostre squadre. Se una Juventus, pur di far cassa, è costretta a vendersi la sede... Diventa perciò obbligatorio per l’Inter preparare l’assalto al giocatore attraverso una cifra comunque notevolissima, diciamo 22 milioni, alla quale verrebbero affiancati tre giocatori di livello, uno per ciascun reparto. Non è difficile individuare i loro nomi. Il primo è Domenico Morfeo, che a Parma si è trovato benissimo e ha già detto che vorrebbe restarci. L’attuale prestito, dunque, verrebbe trasformato in cessione. Il secondo giocatore, che peraltro ha già avviato un interessante discorso con il club emiliano, è il giovane Giovanni Pasquale che ha maturato una preziosa esperienza a Siena e andrebbe a colmare un ruolo piuttosto scoperto nella squadra di Carmignani. Il terzo elemento non può che essere un attaccante, per evidenti motivi.
L’Inter ha molto apprezzato l’apporto dato da Julio Cruz e vorrebbe confermarlo allungandogli il contratto. Però proprio l’argentino diventa in questo caso particolarissimo una pedina di scambio quasi irrinunciabile. A meno che il Parma, una volta accettata la logica del conguaglio in giocatori (cosa niente affatto scontata) non preferisse puntare su di un elemento più giovane. In tal caso Moratti andrebbe a prelevare Makinwa, cioè l’elemento su cui punta nel caso fosse irrealizzabile il progetto Gilardino, e lo girerebbe in prestito biennale al Parma. Da notare che l’Atalanta ha chiesto per il nigeriano sette milioni e mezzo.
Facendo un po’ di calcoli, il Parma accettando questa eventuale proposta (la trattativa è appena partita) incasserebbe molto di più dei trenta milioni richiesti. Va detto, però, che anche il Milan aveva tentato inizialmente di inserire dei suoi giocatori nell’affare, ed era stato bloccato. Quando Moratti va su un obiettivo, però, sa essere convincente. E da 48 ore il petroliere sta immaginando ad occhi aperti un tandem Adriano-Gilardino: il centravanti del Brasile insieme con quello della nazionale di Lippi. Roba da Moratti. [FIRMA]Nicola Cecere
http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadr...ilardino.shtml
Chiamata di Moratti al Parma: "E' in vendita?". Per battere il Milan pronti Morfeo, Pasquale, Cruz e 22 milioni. Con Adriano coppia da sogno
MILANO, 3 luglio 2005 - "E se riuscissi a mandare all’aria questo matrimonio Gilardino-Milan che tutti hanno già celebrato?". E’ venerdì mattina, in America, il pomeriggio da noi. Massimo Moratti viene svegliato dalla notizia che aspettava: Vieri ha rescisso il contratto. L’ha voluto soprattutto il patron nerazzurro questo divorzio, stanco di incassare delusioni sul piano umano dal giocatore che più di tutti aveva pagato e più di tutti ha arricchito. L’ultima, la goccia, quell’assenza dalla festa per la coppa Italia, ha messo in moto il meccanismo del distacco: Moratti il giorno dopo, ha chiamato il suo braccio destro di sempre, Rinaldo Ghelfi, per affidargli il delicato incarico. Il vicepresidente ha cominciato a tessere, la trattativa non poteva che essere lunga e difficile avendo di fronte, oltretutto, un abilissimo procuratore, Sergio Berti, nonché la ferma volontà del calciatore di non regalare nulla all’Inter.
Liquidare Vieri è costato molto alla società nerazzurra, non solo in termini economici. Su quel piano, anzi, Ghelfi è riuscito ad evitare il disastro, ma adesso il vuoto tecnico c’è e si vede. In più esiste il pericolo che il giocatore firmi per una rivale tradizionale. E proprio il campo squisitamente tecnico da sempre è in cima ai pensieri di Moratti, che ha un sacro rispetto delle esigenze del pubblico oltre che dei desiderata dei suoi allenatori. Il patron nerazzurro, passeggiando a Central Park, ha immaginato il Milan con Sheva, Gilardino, Vieri e Inzaghi. Poi ha esaminato la prospettiva di una Juve con Ibra, Del Piero, Trezeguet e Bobone. Brrr.
"Certo, noi abbiamo Adriano, cioè l’attaccante più forte del momento: con Martins può fare benissimo. E poi ci sono Cruz e Recoba, mica due riserve. Inoltre potremmo prendere Makinwa, oppure Vucinic, giovani di valore. Eppure...". A furia di ragionarci su, a Moratti è venuta una pazza idea: sostituire Bobo proprio con Alberto Gilardino. Più la cosa gli ronzava nel cervello più lo "divertiva" e più si appassionava alla missione impossibile. Così, dando un’occhiata distratta alla skyline di New York, uno dei suoi posti preferiti nel mondo, nel quale torna quando può, si è deciso a comporre un numero di telefono: quello del presidente del Parma, Angiolini. Pochi convenevoli e la domanda diretta: "State chiudendo col Milan o c’è ancora spazio per intervenire?".
L’interlocutore, senza dissimulare la sorpresa, ha registrato con evidente interesse questa intrusione improvvisa in una vicenda che per molti operatori di mercato, la stragrande maggioranza, non può che avere il finale già scritto: il Gila in rossonero. L’Inter, per scavalcare le intese raggiunte, soprattutto tra il giocatore e il club di via Turati, deve compiere un’autentica impresa. Però ogni anno il mercato regala un colpaccio inatteso, Moratti spera di poterlo assestare lui, stavolta. Ricordate? meno di un mese fa, nell’amichevole del 7 giugno giocata a Suzzara, il paese di Italo Allodi, il principale inquilino di Palazzo Durini aveva lasciato trapelare l’intenzione di fare una sorpresona ai tifosi nerazzurri. In quel momento si pensò a Ronaldinho, che stava preparando il terreno per un robusto aumento degli emolumenti e dunque lanciava messaggi di qua e di là.
Era giunta voce di un ammiccamento affidato dal Gaucho ad Adriano: non mi dispiacerebbe giocare con te a Milano. Adriano aveva informato Facchetti e Moratti si era subito incontrato con il suo amico e socio Tronchetti Provera, sempre pronto a dare un contributo se c’è da comprare dei campioni. Verificando la situazione in tutti i suoi aspetti, Moratti aveva però compreso che la reale intenzione di Ronaldinho era quella di costringere il Barça ad aumentargli lo stipendio. Così il patron liquidò la questione con poche e sentite parole: "Ci costerebbe di meno l’acquisto del club catalano"(mio commento personale, LOL per la serie si ho i soldi). Stavolta il colloquio con Angiolini ha aperto una strada percorribile. Il Parma, si sa da tempo, chiede per Gilardino esclusivamente contanti: trenta milioni.
E’ una linea di condotta normale per chi deve risanare i buchi di bilancio, ma la richiesta diventa abnorme per le attuali possibilità di spesa delle nostre squadre. Se una Juventus, pur di far cassa, è costretta a vendersi la sede... Diventa perciò obbligatorio per l’Inter preparare l’assalto al giocatore attraverso una cifra comunque notevolissima, diciamo 22 milioni, alla quale verrebbero affiancati tre giocatori di livello, uno per ciascun reparto. Non è difficile individuare i loro nomi. Il primo è Domenico Morfeo, che a Parma si è trovato benissimo e ha già detto che vorrebbe restarci. L’attuale prestito, dunque, verrebbe trasformato in cessione. Il secondo giocatore, che peraltro ha già avviato un interessante discorso con il club emiliano, è il giovane Giovanni Pasquale che ha maturato una preziosa esperienza a Siena e andrebbe a colmare un ruolo piuttosto scoperto nella squadra di Carmignani. Il terzo elemento non può che essere un attaccante, per evidenti motivi.
L’Inter ha molto apprezzato l’apporto dato da Julio Cruz e vorrebbe confermarlo allungandogli il contratto. Però proprio l’argentino diventa in questo caso particolarissimo una pedina di scambio quasi irrinunciabile. A meno che il Parma, una volta accettata la logica del conguaglio in giocatori (cosa niente affatto scontata) non preferisse puntare su di un elemento più giovane. In tal caso Moratti andrebbe a prelevare Makinwa, cioè l’elemento su cui punta nel caso fosse irrealizzabile il progetto Gilardino, e lo girerebbe in prestito biennale al Parma. Da notare che l’Atalanta ha chiesto per il nigeriano sette milioni e mezzo.
Facendo un po’ di calcoli, il Parma accettando questa eventuale proposta (la trattativa è appena partita) incasserebbe molto di più dei trenta milioni richiesti. Va detto, però, che anche il Milan aveva tentato inizialmente di inserire dei suoi giocatori nell’affare, ed era stato bloccato. Quando Moratti va su un obiettivo, però, sa essere convincente. E da 48 ore il petroliere sta immaginando ad occhi aperti un tandem Adriano-Gilardino: il centravanti del Brasile insieme con quello della nazionale di Lippi. Roba da Moratti. [FIRMA]Nicola Cecere
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