Si chiamerà così da oggi la nazionale italiana, "Lippitalia", nel segno di Marcello. Scorrono ancora i brividi nel vederlo saltare dalla panchina coinvolgendo 60 milioni di persone che non possono che ammirarlo, creando un gruppo affiatato e un gioco che non si vedeva dall'82. Noi Juventini sappiamo che un Marcello così arriva ovunque. Mi sembra quello che negli spogliatoi con Ravanelli gioiva per il primo scudetto aspettando la chiamata e che faceva gavettoni con soldatino Di Livio. Marcello stasera ha vinto 2 a 1, muovendo le pedine in campo come una scacchiera fin quando il re non è stato imprigionato. Le sue pedine hanno risposto alla lettera obbedendo ad ogni singolo spostamento e piazzamento. Noi Juventini che lo conosciamo e lo portiamo nel cuore sappiamo che quando Marcello inizia a vincere non si ferma più, e questo suo modo deciso non è altro che quello avuto in passato. Per la gioia degli Italiani Marcello ci crede davvero, ed essendo così ai prossimi Mondiali non esiste Brasile che tenga.
E poi, a differenza di tutti gli altri allenatori,è schietto, deciso, ironico, parla in faccia, stasera era amico di tutti in mezzo al campo, subito a braccetto con i giornalisti, e subito pronto a criticare con i fatti critiche piovute per un'amichevole che non contava nulla. Lissù, l'amico avvocato accanto al suo vice, il creatore, salutavano inchinandosi al tecnico Viareggino.
Si và in Moldovia quando mancano circa 700 giorni al fischio d'inizio dell'avventura azzurra per il Mundial 2006.
E poi, a differenza di tutti gli altri allenatori,è schietto, deciso, ironico, parla in faccia, stasera era amico di tutti in mezzo al campo, subito a braccetto con i giornalisti, e subito pronto a criticare con i fatti critiche piovute per un'amichevole che non contava nulla. Lissù, l'amico avvocato accanto al suo vice, il creatore, salutavano inchinandosi al tecnico Viareggino.
Si và in Moldovia quando mancano circa 700 giorni al fischio d'inizio dell'avventura azzurra per il Mundial 2006.
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