Questa è per gli Juventini che ancora dicono "stima tra giocatore e società" e che si attaccano alle dichiarazioni del procuratore...
Così Miccoli interpreta il trasferimento alla Fiorentina. E poi: "Se dovessi tirare un rigore contro i bianconeri lo farò senza pensarci due volte. Tornare? Non lo so".
FIRENZE, 1 settembre 2004 - "Tra i due la Juve ha deciso di sacrificare me". Lo ha detto Fabrizio Miccoli, passato ieri alla Fiorentina, dal ritiro azzurro di Coverciano, facendo così espresso riferimento al dualismo che lo legava in casa bianconera ad Alessandro Del Piero. "Da Torino non mi porto dietro niente - ha detto Miccoli - e se mi capiterà di calciare un rigore contro i bianconeri lo tirerò senza pensarci due volte". C'è voglia di tornare? "Non lo so. Ora penso alla Fiorentina a cui ho detto sì in dieci minuti". Miccoli ha raccontato di aver parlato con Luciano Moggi ieri pomeriggio, di avergli detto di essere pronto a restare e a giocarsi il posto. "Il direttore mi ha detto di stare tranquillo poi è arrivata la Fiorentina...". Il nuovo attaccante viola ha rivelato di aver avuto contatti telefonici con Mondonico e Cosmi, ma "Capello non mi ha chiamato".
Sfogata l'inevitabile amarezza il "tradimento" bianconero - che appare inopportuno quanto imprevedibile per i meriti estivi conquistati sul campo dal leccese e ampiamente sottolineati da Fabio Capello - l'attaccante azzurro torna al consueto umorismo: "A Firenze almeno potrò portare l'orecchino", quello che la "legge Moggi" gli vietava ma che puntualmente tornava a fargli brillare il lobo in Nazionale. Quindi l'attaccante si fa serio: "Sono contento della scelta di Firenze, è una bella città, una bella piazza, con la Fiorentina inizierà sicuramente una bella avventura". E' già con la testa al futuro. Che ha il colore viola e le ambizioni di Diego Della Valle. "La Fiorentina - dice Miccoli - mi darà sicuramente la possibilità di mantenere la Nazionale visto che Lippi comunque mi stima. Ho visto la rosa della squadra, mi sembra buona, credo che l'obiettivo sia quello di lottare per la Coppa Uefa. Vengo a Firenze con tanto entusiasmo, non vedo l'ora di cominciare. Ho parlato già con il direttore generale Lucchesi e con mister Mondonico".
Poi l'ultimo rimpianto per l'addio alla Juve: "Sinceramente non mi aspettavo di andare via, visto che Ibrahimovic è molto diverso da me. Qualcuno lo può considerare un passo indietro ma per me non è così. Anche perché rimanere alla Juve senza essere utilizzato non serviva né a me né alla squadra. È difficile per tutti non giocare, ma non tiriamo fuori il dualismo con Del Piero perché credo che alla fine potevamo giocare insieme". Firenze è stata comunque una... seconda scelta. Miccoli l'ammette senza ipocrisie: "Lecce era un mio desiderio, Firenze è comunque una scelta che mi soddisfa appieno. Ora non voglio più paragoni ma voglio giocare da Miccoli, come ho fatto a Perugia. Dipenderà da me diventare o no un idolo della tifoseria. Con questo non mi sento titolare, dovrò essere bravo io a guadagnarmi il posto ma l'impegno non mancherà". Intanto ha deciso di prendere la maglia numero 11: "C'era poca scelta, ho preso comunque un numero che mi piace molto". Infine l'immancabile pronostico: "Vedo Milan, Inter e Juve al di sopra degli altri".
FIRENZE, 1 settembre 2004 - "Tra i due la Juve ha deciso di sacrificare me". Lo ha detto Fabrizio Miccoli, passato ieri alla Fiorentina, dal ritiro azzurro di Coverciano, facendo così espresso riferimento al dualismo che lo legava in casa bianconera ad Alessandro Del Piero. "Da Torino non mi porto dietro niente - ha detto Miccoli - e se mi capiterà di calciare un rigore contro i bianconeri lo tirerò senza pensarci due volte". C'è voglia di tornare? "Non lo so. Ora penso alla Fiorentina a cui ho detto sì in dieci minuti". Miccoli ha raccontato di aver parlato con Luciano Moggi ieri pomeriggio, di avergli detto di essere pronto a restare e a giocarsi il posto. "Il direttore mi ha detto di stare tranquillo poi è arrivata la Fiorentina...". Il nuovo attaccante viola ha rivelato di aver avuto contatti telefonici con Mondonico e Cosmi, ma "Capello non mi ha chiamato".
Sfogata l'inevitabile amarezza il "tradimento" bianconero - che appare inopportuno quanto imprevedibile per i meriti estivi conquistati sul campo dal leccese e ampiamente sottolineati da Fabio Capello - l'attaccante azzurro torna al consueto umorismo: "A Firenze almeno potrò portare l'orecchino", quello che la "legge Moggi" gli vietava ma che puntualmente tornava a fargli brillare il lobo in Nazionale. Quindi l'attaccante si fa serio: "Sono contento della scelta di Firenze, è una bella città, una bella piazza, con la Fiorentina inizierà sicuramente una bella avventura". E' già con la testa al futuro. Che ha il colore viola e le ambizioni di Diego Della Valle. "La Fiorentina - dice Miccoli - mi darà sicuramente la possibilità di mantenere la Nazionale visto che Lippi comunque mi stima. Ho visto la rosa della squadra, mi sembra buona, credo che l'obiettivo sia quello di lottare per la Coppa Uefa. Vengo a Firenze con tanto entusiasmo, non vedo l'ora di cominciare. Ho parlato già con il direttore generale Lucchesi e con mister Mondonico".
Poi l'ultimo rimpianto per l'addio alla Juve: "Sinceramente non mi aspettavo di andare via, visto che Ibrahimovic è molto diverso da me. Qualcuno lo può considerare un passo indietro ma per me non è così. Anche perché rimanere alla Juve senza essere utilizzato non serviva né a me né alla squadra. È difficile per tutti non giocare, ma non tiriamo fuori il dualismo con Del Piero perché credo che alla fine potevamo giocare insieme". Firenze è stata comunque una... seconda scelta. Miccoli l'ammette senza ipocrisie: "Lecce era un mio desiderio, Firenze è comunque una scelta che mi soddisfa appieno. Ora non voglio più paragoni ma voglio giocare da Miccoli, come ho fatto a Perugia. Dipenderà da me diventare o no un idolo della tifoseria. Con questo non mi sento titolare, dovrò essere bravo io a guadagnarmi il posto ma l'impegno non mancherà". Intanto ha deciso di prendere la maglia numero 11: "C'era poca scelta, ho preso comunque un numero che mi piace molto". Infine l'immancabile pronostico: "Vedo Milan, Inter e Juve al di sopra degli altri".
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