Lucia Recchia è seconda nel superG iridato di S. Caterina dietro a un'incredibile Anja Paerson, bronzo a Julia Mancuso. Tre italiane nelle prime cinque: oltre alla Recchia, quarta Nadia Fanchini e quinta Isolde Kostner.
Dopo che gli uomini avevano confermato ieri la loro tradizione negativa nei superG mondiali e olimpici, nei quali non hanno vinto nessun metallo prezioso, oggi le donne azzurre hanno invece rinnovato la loro tradizione favorevole. Lucia Recchia ha conquistato una favolosa medaglia d"argento nella gara iridata di Santa Caterina giungendo alle spalle di una clamorosa Anja Paerson per 45 centesimi e anticipando la statunitense di chiarissime origini italiane Julia Mancuso di 31 centesimi. Quarta e giù dal podio per appena tre centesimi si è piazzata Nadia Fanchini che ha preceduto di 11 centesimi una Isolde Kostner che ha disputato il suo miglior superG degli ultimi due anni tirando finalmente fuori tutto il suo carattere da campionessa. Peccato per Karen Putzer, quattordicesima, che ha commesso un grosso errore nella parte alta, altrimenti sarebbe finita sulla stessa linea delle sue compagne.
La Paerson, che aveva avvisato tutte finendo seconda nel primo superG di Cortina, ha fatto una gara magistrale frenando un po' solo nel finale. D'altra parte la Recchia, che ricordiamo ha subito l'ennesimo trauma cranico solo un mese fa in allenamento, dopo aver conquistato la piazza d'onore ad Altenmarkt oggi si è ripetuta nella gara più importante della sua carriera. Solo un errorino nella parte alta, quando ha incocciato in un palo nella parte alta prima di un pianetto, ha impedito alla 25enne di Brunico di arrivare più vicina alla fuoriclasse di Tarnaby. Tanto di cappello. Bravissima anche la Mancuso che con un finale magistrale è riuscita a precedere di un nulla la Fanchini che era stata a lungo in testa ma che è stata scalzata proprio dalla statunitense, alla sua prima medaglia così come la Recchia, mentre la Paerson aggiunge un altro oro, il terzo, alla sua splendida collezione di metalli. Per la 18enne Fanchini, al suo primo piazzamento tra le top ten del Grande Sci, c'è tempo, il futuro è suo.
Una giornata di grande festa insomma per la squadra italiana femminile che sulla pista dedicata a Deborah Compagnoni, una delle più grandi supergigantiste di tutti i tempi, ha dimostrato una volta di più, se ce n'era ancora bisogno, che lo sci azzurro è tutt'altro che finito. Le prime otto posizioni di oggi, con Tina Maze, Andrea Fischbacher e Nadia Styger alle spalle delle top five, non le avrebbe scommesse probabilmente nessuno. Le grandi favorite si sono lasciate sopraffare dalla tensione e hanno clamorosamente steccato, forse anche sfavorite dalla pista ormai rovinata. Martina Ertl, Carole Montillet, Alexandra Meissnitzer e Michaela Dorfmeister sono uscite nella parte alta, Hilde Gerg e Renate Goetschl hanno sbagliato gravemente finendo rispettivamente tredicesima e ventitreesima. L'unica a salvarsi è stata Lindsey Kildow, nona, che ha dovuto accontentarsi di vedere la sua connazionale Mancuso sul podio. Con in tasca la prima medaglia nella manifestazione iridata di casa, l'ottava nel superG femminile tra Mondiali e Olimpiadi, l'Italia guarda ora con fiducia alle prossime gare, la prima delle quali sarà la combinata maschile di giovedì prossimo, e soprattutto alle prove delle due discese maschili e femminili, nelle quali caleremo per la lotta per il podio due assi come Kristian Ghedina e Isolde Kostner.
Dopo che gli uomini avevano confermato ieri la loro tradizione negativa nei superG mondiali e olimpici, nei quali non hanno vinto nessun metallo prezioso, oggi le donne azzurre hanno invece rinnovato la loro tradizione favorevole. Lucia Recchia ha conquistato una favolosa medaglia d"argento nella gara iridata di Santa Caterina giungendo alle spalle di una clamorosa Anja Paerson per 45 centesimi e anticipando la statunitense di chiarissime origini italiane Julia Mancuso di 31 centesimi. Quarta e giù dal podio per appena tre centesimi si è piazzata Nadia Fanchini che ha preceduto di 11 centesimi una Isolde Kostner che ha disputato il suo miglior superG degli ultimi due anni tirando finalmente fuori tutto il suo carattere da campionessa. Peccato per Karen Putzer, quattordicesima, che ha commesso un grosso errore nella parte alta, altrimenti sarebbe finita sulla stessa linea delle sue compagne.
La Paerson, che aveva avvisato tutte finendo seconda nel primo superG di Cortina, ha fatto una gara magistrale frenando un po' solo nel finale. D'altra parte la Recchia, che ricordiamo ha subito l'ennesimo trauma cranico solo un mese fa in allenamento, dopo aver conquistato la piazza d'onore ad Altenmarkt oggi si è ripetuta nella gara più importante della sua carriera. Solo un errorino nella parte alta, quando ha incocciato in un palo nella parte alta prima di un pianetto, ha impedito alla 25enne di Brunico di arrivare più vicina alla fuoriclasse di Tarnaby. Tanto di cappello. Bravissima anche la Mancuso che con un finale magistrale è riuscita a precedere di un nulla la Fanchini che era stata a lungo in testa ma che è stata scalzata proprio dalla statunitense, alla sua prima medaglia così come la Recchia, mentre la Paerson aggiunge un altro oro, il terzo, alla sua splendida collezione di metalli. Per la 18enne Fanchini, al suo primo piazzamento tra le top ten del Grande Sci, c'è tempo, il futuro è suo.
Una giornata di grande festa insomma per la squadra italiana femminile che sulla pista dedicata a Deborah Compagnoni, una delle più grandi supergigantiste di tutti i tempi, ha dimostrato una volta di più, se ce n'era ancora bisogno, che lo sci azzurro è tutt'altro che finito. Le prime otto posizioni di oggi, con Tina Maze, Andrea Fischbacher e Nadia Styger alle spalle delle top five, non le avrebbe scommesse probabilmente nessuno. Le grandi favorite si sono lasciate sopraffare dalla tensione e hanno clamorosamente steccato, forse anche sfavorite dalla pista ormai rovinata. Martina Ertl, Carole Montillet, Alexandra Meissnitzer e Michaela Dorfmeister sono uscite nella parte alta, Hilde Gerg e Renate Goetschl hanno sbagliato gravemente finendo rispettivamente tredicesima e ventitreesima. L'unica a salvarsi è stata Lindsey Kildow, nona, che ha dovuto accontentarsi di vedere la sua connazionale Mancuso sul podio. Con in tasca la prima medaglia nella manifestazione iridata di casa, l'ottava nel superG femminile tra Mondiali e Olimpiadi, l'Italia guarda ora con fiducia alle prossime gare, la prima delle quali sarà la combinata maschile di giovedì prossimo, e soprattutto alle prove delle due discese maschili e femminili, nelle quali caleremo per la lotta per il podio due assi come Kristian Ghedina e Isolde Kostner.
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